Salmo del 4 febbraio 2019


Nelle tue mani affido il mio Spirito
Sal 31 (30)


1Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
2 In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso;
difendimi per la tua giustizia.
3 Tendi a me il tuo orecchio,
vieni presto a liberarmi.
Sii per me una roccia di rifugio,
un luogo fortificato che mi salva.
4 Perché mia rupe e mia fortezza tu sei,
per il tuo nome guidami e conducimi.
5 Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,
perché sei tu la mia difesa.
6 Alle tue mani affido il mio spirito;
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.
7 Tu hai in odio chi serve idoli falsi,
io invece confido nel Signore.
8 Esulterò e gioirò per la tua grazia,
perché hai guardato alla mia miseria,
hai conosciuto le angosce della mia vita;
9 non mi hai consegnato nelle mani del nemico,
hai posto i miei piedi in un luogo spazioso.
10 Abbi pietà di me, Signore, sono nell’affanno;
per il pianto si consumano i miei occhi,
la mia gola e le mie viscere.
11 Si logora nel dolore la mia vita,
i miei anni passano nel gemito;
inaridisce per la pena il mio vigore
e si consumano le mie ossa.
12 Sono il rifiuto dei miei nemici
e persino dei miei vicini,
il terrore dei miei conoscenti;
chi mi vede per strada mi sfugge.
13 Sono come un morto, lontano dal cuore;
sono come un coccio da gettare.
14 Ascolto la calunnia di molti:
«Terrore all’intorno!»,
quando insieme contro di me congiurano,
tramano per togliermi la vita.
15 Ma io confido in te, Signore;
dico: «Tu sei il mio Dio,
16 i miei giorni sono nelle tue mani».
Liberami dalla mano dei miei nemici
e dai miei persecutori:
17 sul tuo servo fa’ splendere il tuo volto,
salvami per la tua misericordia.
18 Signore, che io non debba vergognarmi
per averti invocato;
si vergognino i malvagi,
siano ridotti al silenzio negli inferi.
19 Tacciano le labbra bugiarde,
che dicono insolenze contro il giusto
con orgoglio e disprezzo.
20 Quanto è grande la tua bontà, Signore!
La riservi per coloro che ti temono,
la dispensi, davanti ai figli dell’uomo,
a chi in te si rifugia.
21 Tu li nascondi al riparo del tuo volto,
lontano dagli intrighi degli uomini;
li metti al sicuro nella tua tenda,
lontano dai litigi delle lingue.
22 Benedetto il Signore,
che per me ha fatto meraviglie di grazia
in una città fortificata.
23 Io dicevo, nel mio sgomento:
«Sono escluso dalla tua presenza».
Tu invece hai ascoltato la voce
della mia preghiera
quando a te gridavo aiuto.
24 Amate il Signore, voi tutti suoi fedeli;
il Signore protegge chi ha fiducia in lui
e ripaga in abbondanza chi opera con superbia.
25 Siate forti, rendete saldo il vostro cuore,
voi tutti che sperate nel Signore.

Imparare a pregare con i Salmi significa mettere tutta la vita davanti al Dio vero.
Non sono solo preghiere di lode, ma anche invocazioni, lamenti, grida, rimproveri e ringraziamenti.
I salmi, preghiere ispirate da Dio stesso, portano alla sincerità e ad ammettere di aver bisogno, a riconoscere che il dubbio è sempre in agguato e nella prova fa sentire il suo morso.
Sono preghiere preziose perché educano ad arrendersi alla forza di colui che salva.

Il Salmo 31 è molto lungo e bello ma nella liturgia di oggi se ne legge solo la parte finale.
Io lo metto tutto perché è un vero peccato non meditarlo nella sua interezza.
Questo salmo è prezioso perché fu scelto da tanti Santi, e anche da Lutero, come testamento spirituale.

Leggendo il Salmo salta subito agli occhi che è un andare e venire di certezze e fede ma anche di invocazioni di soccorso e lamenti.
Non è contraddittorio: è la vita che è così!
"2 In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso;
difendimi per la tua giustizia."

