Prima lettura del 24 agosto 2021

Ti mostrerò la promessa sposa
Ap 21, 9-14

"Uno dei sette angeli mi parlò e disse: «Vieni, ti mostrerò la promessa sposa, la sposa dell’Agnello».
L’angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino.
È cinta da grandi e alte mura con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d’Israele. A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e a occidente tre porte.
Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello".


L'Apocalisse è un libro coraggioso, sia per il linguaggio che usa, sia per i contenuti che, in immagini, dispiegano le dimensioni più profonde del Vangelo di Gesù. Sotto un apparente linguaggio incomprensibile viene annunciata la vittoria del Messia-Agnello, svolta decisiva per tutta la storia in direzione della Vita definitiva.
Dove si compie tutta la girandola di guerre a cataclismi che affollano il racconto dell'Apocalisse? Tutto converge in un matrimonio, una festa cosmica delle nozze del Signore con l'umanità.

"Uno dei sette angeli mi parlò e disse: «Vieni, ti mostrerò la promessa sposa, la sposa dell’Agnello»".
Giovanni riceve un annuncio da un gruppo di sette angeli affinché le sue parole siano comprensibili alle persone a cui è mandato come profeta e apostolo.
Dio, attraverso un suo "messaggero" (questo significa "angelo" in greco), parla e il profeta è colui che docile ascolta. Egli è l'apripista della fede e, a sua volta, messaggero verso gli uomini che ascolteranno la Parola del Signore.

"Vieni, ti mostrerò la promessa sposa, la sposa dell’Agnello".
Nei capitoli precedenti Giovanni ha accolto con grande apprensione parole e immagini che si rincorrevano l'una sull'altra; ora è il momento del dispiegamento e rivelano tutto il loro senso.
La storia umana è letta come un lungo cammino di preparazione alle nozze dell'umanità con l'Agnello di Dio. L'umanità è la sposa promessa al Signore; nessun altro idolo o potenza può impedirne l'unione definitiva.
Gioie e dolori, drammi e vittorie, tutto fa parte di un disegno e anche se il cammino è tortuoso, sapere quale sarà la meta, conforta la sposa e la fa vegliare per il culmine delle nozze.

Il tempo del lungo fidanzamento non è certo una favola, perché la vita non lo è! Ma è un tempo prezioso, quello della conoscenza, dell'intima arrendevolezza nelle braccia dell'amato, della conoscenza esperienziale reciproca. Sono preziosi i giorni in cui la sposa è rivelata a se stessa, è mostrata in tutte le attenzioni di cui è circondata.
"Ti mostrerò la promessa sposa": solo il Signore mostra la verità della sposa umanità, solo lui la com-prende e la ama in tutta la sua realtà.
Gustiamo, alla luce dello sguardo dell'Apocalisse, questo tempo: l'attesa sarà più trepidante, i segni saranno rivelatori dei tempi che si avvicinano e la voce dell'amato risuonerà attirandoci a lui.
La festa finale è già preparata; attiraci, "dietro a te, corriamo!" (Ct 1, 4).

Commenti

  1. «Vieni, ti mostrerò la promessa sposa, la sposa dell’Agnello»".
    Dove vai?
    Ad una festa di nozze.
    Chi si sposa?
    Il Signore con l'umanità.
    E tu che c'entri?
    Io sono parte della sposa ed invitato.
    Doppia festa quindi?
    Doppia festa, doppia gioia.
    E per te che significa?
    Che vivo preparandomi ad una grande festa.
    Ogni giorno ricordo questa meravigliosa promessa e guarda al futuro sapendo che sono atteso al banchetto festoso.
    Vieni, mi è detto, è per te la festa, tu sei invitato dallo stesso Sposo.
    La promessa sposa: nome più nobile mai fu dato all'umanità.
    Questa promessa alimenta la mia speranza in mezzo alle fatiche della vita.
    Sposo è l'Agnello: conosco lo Sposo,
    ha dato la vita per me,
    mi ha mostrato l'amore più grande, mi Parla del suo Amore ogni giorno,
    mi precede per preparare la festa, mi ha lasciato la sua Vita in pegno, è con me tutti i giorni,
    su di lui sono fissi i miei occhi.
    «Vieni, ti mostrerò la promessa sposa, la sposa dell’Agnello»".

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  2. Gerusalemme che scende.......
    Sempre siamo invitati a contemplare questo discendere del Signore nella povertà della nostra carne e della nostra storia, e illuminarla, rinnovarla.
    “Gerusalemme che scende dal cielo” (ver.10) è l’umanità visitata da Lui!
    E’ dunque la festa di questo incontro!
    Festa delle nozze!
    Sono tachicardico.

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