Prima lettura del 12 novembre 2022
Collaboratori della verità
3Gv 1, 5-8
"Carissimo [Gaio], tu ti comporti fedelmente in tutto ciò che fai in favore dei fratelli, benché stranieri.
Essi hanno dato testimonianza della tua carità davanti alla Chiesa; tu farai bene a provvedere loro il necessario per il viaggio in modo degno di Dio. Per il suo nome, infatti, essi sono partiti senza accettare nulla dai pagani.
Noi perciò dobbiamo accogliere tali persone per diventare collaboratori della verità".
La terza lettera di Giovanni è composta da solo 15 versetti. Sottolinea il messaggio fondamentale della predicazione dell'apostolo: l'amore di Dio e l'amore fraterno.
I versetti che leggiamo sono rivolti ad un certo Gaio, discepolo a cui Giovanni lascia preziosi consigli.
"Carissimo [Gaio], tu ti comporti fedelmente in tutto ciò che fai in favore dei fratelli, benché stranieri".
Bella e attuale la sottolineatura sugli stranieri. Nella comunità dei discepoli di Gesù nessuno è straniero e tutti sono coinvolti nella carità vicendevole, cuore e motore dell'essere cristiani.
Lo straniero nella società antica e in Israele non aveva i diritti dei circoncisi, non aveva la possibilità di sentirsi a casa propria, era escluso dalla salvezza. Per questo la lode di Giovanni nei confronti di Gaio non è ovvia e riconosce in lui la stessa predilezione del Maestro che accoglieva gli stranieri al pari dei figli della promessa.
"Essi hanno dato testimonianza della tua carità davanti alla Chiesa".
Giovanni rimane colpito della gratitudine di questi nuovi discepoli che, davanti alla comunità, hanno testimoniato l'amore ricevuto da Gaio.
"Tu farai bene a provvedere loro il necessario per il viaggio in modo degno di Dio".
"Carissimo [Gaio], tu ti comporti fedelmente in tutto ciò che fai in favore dei fratelli, benché stranieri".
Bella e attuale la sottolineatura sugli stranieri. Nella comunità dei discepoli di Gesù nessuno è straniero e tutti sono coinvolti nella carità vicendevole, cuore e motore dell'essere cristiani.
Lo straniero nella società antica e in Israele non aveva i diritti dei circoncisi, non aveva la possibilità di sentirsi a casa propria, era escluso dalla salvezza. Per questo la lode di Giovanni nei confronti di Gaio non è ovvia e riconosce in lui la stessa predilezione del Maestro che accoglieva gli stranieri al pari dei figli della promessa.
"Essi hanno dato testimonianza della tua carità davanti alla Chiesa".
Giovanni rimane colpito della gratitudine di questi nuovi discepoli che, davanti alla comunità, hanno testimoniato l'amore ricevuto da Gaio.
"Tu farai bene a provvedere loro il necessario per il viaggio in modo degno di Dio".
L'accoglienza non basta, come non è sufficiente salvare un naufrago che sta affogando.
Se un tempo coloro a cui era salvata la vita si sentivano obbligati per sempre al salvatore, Giovanni ribalda questa riconoscenza: una vita va salvata ma è necessario continuare ad accompagnarla nella rinascita.
Non ci può lavare le mani di fronte alle necessità dei fratelli. Il Signore, che ce li fa incontrare nelle loro povertà, ce li affida affinché la nostra vita sia legata alla loro, lungo il cammino di fede.
Ora Gaio potrà portare a termine il suo servizio equipaggiando bene il viaggio dei fratelli che riprendono il loro cammino grazie alla comunità che li ha ospitati amorevolmente.
L'amore per i fratelli è una realtà concreta, fatto di gesti di servizio e di reale sostegno.
"Per il suo nome, infatti, essi sono partiti senza accettare nulla dai pagani".
Se un tempo coloro a cui era salvata la vita si sentivano obbligati per sempre al salvatore, Giovanni ribalda questa riconoscenza: una vita va salvata ma è necessario continuare ad accompagnarla nella rinascita.
Non ci può lavare le mani di fronte alle necessità dei fratelli. Il Signore, che ce li fa incontrare nelle loro povertà, ce li affida affinché la nostra vita sia legata alla loro, lungo il cammino di fede.
Ora Gaio potrà portare a termine il suo servizio equipaggiando bene il viaggio dei fratelli che riprendono il loro cammino grazie alla comunità che li ha ospitati amorevolmente.
L'amore per i fratelli è una realtà concreta, fatto di gesti di servizio e di reale sostegno.
"Per il suo nome, infatti, essi sono partiti senza accettare nulla dai pagani".
Appare ora chiaro che quegli stranieri siano diventati a tutti gli effetti fratelli e missionari: nel nome del Signore contribuiscono a portare fino agli estremi confini della terra la rivoluzione dell'amore, la salvezza per tutti.
"Noi perciò dobbiamo accogliere tali persone per diventare collaboratori della verità".
Accogliere e sostenere i missionari ci rende partecipi della loro missione.
"Noi perciò dobbiamo accogliere tali persone per diventare collaboratori della verità".
Accogliere e sostenere i missionari ci rende partecipi della loro missione.
"Collaboratori della verità": questa è la nostra vocazione, questo il compito eccelso di cui ogni credente è rivestito.
L'accoglienza amplifica i doni, ci rende consapevoli delle grandi opere del Signore in tutti i suoi figli. Chi salviamo dalla morte, migranti, naufraghi, derelitti, poveri, disadattati, in effetti salva noi dalla menzogna di essere gli unici prescelti.
La Chiesa è la grande comunità che unisce nell'unica mensa eucaristica i figli di Dio: nessuno si può dire più straniero. Tutti insieme missionari dell'amore!
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Salmo 112 (111)
Commento del 10/08/2019
Vangelo di Lc 18, 1-8
Commento del 14/11/2020
L'accoglienza amplifica i doni, ci rende consapevoli delle grandi opere del Signore in tutti i suoi figli. Chi salviamo dalla morte, migranti, naufraghi, derelitti, poveri, disadattati, in effetti salva noi dalla menzogna di essere gli unici prescelti.
La Chiesa è la grande comunità che unisce nell'unica mensa eucaristica i figli di Dio: nessuno si può dire più straniero. Tutti insieme missionari dell'amore!
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Salmo 112 (111)
Commento del 10/08/2019
Vangelo di Lc 18, 1-8
Commento del 14/11/2020
"Noi perciò dobbiamo accogliere tali persone".
RispondiEliminaUna parola urgente per il mio oggi.
Una parola che mi apre il cuore.
Una parola che rompe muri.
Una parola che costruisce ponti.
Una parola che cancella pregiudizi e resistenze.
"Noi perciò dobbiamo accogliere tali persone".
Accogliere.
Persone.
Noi.
Gli ingredienti per un tempo nuovo.
"Noi perciò dobbiamo accogliere tali persone".
RispondiElimina"Essi hanno dato testimonianza della tua carità davanti alla Chiesa".
Donami un briciolo di capacità di questi NUOVI annunziatori.
Si.
Capaci.
Amen