Il v. 2 riassume i tre tempi della fede:
1. esperienza della salvezza in passato perché Dio è stato un rifugio sicuro;
2. richiesta di sostegno nel presente per la sofferenza difficile da portare;
3.  professione di fede perché Dio non deluderà mai in futuro.
Tutta la vita, nel bene e nel male è davanti al Signore. Il tempo è pieno della sua presenza.
"16 i miei giorni sono nelle tue mani!"

Un israelita ripete due volte al giorno lo Shemá: Ascolta Israele! (Dt 6, 4)
Ma qui nel Salmo, arditamente, l'orante invoca l'ascolto del Signore, e prega fiducioso:
"Tendi a me il tuo orecchio!" (v. 3)

Non è una pretesa assurda: il Signore ascolta il grido dei suoi figli! (v. 23)
Questa certezza viene dall'inizio dell'Esodo in cui Dio stesso, presentando a Mosè il suo progetto di liberazione disse:
".. ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sorveglianti; conosco infatti le sue sofferenze.
Sono sceso per liberarlo dalla mano dell'Egitto e per farlo uscire da questo paese verso un paese bello e spazioso, verso un paese dove scorre latte e miele" (Es 3, 7-8).
Il Signore ha sollevato Israele dalla condizione servile e ha posto il suo piede su un luogo spazioso, (v. 9), un luogo di libertà, senza gabbie.
Egli non è lontano: vede, ascolta il grido, conosce le sofferenze, scende a liberare, fa uscire dalla schiavitù.
Tutte azioni in discesa, dal cielo alla terra. Preannuncio di Incarnazione e di cieli che si aprono per fare arrivare il Santo.
Il salmista è certo dell'ascolto di Dio perché Egli è fedele al suo nome (v. 6), non è un idolo di pietra inerme, ma è vivo!

Dal v. 10 al v. 14 è descritta in modo crudo e sicuramente in prima persona, l'angoscia più profonda.
L'abbandono da parte di tutti, l'emarginazione, la cattiveria dei nemici, l'angoscia, rendono il salmista un morto, un vaso rotto che non contiene più nulla e va buttato (v. 13).

"15 Ma io confido in te, Signore;
dico: «Tu sei il mio Dio
»"!
Da questo versetto fino alla fine, torna la lode; l'angosciato è rincuorato, ritrova la luce e il vigore.
La bontà del Signore è una riserva infinita a cui attingere grazia, salvezza e ristoro (v. 20).

A noi sembra, spesso, che pregare senza ringraziare, è un affronto a Dio.
Se esce solo dolore e accusa dalla nostra bocca, ci sentiamo lontani dalla sua presenza (v. 23).
Ci vergogniamo di ciò che proviamo quando siamo "in crisi"  dimenticando  che crisi è verifica e discernimento!
Quando siamo giù col morale chiudiamo la bocca e ci nascondiamo per la vergogna!
Ma i Salmi sono la voce di Dio che chiama Adamo nel giardino, nascosto a causa del peccato appena compiuto, e lo supplica di venire fuori: "Adamo dove sei?!" (Gen 3, 10)
Sono una scuola di vita, prima di essere preghiera: insegnano che proprio mettendo nel Signore il dolore e i problemi, pian piano il grido si tramuta in affidamento, le piaghe vengono curate e il cuore torna a sperare!
Non a caso questa certezza è quella di Gesù che sulla Croce ripete il versetto 6: 

"Nelle tue mani affido il mio spirito!" (Lc 23, 46), come pure sono le ultime parole di Stefano lapidato di fronte a Saulo (cfr. At 7, 59).
Quando siamo a terra i Salmi ci ricordano che Dio è con noi.
"23 Io dicevo, nel mio sgomento:
«Sono escluso dalla tua presenza».
Tu invece hai ascoltato
la voce della mia preghiera
quando a te gridavo aiuto".
Preghiamo con consolazione i Salmi, nella certezza che Gesù ha provato gli stessi nostri scoraggiamenti, ma ha riversato tutto, ma proprio tutto nelle mani del Padre.

