Vangelo del 2 febbraio 2019

Lo accolse tra le braccia   
Lc 2, 22-40

La premessa del Vangelo di oggi sembra fatta apposta per noi perché spiega molto bene il rito della presentazione al Tempio.
D'altronde Luca scrive per i greci che, per entrare nel Vangelo hanno bisogno, come noi, di conoscere gli usi ebraici come premessa all'evangelizzazione.
"Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore."

Questo rito aveva un motivo teologico molto bello: tutti i primogeniti venivano portati 40 giorni dopo la nascita al Tempio e presentati al Signore.
Così prescriveva la legge mosaica e lo stesso rito purificava la mamma dopo il parto. (Nm 18, 15 e Lv. 12, 2-8).
Il memoriale era celebrato per ricordare il grande riscatto dei primogeniti ebrei che ebbero salva la vita nonostante la volontà omicida del faraone.   
Dopo 8 giorni dalla nascita ad ogni maschio era fatta la circoncisione  come segno di appartenenza e dopo 33 giorni veniva offerto al Tempio, con i doni simbolici, perché fosse reso libero come i suoi padri.
Anche la Chiesa, all'inizio della vita di un bambino ci chiede di immergerlo nella morte di Cristo per partecipare alla sua Pasqua e farlo rinascere a vita nuova. Il battesimo per noi è il passaggio fondamentale, come il passaggio nel mare lo fu per gli israeliti.

Gesù viene presentato a tutta la comunità dei credenti nel Tempio ma è presentato anche a tutta l'umanità. Seconda epifania.
Mentre la prima è fatta incredibilmente a magi stranieri in una grotta a Betlemme, questa è realizzata di fronte alla comunità che aspettava il Messia.

"Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui.
Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.
Mosso dallo Spirito, si recò al tempio"
Simeone è simbolo di questa comunità che attende, della vecchia alleanza che crede nel compimento della promessa dell'Unto del Signore.
Ha dedicato tutta la vita all'attesa, all'ascolto, e lo Spirito gli ha fatto una promessa che non può essere delusa: avrebbe visto il Messia prima di chiudere gli occhi!
Quello è il giorno giusto: non se lo può perdere perché lo Spirito lo spinge: è sempre dello Spirito l'iniziativa che muove, come sarà tanti anni dopo quando lo Spirito spingerà Gesù in altri 40 giorni simbolici, nel deserto.

"...mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, 
che il tuo servo vada in pace, 
secondo la tua parola,
perché i miei occhi 
hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele»".
Commovente scena descritta da Luca che mostra un vecchio che adesso chiede al Signore di riposare perché ha visto la salvezza e l'ha accolta nel suo seno!
L'inno che gli sale dal cuore dice l'esultanza, la consolazione, il compimento di una vita di preghiera, la certezza che non è stato deluso!

Prende in braccio un neonato, non vede grandi eventi o prodigiosi miracoli, eppure ora sa che lo Spirito ha realizzato la promessa: è solo un piccolo seme, ma già lui ci si riposa vedendo, in Spirito, il grande albero del Regno!

"Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori»".
I genitori sono investiti da eventi ogni volta più grandi: Luca sottolinea, in ogni episodio narrato nel vangelo dell'infanzia, la loro attenzione a tutto, anche se non riescono, con la ragione, a comprendere tutto!
Grande indicazione che viene fatta a noi!
Il cammino di fede è così: la Parola, che è una spada penetrante fin dentro l'intimo, rivela a livelli di conoscenza sempre più profondi.
Tutto quello che è mistero per noi adesso, si rivelerà in pienezza man mano che la Parola continuerà a farsi carne.

"...anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori»".
Anche a te: queste parole sono il segno che la spada di Jawhe era già penetrata nell'intimo di Simeone e aveva aperto il suo cuore a quel giorno rivelativo.
Alla luce di questa comprensione sempre più intima del Signore, le parole dette da questo uomo ormai vecchio ad una ragazzina, come era Maria, è l'augurio più grande che poteva farle, accogliendola per la purificazione rituale.
La Parola fatta figlio è il suo dono.
Quello che le era stato annunciato dall'Angelo profeticamente, è adesso fra le sue braccia:
"..hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.  Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre  e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine»". Lc 1,30-33

"C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. 
Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui."

La lode di Simeone si allarga con Anna che coinvolge tutti coloro che andavano al Tempio attendendo che si realizzasse il desiderio del Signore annunciato da Isaia:
"Consolate, consolate il mio popolo,
dice il vostro Dio.
Parlate al cuore di Gerusalemme
e gridatele
che è finita la sua schiavitù,
è stata scontata la sua iniquità". 
Is, 40, 1-2"

Come Simeone, Maria, Anna e tutte le persone  che aspettano la rivelazione piena delle promesse del Padre, che desiderano entrare nel Regno preparato per tutti, anch'io chiedo: realizza le tue promesse, fa che la tua Parola si faccia  carne mia,  dammi consolazione e fammi accogliere tra le braccia l'Emmanuele, il Dio con noi.


