Vangelo del 14 agosto 2021
Lasciateli, non impedite
Mt 19, 13-15
"In quel tempo, furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono.
Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli».
E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là".
Una strana ossessione impegna e inasprisce tutte le religioni: escludere gruppi e categorie delle più disparate. Tante belle affermazioni su Dio e poi in tanti, troppi, risultano, da "illuminati" pareri, indegni di lui, invisi e bollati come "eretici".
Ogni religione decide i suoi peccatori inammissibili e vengono create barriere di sacralità all'interno delle quali solo un piccolo gruppo di eletti può avere accesso alla salvezza. È un meccanismo automatico in tutti i gruppi e la liturgia di oggi ci mostra i santi apostoli mentre tentano di crearne una!
"Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli".
È cambiata proprio la mentalità in 2000 anni se i discepoli cercano di tenere alla larga i bambini da Gesù!
In effetti era un modo per rispettare un paletto della religione ebraica: i bambini sotto i dodici anni non erano "adatti" alle cose di Dio.
Dopo questa età iniziava il lavoro di iniziazione al sacro; per questo nessun rabbino poteva essere importunato da questi "esseri inferiori". Ma Gesù, come sappiamo non era un maestro qualsiasi!
"Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me".
L'ordine inequivocabile è: lasciateli, liberateli, scioglieteli dal recinto in cui sono stati rinchiusi per la loro condizione di vita!
La parola di Gesù è prima di tutto liberante. Apre recinti, abbatte steccati, contesta le tradizioni secolari che hanno creato emarginazione religiosa, sembra non accorgersi dei limiti di chi vuole avvicinarsi a lui, e da lui a Dio.
I bambini hanno accesso, sono ammessi, possono venire da colui che è il Veniente e a cui tutti possono avvicinarsi, senza timore di renderlo impuro.
"A chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli".
Paradossalmente li promuove a modelli di cittadini onorari del Regno.
Parola scandalosa per le orecchie del tempo: il Regno del Padre è per chi è come loro. Piccoli esclusi? Fiduciosi e docili ad essere guidati? Senza tradizione che appesantisce la loro disponibilità al nuovo?
Comunque la si voglia vedere è questa la logica di Gesù per la quale gli ultimi saranno i primi e i peccatori precederanno i "giusti" nel Regno.
L'ordine di Gesù non può essere evitato con giri di parole: la comunità dei credenti deve sempre vigilare per non innalzare barriere che il Maestro non ha mai voluto.
Se nella Chiesa oggi la pensiamo diversamente dagli ebrei contemporanei del Cristo è proprio grazie a lui che ha sconvolto i canoni di interpretazione della realtà, sovvertendoli alla visione che il Padre ha sui peccatori.
Se anche noi possiamo avvicinarci a lui certi di essere accolti, se non dubitiamo che la nostra cittadinanza è il suo Regno, è perché siamo entrati nell'ottica dei piccoli, posti nel mezzo della sua attenzione (cfr. Mt 18, 2-3) e certi che la salvezza non si merita, è gratis come un abbraccio e come un regalo.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Gs 24, 14-29
Commento del 17/08/2019
Salmo 16 (15)
Commento del 06/06/2019
Vangelo nella versione di Mc 19, 13-16
Commento del 02/03/2019
Se anche noi possiamo avvicinarci a lui certi di essere accolti, se non dubitiamo che la nostra cittadinanza è il suo Regno, è perché siamo entrati nell'ottica dei piccoli, posti nel mezzo della sua attenzione (cfr. Mt 18, 2-3) e certi che la salvezza non si merita, è gratis come un abbraccio e come un regalo.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Gs 24, 14-29
Commento del 17/08/2019
Salmo 16 (15)
Commento del 06/06/2019
Vangelo nella versione di Mc 19, 13-16
Commento del 02/03/2019
"Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli".
RispondiEliminaCome loro per il Regno.
Non personaggi straordinari, super, quelli del sempre e del mai.
I bambini misura del Regno.
I bambini maestri dei figli del Regno.
Come loro: fiduciosi, disponibili, senza pesanti retroterra, senza un calcolato futuro, persi nell'oggi di Dio e dei suoi doni, felici con poco, capaci di giocare, non ossessionanti dall'immagine di sé stessi.
Non adatti quasi a niente secondo il giudizio umano, ideali per accogliere il regno secondo Gesù e il suo Vangelo.
"Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli".
A chi è come loro appartiene il REGNO
RispondiEliminaSi ,a chi,altrimenti?
La purità immacolata,l'idea e la realizzazione conseguenziale,senza filtri ,nè paletti è GENUINA.
E' candido il bimbo.
E' candido chi rimane bambino.
Chi fa vivere il bambino che ha dentro.
Chi fa prevalere la VERITA' sempre,senza mezze misure
Vive da LIBERO,senza accampare scuse,nè giustificazioni farisaiche
E' quello che è.
Aiutami ,stammi vicino nel rimanere me stesso.
Amen