Salmo di domenica 22 agosto 2021

Non sarà condannato chi in lui si rifugia
Sal 34 (33),19-23

"19 Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.

20 Molti sono i mali del giusto,
ma da tutti lo libera il Signore.

21 Custodisce tutte le sue ossa:
neppure uno sarà spezzato.

22 Il male fa morire il malvagio
e chi odia il giusto sarà condannato.

23 Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
non sarà condannato chi in lui si rifugia".


Israele non conosce il suo Dio in modo filosofico come i greci, ma in modo esistenziale, passando per i drammi e le gioie della vita.
Quando un gruppo di schiavi viene liberato da Mosè, si ritrova ad essere fuggitivo, nomade per necessità, con la consapevolezza di essere condotto verso l'ignoto; nel deserto conosce un Dio quotidianamente vicino che si prende cura di ogni bisogno e che salva da ogni pericolo e da ogni insidia. L'esperienza dall'esodo dall'Egitto è la radice di ogni successiva scoperta e i profeti mostrano il Signore come salvatore di tutte le generazioni. Attorno a questa fiducia nasce un popolo nuovo destinato a testimoniare al mondo il volto di Dio Amore.

"Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
non sarà condannato chi in lui si rifugia".

Chi è il tuo Dio? Il salmista risponde: è il "goel", il parente stretto che riscatta dalla schiavitù o vendica la morte di un familiare. Questo popolo non è più considerato servo, ma figlio e la sua sorte non è indifferente al riscattatore che spende se stesso per togliere dai nemici Israele. La liberazione o è un'azione perenne o è illusoria.
La nostra vita è così piena di limiti, intoppi, peccati e nemici che abbiamo bisogno di una "guardia del corpo" che ci protegga continuamente.

"Non sarà condannato chi in lui si rifugia".
Chi si fida di lui non rimane deluso.
Nella condanna che viene dal mondo, quando ci si sente già con un piede nella fossa, rifugiarsi nel Signore è salvezza.
"Dio è per noi rifugio e fortezza,
aiuto infallibile si è mostrato nelle angosce" (Sal 46,2).

Pensare a Dio come colui che condanna non è un'idea biblica. Sarebbe un tradimento completo ascoltare la Parola che incita a rifugiarsi continuamente in lui e trovarsi condannati proprio dal liberatore!
Dio non è schizofrenico, lui non tradisce: la sua promessa di liberazione è fedele e abbraccia tutta la nostra esistenza malata e bisognosa di forza e sostegno.

"Non sarà condannato chi in lui si rifugia": ripetiamoci queste parole, facciamole nostre. La nostra preoccupazione e i pesi che ci schiacciano possono essere tranquillamente affidati nelle sue mani che ci attendono. Non sono dita puntate di un giustiziere, neanche grinfie di un aguzzino; sono le mani che leniscono le ferite e che sciolgono le catene affinché la vita possa volare!


Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Gs 24,14-29
Commento del 17/08/2019

Sal 34 (33)
Commento del 02/05/2019 e Commento del 23/07/2020

Seconda lettura di Ef 5,21-33
Commento del 27/10/2020

Vangelo di Gv 6,60-69
Commento del 11/05/2019 e Commento del 24/04/2021


Commenti


  1. "Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
    non sarà condannato chi in lui si rifugia".
    Finalmente posso gridarlo!"
    "Non sarà condannato chi in lui si rifugia".
    Il Signore è rifugio non condanna.
    È riparo da ogni condanna. Riscatta da ogni prigionia.
    Mai nemico, sempre riparo.
    Mai avversario, sempre alleato.
    Mai contro, sempre a favore. Chi è il mio Dio?
    Cosa fa per me?
    Qual'è la sua risposta ad ogni mia morte?
    "Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
    non sarà condannato chi in lui si rifugia".

    RispondiElimina
  2. Custodisce tutte le sue ossa:
    neppure uno sarà spezzato.

    Grazie Signore,la TUA protezione e foriera di Fiducia,
    di buon prosieguo nel cammino intrapreso.
    Vigili e sono pieno di leggerezza per questa TUA supervisione.
    Grazie

    RispondiElimina

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