Commenti

  1. Alle tue mani affido il mio spirito;
    tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.
    (Salmo 31,6)

    Saremo per sempre con il Signore. Confortatevi dunque a vicenda con queste parole.
    (I Tessalonicesi 4, 17-18)

    Il Salmo 31 è la preghiera di chi si trova nella prova, nella tribolazione, nell’affanno; è una preghiera fiduciosa, la preghiera di chi sa che sarà esaudito perché sa in chi ha posto la fiducia e la speranza. È la preghiera che sgorga da una fede intatta, che non conosce crepe; è la preghiera di chi sa che il nemico, il male, non ha l’ultima parola perché l’ultima parola spetta a Dio. È la preghiera di Gesù sulla croce: «Padre, nelle tue mani rimetto il mio spirito» (Lc 23, 46). Una preghiera rivolta a colui che il salmista chiama per nome (YHWH) e che Gesù ci insegna a chiamare Padre. A lui possiamo abbondonarci nei momenti più tragici e dolorosi della nostra vita.
    (Silvia Veronesi)

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  2. “Allora il nuovo Adamo si addormentò; e addormentandosi disse: “Padre, nelle tue mani affido il mio spirito” (Lc 23,46). Quando parlava così era certo che avrebbe ricevuto di nuovo il suo deposito accresciuto del centuplo per la sua obbedienza. Poiché ha consegnato il suo spirito, ha acquistato lo Spirito Santo Paraclito per tutti i figli che ha rigenerato”
    (Ruperto di Deutz).

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  3. Una preghiera di p. Turoldo ispirata a questo Salmo:

    Padre, le umiliazioni dei poveri e dei giusti, il loro avvilimento di fronte all'arroganza dei potenti, la loro impossibilità a difendersi e a far valere i loro diritti: il diritto soprattutto che si dica la verità nei loro riguardi, sia la preghiera che ti tocchi il cuore e ti faccia intervenire in loro difesa: fa' questo almeno per amore del tuo Figlio che ha gustato Il calice dell'insulto e della menzogna come nessuno: allora nessuno di noi, o Padre, si pentirà mai di averti invocato. Amen.
     

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  4. Grazie Signore sei colui che invoco,NON ALTRO, ho te!
    Tu mi conosci,mi hai formato,mi SUPPORTI!
    Rendimi sempre desto , attento a quanto mi dici!

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  5. Quando siamo giù col morale chiudiamo la bocca e ci nascondiamo per la vergogna!
    Ma i Salmi sono la voce di Dio che chiama Adamo nel giardino, nascosto a causa del peccato appena compiuto, e lo supplica di venire fuori: "Adamo dove sei?!" Gen 3,10.....mi colpisce tanto questo che hai scritto, soprattutto quando dici: chiudiamo la bocca.
    La bocca io la chiudo quando gia per prima il cuore si è chiuso perché ferito,deluso e stanco è vero che i salmi sono preghiere vere e sentite e spesso li prego, quando penso che Gesù ha sentito tutto il dolore, l angoscia, la solitudine , le delusioni, i tradimenti che proviamo sempre tutti , mi sento capita e ascoltata quando grido a Lui di tirarmi fuori perché sono stanca e da sola non è possibile uscirne.Anche Gesù appunto ha avuto bisogno del Padre ,ha gridato a Lui il suo dolore e la risposta del Padre esauriente che non lo ha lasciato da solo ed è accorso ad aiutare il figlio mi conforta e mi commuove. Signore che io sia sempre in dialogo con te non lasciarmi.....vieni in mio aiuto quando la mia fede è debole e confusa solo Tu sei la mia forza solo Tu hai il potere di tirarmi fuori, io confido in Te sicura di non essere abbandonata.

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  6. Far sentire il mio grido avvolte credo di essere inopportuna ,pedulante .Ho vissuto momenti talmente più gravi di quelli odierno che al confronto sono irrisori .

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  7. Sono come un coccio da gettare.Per tanti forse per molti sono tale ,capita che forse ci credo perfino io ,solo tu Signore riesci a vedere il bello e il buono di ognuno di noi ,come sei grande Signore Dio

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  8. 'I miei giorni sono nelle tu mani"
    Ti lodo e Ti ringrazio Signore:la Tua presenza nella mia vita mi dà forza e mi sostiene

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  9. Signore sostienimi nei scoraggiamenti' e nelle tribolazioni , tu sei la mia roccia in te confido dammi la forza di sostenere le difficolta' della vita sei tu la mia salvezza.

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