Salmo del 21 settembre 2019

L'opera delle sue mani annuncia Sal 19 (18), 1 - 7

"1 Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
2 I cieli narrano la gloria di Dio, l'opera delle sue mani annuncia il firmamento. 3 Il giorno al giorno ne affida il racconto e la notte alla notte ne trasmette notizia. 4 Senza linguaggio, senza parole, senza che si oda la loro voce, 5 per tutta la terra si diffonde il loro annuncio e ai confini del mondo il loro messaggio. Là pose una tenda per il sole 6 che esce come sposo dalla stanza nuziale: esulta come un prode che percorre la via. 7 Sorge da un estremo del cielo e la sua orbita raggiunge l'altro estremo: nulla si sottrae al suo calore".
Il Salmo 19 (18) è composto da due temi fondamentali: la creazione, trasparenza della Gloria del Signore e i precetti, rivelazione della sua giustizia che è salvezza.
Ci soffermiamo oggi a meditare la prima parte, che è così ricca e bella da meritare un'attenzione a sé. È un cantico delle creature luminoso che apre il cuore alla lode.

"I cieli narrano la gloria di Dio,
l'opera delle sue mani annuncia il firmamento".

Annuncio silenzioso, fatto di luce e di aria, di meraviglia e prodigi naturali.
Il Cosmo è riflesso della gloria di Dio, è il suo palcoscenico in cui va in onda, ogni giorno, la magnificenza di colui che ha dato vita a tutto con le sue mani e la sua voce.
Quella Parola iniziale non si è mai spenta e continua a creare, risuonando come un eco nelle opere che ammiriamo.

"Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia".

L'alternarsi di luce e tenebre, il susseguirsi di giorni e di notti, con la storia che ogni ora del mondo si porta dietro, è un racconto per immagini.
I giorni e le notti vengono viste dal salmista come testimoni e annunciatori di un messaggio iniziato e che va avanti nel fluire del tempo. Sintonizzarsi su questa onda di annuncio è trovare un senso più grande che supera i ristretti tempi della nostra vita.

"Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio".

Ecco la meraviglia. Quante cose sentiamo e vediamo semplicemente guardando le foto di paesaggi, di albe, di tramonti? La bellezza è una parola universale che si comunica nel silenzio e nello stupore. Ogni uomo di qualunque cultura e lingua vede il messaggio che silenziosamente il creato trasmette. La creazione ci raduna tutti come spettatori incantati per parlarci della vita e di Dio. Basta fermarsi, guardare e va in scena la meraviglia di un tramonto o di una notte stellata.

"Là pose una tenda per il sole
che esce come sposo dalla stanza nuziale:
esulta come un prode che percorre la via".

È bella questa visione del sole-sposo che esce dalle nozze, dal talamo nuziale della notte, e vittorioso sulle tenebre percorre la sua via nel cielo, portando gradatamente tutto alla luce piena.
Nelle culture ittite, mesopotamiche ed egiziane con cui gli ebrei erano venuti in contatto, il culto del sole era segno di una divinità alta e onnipresente perché il suo sorgere ogni mattina assicurava la vita e la possibilità di uscire dalle tenebre in cui l'uomo non poteva muoversi e agire.
Già abbiamo visto come l'inno al sole di Amenofi IV sia stato riletto dagli ebrei nel salmo 103 (104) come riconoscimento che quell'intuizione dell'unico faraone monoteista non era altro che una rivelazione del Dio vero mostrato in pienezza dai testi biblici.

"Sorge da un estremo del cielo
e la sua orbita raggiunge l'altro estremo:
nulla si sottrae al suo calore".

Va detto che il sole per i popoli antichi era identificato nel sovrano, luce e sostentamento del suo regno. Egli affiancava alla giustizia anche la misericordia per i sudditi e gli editti di clemenza erano salutati come la luce che rischiarava tutti.
Gli ebrei non si sono fermati alla sua manifestazione come alla visione di un dio, ma come ciò che rimanda, ricorda Dio.
La visione del sole e della luna nella Genesi viene ridotta a semplici astri, "luci per illuminare il firmamento", creature poste nel cielo a regolare i cicli del tempo (cfr. Gen 1,14-19)
Allora il sole non è una divinità, ma una creatura straordinaria, come lo canta Francesco d'Assisi: "Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore, de te, Altissimo, porta significatione".
Il suo calore rimanda alla luce del Padre che avvolge tutto e niente sfugge da questo abbraccio vitale.

Rileggiamo e meditiamo lentamente, con la sinfonia che il salmo ci suggerisce, la musica che sale dalla creazione.
Tutto l'universo è rivelazione primordiale e privilegiata del Creatore.
Il nostro sguardo, le nostre orecchie, il nostro gusto, le nostre mani e i profumi che ci raggiungono, ci immergono in questa grandezza, riconoscendo che anche noi ne facciamo parte e che mai riusciremo a com-prendere in noi tutta questa immensità in una vita intera. Ci sazierà per l'eternità.

