Salmo del 30 settembre 2021

Si diffonde il loro annuncio

Sal 19 (18), 1-7

"1 Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.

2 I cieli narrano la gloria di Dio,
l'opera delle sue mani annuncia il firmamento.

3 Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia.

4 Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,

5 per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio.

Là pose una tenda per il sole
6 che esce come sposo dalla stanza nuziale:
esulta come un prode che percorre la via.

7 Sorge da un estremo del cielo
e la sua orbita raggiunge l'altro estremo:
nulla si sottrae al suo calore".


Bellissimo il Salmo 19, ricco di colorite immagini che ci trasportano in un tempo e luogo dove tutto ha la consistenza del cielo e del silenzio.
Il firmamento ha un suo linguaggio per narrare la gloria di Dio, affascina tutti gli uomini perché manifesta una bellezza che ci sovrasta e che solo Dio ha profuso nella creazione. Alzare gli occhi nella notte o guardare albe e tramonti ci dà un senso di grandezza e di mistero che ci porta alla contemplazione e alla lode spontanea.
La creazione è la vera liturgia di ringraziamento perché trasparenza del Dio vivente in ogni cosa.

"Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce".
Il linguaggio dei cieli non è fatto di parole e di concetti come il linguaggio umano, ma di luce e notte, di colore e profondità; in questo modo "narrano la gloria di Dio".
Infatti permette di intuire il mistero di Dio molto di più di belle meditazioni teologiche.
Israele è la religione della ascolto e sente la Parola come un fatto, sacro e voluto dal Signore, per realizzare la sua volontà. Eppure il nostro Salmo non teme di spingere la nostra attenzione ad un altro tipo di ascolto, fatto di sguardi notturni, di ascolto del silenzio, di stupore davanti all'immensità. Senza parole, senza linguaggio, la voce di Dio parla in ciò che ha fatto.

"Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio".
Questo linguaggio senza parole non conosce confini o barriere. Si diffonde veloce e silenzioso tra tutti i popoli della terra.
In questo modo:
"Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia".
Giorno e notte sono angeli del Signore, messaggeri che portano in ogni luogo ammirazione e lode e rivelano che tutti gli uomini sono amati dal Signore (cfr. Lc 2, 14).

"E ai confini del mondo il loro messaggio".
Come si estende il cielo su tutta la terra, così si estende il messaggio di cui è portatore.
"Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissato,
che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi?" (Sal 8, 4-5).
Questa la meraviglia, provata dagli uomini primitivi fino ad oggi, parla al cuore di tutti.
Partire da questa universale ed ecumenica teologia è la base per la pace universale e per la riconciliazione dei credenti di ogni latitudine e religione.
Guardare il firmamento e stupirsi è avere lo stesso sguardo di Dio perché è la primizia di tutte le lodi, quella che lui stesso ha fatto rallegrandosi della sua creazione perché l'ha ammirata da subito come cosa bella e buona (cfr. Gn 1).


Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Ne 8, 2-4.5-6.8-10
Commento del 27/01/2019

Salmo 19 (18)
Commento del 03/10/2019

e Salmo 19 (18), 8-15
Commento del 28/10/2020

Vangelo di Lc 10, 1-9
Commento del 26/01/2019 e Commento del 26/01/2021