Salmo del 16 agosto 2021

Scambiarono la loro gloria
Sal 106 (105), 13-20

"13 Presto dimenticarono le sue opere,
non ebbero fiducia nel suo progetto,

14 arsero di desiderio nel deserto
e tentarono Dio nella steppa.

15 Concesse loro quanto chiedevano
e li saziò fino alla nausea.

16 Divennero gelosi di Mosè nell'accampamento
e di Aronne, il consacrato del Signore.

17 Allora si spalancò la terra e inghiottì Datan
e ricoprì la gente di Abiràm.

18 Un fuoco divorò quella gente
e una fiamma consumò quei malvagi.

19 Si fabbricarono un vitello sull'Oreb,
si prostrarono a una statua di metallo;

20 scambiarono la loro gloria
con la figura di un toro che mangia erba".

Il lunghissimo salmo 106, narra le vicende del popolo in Esodo dall'Egitto. Non è come un'epopea antica che ricordava solo le vicende eroiche ed encomiabili degli antenati, ma una lode al Signore che non nasconde i lati oscuri di un popolo ribelle e poco docile alle parole del Salvatore.

"Si fabbricarono un vitello sull'Oreb,
si prostrarono a una statua di metallo;
scambiarono la loro gloria
con la figura di un toro che mangia erba".

Nella Bibbia è idolatria ogni volta che si riconosce un capo diverso dal Signore, ogni volta che si sostituisce la sua Signoria con un altro pseudo-potere. Sì, perché un vero potere è duraturo, stabile, non teme nessun altro più forte che lo possa scalzare, e quello del Signore tiene il suo primato per sempre!
Il nostro cuore è continuamente a rischio di "prostituirsi", di vendersi a poteri fasulli e temporanei. Attendere fiduciosi i modi e i tempi di Dio non è sempre facile e la tentazione di una scorciatoia o di una semplificazione è forte.
Gli ebrei nel cammino dell'esodo caddero spesso in questa trappola.
Il nostro salmo ne ricorda tante e quella su cui ci soffermiamo oggi sarà ricordata come l'idolatria più vergognosa per Israele.
Mosè è sul monte con il Signore da tanto tempo, tanto che lo credevano ormai morto. Per continuare la marcia a chi affidarsi, chi scegliersi come porta fortuna nei pericoli enormi di un deserto inospitale? Il troppo accomodante Aronne, fratello di Mosè, acconsente al desiderio di farsi un idolo che li preceda nel cammino.

"Si fabbricarono un vitello sull'Oreb".
È una cosa fatta dalle proprie mani e qui viene detto "vitello" in senso dispregiativo, poi si dirà chiaramente che era un toro simbolo di forza e di potenza. L'autore del Salmo lo ridicolizza come un lattante del toro, qualcuno da accudire, altro che forza e potenza!

"Si prostrarono a una statua di metallo".
La scena è al limite del patetico: una comunità che si prostra ad aggeggio di metallo fuso da loro, plasmato secondo le loro esigenze! È umiliante vedere il popolo che fugge dal dominio del potente faraone e che si prostra davanti ad un modellino di animale fabbricato con le loro mani. L'idolatria umilia gli uomini gettandoli nel ridicolo.

"Scambiarono la loro gloria".
Il Signore, che li ha fatti uscire dall'Egitto con potenza, è la loro gloria, il loro vanto in mezzo a tutti i popoli. Quella gloria ha vinto un potere che sembrava illimitato, e invece il faraone era umano e segnato anche lui dalla morte del primogenito, del suo esercito e dei suoi cavalli. Barattano quel potere che hanno visto avere la meglio addirittura sul mare e i suoi abissi, con una statua muta ed impotente: a tanto arriva la paura e la sfiducia!

"Con la figura di un toro che mangia erba".
Al posto del Creatore di ogni cosa e del Salvatore di Israele, un bovino che rumina fieno. La ridicolizzazione è giunta al suo vertice. Tanta mancanza di sapienza e fiducia porta a derive grottesche. Dalla sottomissione al faraone all'adorazione di un animale: anche per queste vie passa l'animo umano.

Un bel monito questo del Salmo! Con altre parole Paolo dirà "Siete stati riscattati a caro prezzo; non diventate schiavi degli uomini" (1Cor 7, 23), ma qui addirittura si è schiavi delle cose, di idoli inanimati, di pupazzi auto-prodotti!.
Mai barattare la propria gloria, che proviene dal Padre, che è sua eredità rivelata dal Figlio, lasciandosi irretire da maestri inconsistenti e mercenari, da deliri di onnipotenza di una notte, da illusioni distruttive a buon mercato.
Il Signore è liberatore sempre; lui vigila sul nostro farci continuamente schiavi di qualcosa o di qualcuno. Ci liberi da ogni idolo e ci mostri la pienezza della sua e della nostra gloria.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Salmo 106 (105), 1-12
Commento del 18/03/2021

Vangelo di Mt 19, 16-22
Commento del 19/08/2019


Commenti

  1. "Scambiarono la loro gloria
    con la figura di un toro che mangia erba".
    Illusione.
    Abbaglio.
    Idolatria.
    Il vitello d'oro al posto del Dio Vivente.
    Come Israele nel deserto, così noi oggi.
    L'oro al posto della luce.
    Una statua al posto della presenza.
    La forza al posto dell'amore.
    Fabbricarsi un dio è follia, affidarsi ad una statua è cecità.
    Libera il mio cuore dalla paura Signore.
    Apri i miei occhi Signore.
    Attirami a te Signore.

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  2. Presto dimenticarono le SUE opere!
    Fa che non mi succeda mai!
    Amen

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