Vangelo del 29 novembre 2022

Le hai rivelate ai piccoli
Lc 10, 21-24

"In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono»".


Il Vangelo di Luca ci mostra Gesù che accoglie peccatori, che guarisce malati, instancabile nell'evangelizzazione, ma che poi riposa in preghiera. La preghiera possiamo dirla come il filo conduttore del suo camminare tra gli uomini. Tutti i gesti che fa, sgorgano dal colloquio continuo e incessante col Padre che lo nutre di Spirito Santo.
Per questo da Luca, che ce lo mostra orante, si può imparare molto su questa dimensione fondamentale del credente.
La preghiera nutre la fede e la fede dà forza alla preghiera. Così il nostro cuore si vivifica e cresce nella speranza, nella carità, nella certezza di essere figlio.
La pagina che meditiamo oggi ci mostra uno dei momenti più intensi della preghiera del Cristo e ci permette di partecipare in prima persona al suo dialogo col Padre.

"In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo".
Nei versetti che precedono, Gesù ha accolto i discepoli di ritorno dalla missione di annuncio a cui li aveva invitati e li ha appena invitati a sentirsi beati perché i loro nomi sono scritti nei cieli (cfr. Lc 10, 17-20).
Luca sottolinea che "In quella stessa ora", Gesù esulta: aggiunge gioia a gioia!
E' l'esplosione del canto di benedizione, il cuore che trabocca ringraziando il Padre per le tante meraviglie che la sua sapienza compie nell'umanità affamata di eternità.
Non è una gioia di soddisfazione per un successo raggiunto, precisa Luca, ma è l'esultanza nello Spirito, una gioia divina, che nasce per le opere belle del Padre e riempie il cuore del Figlio dello Spirito d'Amore.

"Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra".
Abbà, Padre: questo era il modo più solito con cui Gesù chiamava Dio.
E' intimità familiare e questa insegna ai suoi discepoli, terrorizzati, come noi, della divinità da tenere più lontana possibile dalla nostra vita "sbagliata".
Ad un Padre ci si rivolge da figli, si osa tutto perché tutto un Padre regge e ascolta.
E rende lode, Gesù, perché la confidenza ti fa riconoscere senza freni la bellezza di opere grandiose, fresche di vita nuova.
"Popoli tutti, battete le mani!
Acclamate Dio con grida di gioia" (Sal 47 2): è la stessa felicità cantata nei Salmi, il chiamare tutti a riconoscere che il Signore provvede benedizioni e sapienza in abbondanza per l'intera creazione.

"Perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli".

Strana scelta questa di Dio che Gesù approva e riconosce come giusta e bella!
I sapienti, preposti alla ricerca e poi all'insegnamento, rimangono all'oscuro dei progetti divini: che sapienza fanno crescere? Quale insegnamento possono dare?
Mentre i piccoli, cioè quelli ai primi passi nella fede, fragili ancora nelle loro certezze, all'oscuro di macchinosi ragionamenti rabbinici, vedono le meraviglie che il Signore compie e il loro viso si riempie di gioia!
E tutto questo per una sua precisa scelta, per sua volontà, per una rivelazione che non passa da scritti di eruditi o da conferenze teologiche, ma attraversa i cuori e le viscere e rinnova dal di dentro portando luce.

"Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza".
A Dio piace fare dispetti alle persone colte, giochetti che scombinano i ragionamenti? No, è per sua benevolenza, è perché ci vuole bene e conosce i nostri limiti e le nostre fragilità che ha scelto di "volare basso", affinché chiunque possa attingere alla sua sapienza.
Gesù è felice di questa decisione del Padre, così diversa dalle nostre e, accogliendola con gratitudine, la festeggia con i suoi pregando e lodando.
La preghiera serve a questa "conversione", ad entrare nella logica assurda del Padre e, quello che sembrava perdente, si rivela come vittorioso, quello che reputavamo da scartare, si mostra come salvifico e vitale.
Pregando pensiamo come il Padre, benediciamo come il Cristo ed esultiamo nello Spirito.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Is 11, 1-10
Commento del 01/12/2020

Salmo 72 (71), 1-8
Commento del 03/12/2019

Vangelo di Lc 10, 17-24
Commento del 05/10/2019

Commenti

  1. "Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza".
    Ecco la Buona Notizia!
    Dio è Padre.
    È benevolo.
    Decide con benevolenza.
    Benevola è la sua volontà.
    Per il bene sempre
    ogni suo volere.
    "Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza".
    Questo credo.
    Questo spero.
    Per questo amo.
    "Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza".

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  2. Perchè non ai dotti ,ma ai piccoli ci fai bocca;direi.
    Fianco a fianco,mano nella mano stai con chi TI accetta.
    Questo SEI
    Uno che sta con chi perde,con gli ultimi,con i rifiuti della nostra bella ...società.
    Stai con gli ultimi.
    Grazie Signore stai sempre vicino a chi non ha TE e non ha null'altro che TE.

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