Commenti

  1. RALLEGRIAMOCI DELLA LUCE!

    Ringraziate con gioia il Padre che vi ha reso capaci di partecipare alla sorte dei santi nella luce. " (Col 1,12)
    "Presso di lui è la luce" (Dn 2,22).
    "Nello splendore del volto del re è la vita" (Pr 16,15).
    "È in te la sorgente della vita,
    alla tua luce vediamo la luce" (Sal 36,10).
    "La tua rugiada è rugiada luminosa" (Is 26,19).
    "Fa splendere il tuo volto e noi saremo salvi" (Sal 80,4).
    "Tu sei luce invisibile in questo mondo visibile, e luce visibile al mondo che è invisibile" (Ibn Gabirol)

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  2. Noi siamo coloro che credono che Dio è Padre: questa è la luce! Non siamo orfani: abbiamo un Padre. Crediamo che Gesù è sceso in mezzo a noi, ha camminato nella nostra stessa vita, facendosi compagno soprattutto dei più poveri e fragili: questa è la luce! (Papa Francesco)

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    1. Facendosi compagni del più deboli .Incece in questa vita ci facciamo carnefici del più deboli ,è sempre l” anello debole della catena che paga le pene,si ha paura di affrontare il potente

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  3. quando furono compiuti i giorni...

    In genere noi diciamo che il giorno finisce. Perché qui dice che i giorni sono compiuti? Che differenza c’è tra il compimento e la
    fine? Vuol dire “finiti gli otto giorni”…
    Perché il tempo così come lo intende la Scrittura, come lo
    intende il Vangelo, è gravido di eternità. Quindi non è che scorra come dice la traduzione; passa, semplicemente, “si compie”. È un tempo che non si consuma, ma piuttosto si riempie.
    È ben diverso il tempo passato, il tempo finito, il tempo trascorso dal “tempo compiuto”.
    Un tempo che si riempie. Il tempo è vita. La vita non è che
    passa, si riempie, è un compimento, vuol dire che ha un fine. E andare verso il fine è diverso che scomparire, vuol dire avereraggiunto l’obiettivo, quindi aver realizzato. Mentre dire “finiti gli otto giorni” vuol dire che tutto è finito, come la vita, sono finiti gli anni; no, invece, si compie.
    (Silvano Fausti)

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  4. La luce venne nel mondo (cfr. Gv 1,9) e, dissipate le tenebre che lo avvolgevano, lo illuminò. Ci visitò colui che sorge dall'alto (cfr. Lc 1,78) e rifulse a quanti giacevano nelle tenebre. Per questo anche noi dobbiamo ora camminare stringendo le fiaccole e correre portando le luci. Così indicheremo che a noi rifulse la luce, e rappresenteremo lo splendore divino di cui siamo messaggeri. Per questo corriamo tutti incontro a Dio. Ecco il significato del mistero odierno.
      La luce vera che illumina ogni uomo che viene in questo mondo (cfr. Gv 1,9) è venuta. Tutti dunque, o fratelli, siamone illuminati, tutti brilliamo. Nessuno resti escluso da questo splendore, nessuno si ostini a rimanere immerso nel buio. Ma avanziamo tutti raggianti e illuminati verso di lui. Riceviamo esultanti nell'animo, col vecchio Simeone, la luce sfolgorante ed eterna. Innalziamo canti di ringraziamento al Padre della luce, che mandò la luce vera, e dissipò ogni tenebra, e rese noi tutti luminosi. La salvezza di Dio, infatti, preparata dinanzi a tutti i popoli e manifestata a gloria di noi, nuovo Israele, grazie a lui, la vedemmo anche noi e subito fummo liberati dall'antica e tenebrosa colpa, appunto come Simeone, veduto il Cristo, fu sciolto dai legami della vita presente.

    Dai «Discorsi» di san Sofronio, vescovo
    (Disc. 3, sull'«Hypapante» 6,7; PG 87, 3,3291-3293)

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    1. La consolazione che aspettava Simeone finalmente i suoi occhi l”hanno visto .Quante volte nella mia vita spero che la verità venga a farsi strada nelle mie iniziative ,verità che magari l”altro non vuol vedere per non sentirsi inferiore ,verità che non si vuol vedere affinché l”altro sii sempre bell”ombra .quanto siamo lontani dalla luce .Signore pietà

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    2. La verità che non viene osannata perché magari ti fa venire fuori mettendo in evidenza i tuoi lumiti

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  5. C’era un uomo… poi… c’era una donna...

    Sono due: uno e una. Principio di tutti gli altri che accolgono il
    Signore che viene nel tempio. E questo uomo aveva avuto la
    rivelazione dallo Spirito Santo. Lo Spirito Santo è l’attore principale del Vangelo di Luca: è lo Spirito che scende su Maria, alla fine sarà lo
    Spirito che scende sulla Chiesa per farci concepire Gesù; è lo Spirito
    che scende su questo uomo che farlo accogliere; è lo Spirito che apre a Lidia il cuore per accogliere le parole di Paolo. Lo Spirito, cioè
    l’amore tra Padre e Figlio è l’attore di tutto. Tutto ciò che Dio fa lo fa nel suo amore.  (Silvano Fausti)

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  6. Essere permeati del nuovo,di qualcosa di inaspettato....mi sorprende ancora!
    Sono disponibile ANCORA ad attingere" a vino nuovo.
    Che questo possa rinsaldare il mio ASCOLTO,...ascolto di TE e non delle mie paure,delle mie insicurezze,dei miei lacunosi e stantii stati d'animo!
    Grazie Signore!

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