Salmo del 3 giugno 2022

Egli allontana da noi le nostre colpe

Sal 103 (102),10-12

"10 Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe.

11 Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono;

12 quanto dista l'oriente dall'occidente,

così egli allontana da noi le nostre colpe".

Il salmo 103 è un pezzo di Vangelo incastonato come una gemma nel cuore del Vecchio Testamento. Canta la misericordia del Signore sottolineando opere concrete di Dio che rendono l'esperienza testimoniabile ai fratelli.
Il suo amore, la sua misericordia, sono senza limiti ed eterni.
Meditarlo con calma, versetto dopo versetto, fa nascere nel cuore la voglia di abbracciare Dio.

"Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe".
Un dio con la bilancia sempre pronta a soppesare e quantificare ogni male, puntiglioso nel ripagare con una pena eterna i nostri grossolani sbagli limitati e terreni, non è il Signore della Scrittura! Non mi trovo con l'occhio per occhio che certe prediche ci presentano, col dio offeso dai nostri peccati!
Possiamo dire con certezza: il nostro Dio è differente!
Il salmista ci mostra il volto del vero Dio, superiore ai nostri miseri e gretti calcoli su tutto e su tutti. E' un Dio da annunciare nella gioia colui che non misura il suo amore in proporzione ai nostri meriti, né stabilisce le colpe commisurandole ai nostri demeriti! Chi potrebbe salvarsi?
Il punto da cui si muove verso di noi è quello di Padre: a partire dal suo amore e dalla sua misericordia ci viene incontro e su questo rapporto pacificato ci vuole incontrare.

"Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono".
Che immagine di luminosa immensità! Come misurare la sconfinata grandezza del Signore se non paragonandola all'immensità del cielo che ci sovrasta eppure ci protegge?
È una misericordia potente, cioè che realizza l'impossibile alle forze umane; ed ha un meraviglioso effetto di rinascita su tutte le nostre morti, i nostri fallimenti e i nostri peccati.

"Quanto dista l'oriente dall'occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe".
Una gran bella notizia: le colpe che ci gravano, che ci rattristano, che sembravano far parte di noi come un giogo eterno, sono allontanate dalla nostra vita in modo tale da non poterle più incrociare sul cammino!
Il paragone è calzante perché l'oriente e l'occidente sono due orizzonti che non si incontrano.
È un dono che solo il Signore può farci e lo fa perché ci vuole bene veramente.
Non si cammina con le colpe addosso, non ci si pacifica con gli altri e con se stessi se il male passato continua ad essere una spina nel fianco.
Per questo abbiamo bisogno del Signore che resuscita veramente: porta ciò che è morto, che si sta spegnendo, che non ha più possibilità di vedere la luce, ad una nuova alba, ad un inizio che non avrà mai più fine! Sia benedetta la potenza salvifica del Padre!

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di At 25,13-21
Commento del 07/06/2019 e Commento del 02/05/2021

Salmo 103 (102),2-4.9-12
Commento del 14/03/2020

Vangelo di Gv 21,15-19
Commento del 05/05/2019 e Commento del 29/05/2020