Seconda lettura di domenica 14 agosto 2022

Perché non vi stanchiate
Eb 12, 1-4

"Fratelli, anche noi, circondati da tale moltitudine di testimoni, avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento.
Egli, di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio.
Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d’animo. Non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato".

Per amore: è così che si spiega ogni cosa in Dio e per lo stesso amore si spiega ogni gesto ed ogni parola di Gesù.
La lunga storia di alleanze infrante non avrebbe avuto un seguito, non certo un bell'epilogo, se non fosse per la passione che Dio ha nel ricostruire ciò che vacilla, nel recuperare ciò che è disperso, nel perdonare chi fallisce il suo obiettivo.
La scelta di Gesù che dona la sua vita per ogni uomo e ogni donna di questo modo si spiega per la follia d'amore che non si ferma davanti a nessun tradimento!
La lettera agli Ebrei ci dà occasione di ritornare a meditare sul mistero della croce, faro che illumina i gesti fino a quel momento incomprensibili di un Padre che non segue la logica della vendetta ma che, anziché condannare, ci rimette di persona.

"Egli, di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce",
Il Verbo fatto carne, il Messia, il Cristo, ha rinunciato al suo privilegio di essere Dio, come dice Paolo nelle sue lettere, e ha percorso la via della croce sino alla morte perché l'amore di Dio fosse visibile. E anche per lui una cosa era chiara e visibile: la gioia che lo attendeva, il Padre, posto davanti ad ogni suo passo, sua gioia, sua consolazione!

"Disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio".
Tornano subito in mente le parole forti di Isaia:
"Disprezzato e reietto dagli uomini,
uomo dei dolori che ben conosce il patire,
come uno davanti al quale ci si copre la faccia;
era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima" (Is 53, 3).

Passo coraggioso, decisione eroica questa per un pio israelita!
La Lettera agli Ebrei aggiunge una nota importante al profeta: quel disprezzo che proveniva dai suoi fratelli, in Gesù si manifesta come disprezzo del disonore. Non lo tocca la denigrazione e l'odio furente degli altri perché non ha timore di perdere la faccia. Non deve difendere nessun potere tra gli uomini come se fosse un tesoro geloso da preservare (cfr. Fil 2, 6).
Abbracciando la croce ha disprezzato il disonore dell'essere considerato sacrilego, un senza dio, un rinnegatore della religione dei padri.
Si può fare tutto questo. Per amore!
Ma la fede vede che di nulla è stato spogliato! Tutto gli è stato dato dal Padre; sedere alla sua destra è il massimo degli onori e del privilegio che si può desiderare.

"Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d’animo".
La lettera agli Ebrei ci lascia in dono una regola fondamentale per la nostra fede: tenere lo sguardo fisso su Gesù, pensare, cioè meditare sul tesoro che ci ha lasciato.
Ricordare la sua lotta sino alla fine ci dà la più grande delle consolazioni: non siamo soli nella lotta contro la mentalità del mondo, possiamo rivolgersi a chi prima di noi ha attraversato vessazioni, sofferenze ingiuste e una morte infamante.
La mentalità del mondo e il Vangelo saranno sempre inconciliabili. L'amore di Dio, la scelta del servizio e della croce troverà sempre ostilità e opposizione nei cuori ubriacati dall'illusione e dall'egoismo.
Non stanchiamoci di sperare, non perdiamoci d'animo: una grande gioia è posta anche davanti a noi!
Ancora una volta solo il vivere per amore darà senso alla nostra vita e a quella di coloro che ci camminano accanto.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Salmo 40 (39)
Commento del 22/10/2019 e Commento del 25/03/2020

Vangelo Lc 12, 49-53
Commento del 24/10/2019


Commenti

  1. "Egli, di fronte alla gioia
    che gli era posta dinanzi,
    si sottopose alla croce".
    Stupore.
    Silenzio.
    Gratitudine.
    "Egli, di fronte alla gioia
    che gli era posta dinanzi,
    si sottopose alla croce".
    Dalla gioia alla croce per amore.
    Dal cielo al sepolcro per amore.
    Da Dio a me per amore.
    "Egli, di fronte alla gioia
    che gli era posta dinanzi,
    si sottopose alla croce".

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  2. Pensate a CHI ha sopportato l'ostilità dei peccatori.
    È venuto per questo.
    Fa.
    Opers.
    Agisce dando se ' stesso
    Ed io?
    Oso lamentarmi?! .

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