Salmo del 12 agosto 2021

Che hai tu, mare?
Sal 114 (113)

"1 Quando Israele uscì dall'Egitto,
la casa di Giacobbe da un popolo barbaro,

2 Giuda divenne il suo santuario,
Israele il suo dominio.

3 Il mare vide e si ritrasse,
il Giordano si volse indietro,

4 le montagne saltellarono come arieti,
le colline come agnelli di un gregge.

5 Che hai tu, mare, per fuggire,
e tu, Giordano, per volgerti indietro?

6 Perché voi, montagne, saltellate come arieti
e voi, colline, come agnelli di un gregge?

7 Trema, o terra, davanti al Signore,
davanti al Dio di Giacobbe,

8 che muta la rupe in un lago,
la roccia in sorgenti d'acqua"


La scena che il Salmo ci presenta è di liberazione. Il Signore con potenza porta fuori il suo popolo dalla schiavitù egiziana, e la sua azione non è un evento estraneo al mondo. Egli coinvolge tutta la natura in questo cammino verso la libertà.

"Che hai tu, mare, per fuggire,
e tu, Giordano, per volgerti indietro?"
Perché voi, montagne, saltellate come arieti
e voi, colline, come agnelli di un gregge?"

Come mai la natura è interrogata sul suo muoversi? È una fuga o una danza?
In effetti la Scrittura ci apre gli occhi sul fatto che l'intera creazione reagisca davanti all'opera di Dio. Egli non solo influenza il suo nascere ma continuamente la muove e la coinvolge attivamente nella realizzazione della salvezza. Ciò che esiste risponde alla volontà del Signore in tutti i modi possibili.

"Che hai tu, mare, per fuggire,
e tu, Giordano, per volgerti indietro?"

La domanda è naturalmente retorica perché fa memoria di un evento reale, quello del mar Rosso che si apre al passaggio dei figli in cammino verso la libertà. Ma anche il fiume Giordano gioca un ruolo importante nell'ultima tappa prima di mettere piede nella terra promessa, ritraendosi indietro come una diga (cfr. Gs 3, 14-16).
Perché mare e fiume si comportano in modo contrario al loro andamento naturale? Perché riconoscono la signoria di Dio, superiore ad ogni altra, e si sottomettono docili alla sua volontà, collaborando alla vittoriosa traversata.
Non solo, nessuno può resistere al Signore impegnato a liberare il suoi figli, ma tutto collabora e accelera il progetto di Dio! Le forze della natura che ci terrorizzano sono messe al servizio della nostra salvezza.

"Perché voi, montagne, saltellate come arieti
e voi, colline, come agnelli di un gregge?"

Monti e colline addolciscono il loro profilo per agevolare il cammino del popolo.
"Sì, io aprirò una strada nel deserto,
farò scorrere dei fiumi nella steppa" (Is 43, 19).

Tutta la creazione è mobilitata e in festa perché il Creatore continua a manifestare il suo amore attraverso di lei, spianando la strada al Regno che viene. La sua docilità ai comandi del Signore è l'evidenza che la provvidenza è il motore continuo a favore dell'umanità per far arrivare presto la liberazione piena.


Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Vangelo di Mt 18, 21-35
Commento del 26/03/2019

Commenti

  1. "Che hai tu, mare, per fuggire,
    e tu, Giordano, per volgerti indietro?"
    Sul mare, sul fiume, su ogni forza la parola del Signore ha potere.
    Sul mare, sul fiume, su ogni creatura la Parola del Signore vince salvando.
    È il potere dell'Amore che sfida tutto e tutti perché l'Amore resti.
    Lo hanno visto gli ebrei al mar Rosso.
    Lo vedo io oggi nel mare profondo della mia vita.
    L'Amore vince.
    L'Amore resta.
    L'Amore salva.

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  2. Mi fa eco in cuore questa Parola :"la nostra patria è nel cielo, e di là aspettiamo come Salvatore il Signore Gesù Cristo il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che ha di sottomettere a sé tutte le cose." Amen!!!!

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  3. Io con la creazione tutta,
    Benedico le opere di DIO.
    Tutto è opera SUA.
    GRAZIE per quello che mi fai vivere giornalmente.

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