"Non posso conoscere
in un momento
il principio, la fine,
il valore, l'essenza
di colui di cui non posso
raggiungere l'eterno.
Solo questo so:
che è temibile, grande,
variopinto, insondabile
e che bello è il mio diletto.
Questo so: che il moto
dell'animo dell'universo,
ignaro, nell'oscurità,

cammina verso di Te". (Tagore)

Commenti

  1. "Questo so: che il moto
    dell'animo dell'universo,
    ignaro, nell'oscurità,
    cammina verso di Te".

    Sento forte in me la gioia per queste parole che rivelano il mistero profondo del destino dell'intero universo. Questo cammino nell'oscurità, inconsapevole forse, che porta tutto ciò che esiste verso un compimento, una pienezza. L'universo ha un Alfa e un Omega, è nato e cammina verso un preciso appuntamento. Non è statico ne va verso un punto morto senza senso. Come il sole percorre vittorioso il suo cammino, l'intera Creazione percorre una via che la porta ad essere la casa definitiva del suo Creatore, come ricorda una bella espressione di Bruno Forte:
    "Dio sarà tutto in tutti" (1Cor 15,28),
    e il mondo intero
    sarà la patria di Dio".



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  2. Pensate all'universo: i cieli, le innumerevoli stelle e le piante, ognuna messo precisamente al suo posto da Dio, raccontano la gloria di Dio. Le stelle sono immense, ognuna costituisce una sfera di energia incredibile, ognuna è stata creata dal nulla. Il sole, che è la fonte di quasi tutta l'energia del mondo, la luna, che è messa in posizione precisa per influenzare il tempo e le stagioni, il tutto nel suo insieme dichiara la potente opera delle mani dell'Eterno.

    Pensate al giorno e alla notte: Dio li ha creati in modo perfetto per darci un tempo per ogni cosa e per mantenere la temperatura giusta per sostenere la vita; perciò anche in questo vediamo qualcosa della gloria e della sapienza eterna di Dio.
    (Marco deFelice)

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  3. Il secondo quadro è avvolto dalla luce del sole, il principe del nostro orizzonte. La « tenda » è la notte ove il sole si ritira come fa il nomade che all’incombere della tenebra si rifugia nella sua tenda. Da questa camera nuziale notturna il sole esce all’alba come sposo – guerriero – atleta, pronto ad iniziare il suo lavoro – conquista – corsa negli spazi siderali.  Ecco, ormai il poeta vede fiammeggiare il sole in pieno cielo, tutta la terra è pervasa dal suo calore, l’aria è immobile, nessun angolo può sfuggire alla sua luce. Ma a questo punto il salmo ha una svolta: diventa un inno al sole della parola di Dio. E noi invitiamo chi ci ha seguito fin qui a prendere tra le mani una Bibbia e a concludere da solo la lettura del Salmo 19 scoprendo i raggi di luce che emanano dalla parola di Dio.
    (Gianfranco Ravasi)



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  4. Il salmista si esprime considerando, in stato di riflessione laudante, la grandezza, la potenza, la bellezza dei cieli, della volta stellata. I cieli “narrano la gloria di Dio” in un’incessante continuità: “Il giorno al giorno ne affida il racconto…”. L’uomo percepisce questo racconto - “senza linguaggio, senza parole, senza che si oda la loro voce” - dei cieli, che glorificano il Creatore, e conduce l’uomo a considerare la potenza, la maestà, la sapienza di Dio e a adorarlo. 
    La potenza del sole, sfera di fuoco radiante ovunque luce e calore, dà all’orante misura della potenza di Dio. Egli si affida alle immagini della poesia per descriverlo, con un risultato altissimo. Il sole esce radioso, vivo, carico d’amore da donare, come uno sposo che esce dalla stanza nuziale ricco delle effusioni della sposa. Il suo sovrano percorrere il cielo viene paragonato all’incedere glorioso di un prode in mezzo alla strada: nessuno può resistergli.
    (www.novena.it)

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  5. Lode a TE Signore
    Grazie per essere tutto in tutti.
    Sei anche in me🤔
    Ecco
    Io me ne devo convincere, prendere coscienza
    Sei anche in me
    STRAORDINARIO
    SORPRENDENTE
    Aiutami a metabolizzare e vivere di conseguenza.

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  6. O Padre celeste che hai inviato il tuo verbo divino per rivelare all universali splendore della tua gloria, concedici che la tua legge illumini i nostri cuori, rinfranchi le nostre anime e ci doni la sapienza dei semplici. AMEN

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  7. Ecco le parole di Dio nel mondo le meraviglie del creato e leammirabile leggi che lo governano. Questo ha posto Dio nel mondo. Contemplando ciò io tu noi facendoci voce di ogni creatura, traiamo con il salmista motivi di adorazione di lode e di umiltà . L incarnazione ha fatto di questa Parola una presenza di verità e di salvezza. A noi il compito di diffondere il messaggio fino ai confini del mondo.

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  8. Come è bello questo salmo, si vede e si sente tutta la gloria di Dio nella creazione che è opera delle sue mani, tutto è perfetto, tutto è armonico. Il salmo 19 ristora e fa gioire l'anima.

    “L'amore è il significato ultimo di tutto quello che ci circonda. Non è solo una sensazione, è la verità, è la gioia che è la fonte di tutta la creazione.”
    RABINDRANATH Tagore.

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