Prima lettura del 13 luglio 2022


Sotto ciò che è sua gloria 
Is 10, 5-7.13-16

"Così dice il Signore:
Oh! Assiria, verga del mio furore,
bastone del mio sdegno!
Contro una nazione empia io la mando
e la dirigo contro un popolo con cui sono in collera,
perché lo saccheggi, lo depredi
e lo calpesti come fango di strada.
Essa però non pensa così
e così non giudica il suo cuore,
ma vuole distruggere
e annientare non poche nazioni.
Poiché ha detto:
«Con la forza della mia mano ho agito
e con la mia sapienza, perché sono intelligente;
ho rimosso i confini dei popoli
e ho saccheggiato i loro tesori,
ho abbattuto come un eroe
coloro che sedevano sul trono.
La mia mano ha scovato, come in un nido,
la ricchezza dei popoli.
Come si raccolgono le uova abbandonate,
così ho raccolto tutta la terra.
Non vi fu battito d'ala,
e neppure becco aperto o pigolìo».
Può forse vantarsi la scure contro chi se ne serve per tagliare
o la sega insuperbirsi contro chi la maneggia?
Come se un bastone volesse brandire chi lo impugna
e una verga sollevare ciò che non è di legno!
Perciò il Signore, Dio degli eserciti,
manderà una peste contro le sue più valide milizie;
sotto ciò che è sua gloria arderà un incendio
come incendio di fuoco".

Come un papà minaccia un figlio per ricondurlo alla ragionevolezza, per poi consolarlo affinché non si senta abbandonato e rifiutato, così il Signore riprende il suo popolo che si è allontanato da lui in un delirio di indipendenza e onnipotenza.
Israele ribelle e idolatra viene percosso tramite la potenza militare dell'Assiria, super potenza dell'epoca. Ma perché non si sbagli nel giudicare, pensando che l'Assiria sia uno stato con divinità più forti del Dio vivente, il profeta Isaia fa un discorso duro ma efficace, mostrando il nemico come uno strumento della Sapienza del Signore.

"Può forse vantarsi la scure contro chi se ne serve per tagliare
o la sega insuperbirsi contro chi la maneggia?".

Uno strumento deve la sua efficacia alle meni esperte di chi lo usa. Può sentirsi superiore all'artigiano o vantare una sua autonomia?
Una domanda retorica che il profeta fa risuonare alle orecchi di Israele. Pur se gli eventi sfuggono di mano ad Israele, non sfuggono al disegno del Signore che permette la sua scure correttiva affinché il popolo si ravveda.
La fede e la parola profetica mostrano al popolo sconfitto che tutto, anche le tenebre, anche la morte e il fallimento, è nelle mani del Signore e nulla sfugge alla sua lungimiranza.

"Come se un bastone volesse brandire chi lo impugna
e una verga sollevare ciò che non è di legno!"

Israele non smetta di sperare e di avere fiducia anche nella prova e nella sofferenza di una sconfitta che lo bastona e lo atterra. Dietro c'è il Signore che spinge il suo popolo a meditare sull'essenzialità della vita, sulla propria condizione e su chi è Padre e Pastore.

"Perciò il Signore, Dio degli eserciti,
manderà una peste contro le sue più valide milizie;
sotto ciò che è sua gloria arderà un incendio
come incendio di fuoco".

Anche il potente esercito assiro verrà ridimensionato e umiliato dal Signore; anche per lui si manifesterà l'impotenza e la sconfitta mentre la potenza del vero Dio si propagherà come un fuoco su tutti i popoli.

Le vicende storiche, mentre si stanno attraversando, sono sempre difficili da giudicare con gli occhi della fede, ottenebrati dalla paura e dall'angoscia.
Gesù nel Vangelo invita ad essere vigili per leggere i segni dei tempi.
Come interpretare gli eventi? Che significato dare alle sconfitte e alle sofferenze che la fede non ci evita?
Il criterio numero uno che Isaia ci consegna è questo: mai dubitare che dietro ogni cosa c'è il Signore. Egli guida ogni persona al bene vero, non quello illusorio che si fa strada distruggendo gli altri e sottomettendoli.

La storia dolorosa di oggi ci spinge a questa verifica, a vagliare il corso degli anni con una fede più grande e una fiducia crescente, scoprendo che tutto è sotto la gloria del Signore e mai sotto quella del potente di turno.
La sofferenza, vissuta nella fede, diventa così curativa ed educativa, una vera e preziosa occasione di crescita.
Il fuoco acceso dal Padre brucerà le false certezze e rivelerà l'oro a cui l'umanità è destinata.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Salmo 94 (93), 1-11
Commento del 15/07/2020

Vangelo di Mt 11, 25-27
Commento del 17/07/2019

Commenti

  1. "Può forse vantarsi la scure contro chi se ne serve per tagliare
    o la sega insuperbirsi contro chi la maneggia?".
    Così chiede il profeta.
    Parla di cuori duri.
    Parla di ingratitudine.
    "Può forse vantarsi la scure contro chi se ne serve per tagliare
    o la sega insuperbirsi contro chi la maneggia?".
    Quante resistenze inutili.
    Quante ribellioni senza senso.
    Quanta resistenza sfiancante.
    "Può forse vantarsi la scure contro chi se ne serve per tagliare
    o la sega insuperbirsi contro chi la maneggia?".
    Signore pietà!

    RispondiElimina
  2. ...... ciò che è sua gloria arderà un incendio
    come incendio di fuoco".
    Chi ti può resistere!
    Allora donami sapienza e fermezza nei fatti che mi accadono.
    TU sei lì e gestisci con me anche accadimenti non piacevoli
    Sei lì ,a ricordarmi che la mia lotta ,è la TUA.
    Consolami sempre ,
    questo mi dà serenità ,sono così pieno di TE da essere bottino per chi incontro,dono appena apro la bocca.
    Aiutami

    RispondiElimina

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