Prima lettura del 16 agosto 2022

Ma sei un uomo e non un dio
Ez 28,1-10

"Mi fu rivolta questa parola del Signore:
«Figlio dell’uomo, parla al principe di Tiro: Così dice il Signore Dio:
Poiché il tuo cuore si è insuperbito e hai detto:
“Io sono un dio,
siedo su un trono divino in mezzo ai mari”,
mentre tu sei un uomo e non un dio,
hai reso il tuo cuore come quello di Dio,
ecco, tu sei più saggio di Daniele,
nessun segreto ti è nascosto.
Con la tua saggezza e la tua intelligenza
hai creato la tua potenza
ammassato oro e argento nei tuoi scrigni;
con la tua grande sapienza e i tuoi traffici
hai accresciuto le tue ricchezze
e per le tue ricchezze si è inorgoglito il tuo cuore.
Perciò così dice il Signore Dio:
Poiché hai reso il tuo cuore come quello di Dio,
ecco, io manderò contro di te
i più feroci popoli stranieri;
snuderanno le spade contro la tua bella saggezza,
profaneranno il tuo splendore.
Ti precipiteranno nella fossa
e morirai della morte degli uccisi in mare.
Ripeterai ancora: “Io sono un dio”,
di fronte ai tuoi uccisori?
Ma sei un uomo e non un dio,
in balìa di chi ti uccide.
Per mano di stranieri morirai
della morte dei non circoncisi,
perché io ho parlato»".


Una consapevolezza è difficile da digerire: siamo limitati e siamo mortali. Il nostro cuore escogita tanti trucchetti per annacquare questa verità, per dimenticarla almeno per poco. Specialmente chi ha un potere, grande o piccolo che sia, dimentica facilmente la verità della sua vita.
Il profeta Ezechiele è mandato addirittura al potente re di Tiro dicendogli che non è nessuno e che il Dio vero lo considera una nullità.
La sua è solo superbia e illusione. La Parola è per Israele ma indirizzata anche a lui affinché guardi alla rovina che si staglia all'orizzonte e che presto lo investirà come un fiume in piena. In effetti l'anno dopo, nel 585 a.C., Nabucodonosor, il re di Babilonia, porrà l'assedio a Tiro, saccheggiandola e distruggendola quasi completamente.

«Ripeterai ancora: “Io sono un dio”,
di fronte ai tuoi uccisori?"»

Davanti alla morte crolla ogni illusione, il potere si rivela per quello che è, un delirio di onnipotenza vana!
Non solo non serve a niente la superbia ma si svela nel suo essere ridicola.
Il re di Tiro sta per essere fagocitato da una potenza ancora più arrogante, Babilonia, ma entrambi subiranno la stessa rovinosa caduta.
«Ripeterai ancora: “Io sono un dio?"» è la domanda bruciante che umilia e riporta alla vera dimensione umana, che ridimensiona anche le nostre velleità di comando e di onori.

"Ma sei un uomo e non un dio,
in balìa di chi ti uccide".

Ecco che si impone la verità, dimenticata nel momento in cui tutto andava bene!
L'uomo, impastato di polvere del suolo e di alito divino, fragile e mortale per natura, scopre davanti alla morte il suo limite. La Sapienza è non dimenticare mai chi siamo e quanto è limitata la nostra esistenza di mortali.
Pensieri tristi che sanno di moniti medievali? No, terapia che la Scrittura ci indica per guarire dall'illusione, punto di partenza vero e necessario per costruire la nostra vita rimettendola nel vero potere che non delude e non naufraga. Il Padre, vasaio che plasma la nostra vita al bene, ci svegli alla verità della nostra fragile esistenza!

Estrapolando questa frase e forse uscendo "fuori tema", mi veniva da pensare all'esistenza del Cristo: ci rendiamo conto a quale livello sia arrivata la sua rinuncia ad ogni potere divino, per abbracciare un'umanità che è in balia di chi uccide e toglie ogni potere?
E' vero: non sei un dio in balia di chi ti uccide! Il Signore ha accolto anche questa spoliazione per la nostra salvezza, si è dato tutto mettendosi nelle nostre mani, senza difendersi davanti a volontà che uccidono chi è in alto, fosse anche il Figlio di Dio!
Viene da dire: sia lodato il Signore per questa volontà che ha annullato in sé ogni potere e ogni pretesa affinché noi fossimo liberati da ciò che uccide!

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Salmo da Dt 32,26-36
Commento del 18/08/2020

Vangelo di Mt 19,23-30
Commento del 20/08/2019


Commenti

  1. "Ma sei un uomo e non un dio".
    Da ricordare.
    Da meditare.
    Ogni giorno.
    "Ma sei un uomo e non un dio".
    Verità dolorosa.
    Verità liberante.
    La mia storia lo dimostra.
    "Ma sei un uomo e non un dio".
    Serve umiltà.
    Serve semplicità.
    Serve ironia.
    "Ma sei un uomo e non un dio".

    RispondiElimina
  2. Io sono un dio, di fronte ai tuoi uccisori?
    Ho capito che non c'è bisogno di gesti estremi per redimermi.
    Tutto è vanità!
    TUTTO
    Grazie mio Signore e Signore di tutti

    RispondiElimina

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