Prima lettura del 28 novembre 2022

Sopra ogni cosa come protezione
Is 4, 2-6

"In quel giorno, il germoglio del Signore crescerà in onore e gloria e il frutto della terra sarà a magnificenza e ornamento per i superstiti d’Israele. Chi sarà rimasto in Sion e chi sarà superstite in Gerusalemme sarà chiamato santo: quanti saranno iscritti per restare in vita in Gerusalemme.
Quando il Signore avrà lavato le brutture delle figlie di Sion e avrà pulito Gerusalemme dal sangue che vi è stato versato, con il soffio del giudizio e con il soffio dello sterminio, allora creerà il Signore su ogni punto del monte Sion e su tutti i luoghi delle sue assemblee una nube di fumo durante il giorno e un bagliore di fuoco fiammeggiante durante la notte, perché la gloria del Signore sarà sopra ogni cosa come protezione, come una tenda sarà ombra contro il caldo di giorno e rifugio e riparo contro la bufera e contro la pioggia".


L'Avvento ci dà l'occasione di ascoltare le profezie più belle e poetiche del profeta Isaia. Tante le immagini che dicono la presenza luminosa e feconda del Signore in mezzo al suo popolo.
In tempi oscuri e in sofferenze che sembrano senza risposta, la Parola del profeta mostra l'arrivo del giorno del Signore, giorno di liberazione, giorno di luce dopo l'oppressione delle tenebre.

"Creerà il Signore su ogni punto del monte Sion e su tutti i luoghi delle sue assemblee una nube di fumo durante il giorno e un bagliore di fuoco fiammeggiante durante la notte".

Nube e fuoco sono due segni inequivocabili! Isaia risveglia la memoria dell'accompagnamento, sin dall'inizio prodigioso, dei profughi in fuga dall'Egitto: "Il Signore marciava alla loro testa di giorno con una colonna di nube, per guidarli sulla via da percorrere, e di notte con una colonna di fuoco, per far loro luce, così che potessero viaggiare giorno e notte" (Es 13, 21).
Questo navigatore satellitare infallibile non cessa quando finisce la minaccia degli egiziani alle costole. C'è ancora bisogno di cure; quindi il Signore guida Israele nel deserto proteggendoli di giorno con una nuvola per tappeto che indichi la strada e attenui i raggi solari, e riscaldandoli di notte con un fuoco che illumini e rincuori i suoi figli (cfr. Es 40, 38).
Ancora una volta, per gli ebrei che ritornano in patria dopo l'esilio babilonese, questi sono i due modi di farsi riconoscere dal Signore, per ridare la certezza di non essere soli.
Sul monte Sion, luogo del raduno finale di Israele, e in tutti i luoghi dove il popolo è disperso, nube di giorno e fuoco di notte apriranno la strada ai profughi d'Israele.

"Perché la gloria del Signore sarà sopra ogni cosa come protezione".
La gloria del Signore non è una regalità o una potenza lontana da noi e quindi spaventosa e da temere. Per la Scrittura gloria=amore che si manifesta!
Il Signore salva con il suo amore, ricopre e protegge ogni cosa che vive, avvolge tra le sue braccia per impedire al male di prevalere.
"Perché sole e scudo è il Signore Dio" (Sal 84, 12): Isaia vede così il Dio di Israele e non c'è timore davanti a questo Padre.
La profezia parla di ogni cosa sotto la sua protezione: il Creatore di tutto ciò che esiste si rivela come amore universale, scudo protettivo per chiunque abbia bisogno di sollievo e cure.

"Come una tenda sarà ombra contro il caldo di giorno e rifugio e riparo contro la bufera e contro la pioggia".
L'esodo dall'Egitto torna con la memoria indelebile di un popolo allo sbaraglio nel deserto, destinato sicuramente alla morte. Non ci si può confondere in una simile situazione, non c'è salvezza per una carovana senza mezzi e capacità di sopravvivere alla calura di giorno e al gelo notturno.
L'intervento del Signore provvede piantando la sua tenda tra le tende dell'accampamento degli ebrei. Una dimora tra le altre, una presenza incarnata che cammina e si sposta con i suoi figli.
"Pose la sua tenda in mezzo a noi" (Gv 1, 14): questo l'annuncio di Giovanni per presentare il Figlio incarnato, questa la memoria di Israele per sempre (cfr. Es 40, 34), questa la profezia di Isaia che non smette di realizzarsi!
Ecco ci sentiamo come Israele, spaesati e soli!
Isaia, che crede alla potenza e alla cura del Padre, parla e annuncia con parole che riecheggiano nei cuori spaventati perché abbiamo dimenticato chi siamo e chi è il Signore della nostra vita.
Nube che protegge e fuoco che illumina è il Padre nelle nostre case: riscalda col suo amore, rinvigorisce la speranza e con potenza ci porta alla pace e alla gioia.


Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Is 4, 2-6
Commento del 02/12/2019

Salmo 122 (121)
Commento del 24/09/2019

e Commento del 18/05/2022

Vangelo di Mt 8, 5-13
Commento del 27/06/2020



Commenti

  1. "La gloria del Signore
    sarà sopra ogni cosa come protezione".
    La gloria del Signore,
    cioè il suo amore per noi.
    Su ogni realtà.
    Protegge.
    Da vita.
    Libera.
    "La gloria del Signore
    sarà sopra ogni cosa come protezione".
    Preziosa promessa del Dio fedele.
    Grande speranza di ogni vivente.
    Risposta di lode per tanto amore.
    "La gloria del Signore
    sarà sopra ogni cosa come protezione".

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  2. TU sei protezione,riparo,rifugio per me e per tutti SEMPRE
    "Come una tenda sarà ombra contro il caldo di giorno e rifugio e riparo contro la bufera e contro la pioggia".
    Grazie

    RispondiElimina

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