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Visualizzazione dei post da giugno, 2024

Salmo del 26 giugno 2024

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Desidero i tuoi precetti Sal 119 (118),37-40 "37 Distogli i miei occhi dal guardare cose vane, fammi vivere nella tua via. 38 Con il tuo servo mantieni la tua promessa, perché di te si abbia timore. 39 Allontana l'insulto che mi sgomenta, poiché i tuoi giudizi sono buoni. 40 Ecco, desidero i tuoi precetti: fammi vivere nella tua giustizia". Ci soffermiamo su pochi versetti del Salmo 119, il salmo più lungo del salterio. E' composto da 176 versetti, tutti dedicati a lodare la grandezza e la bellezza della Parola di Dio. I Salmi ci insegnano che più meditiamo la Parola e più scopriamo tesori per la nostra quotidianità e sapienza a cui attingere nel nostro cammino. Con la sua Parola il Signore ha creato l'universo e con la stessa Parola lo conduce fino alla pienezza. Come seme fecondo in ogni circostanza, anche la più desolante e la più arida, la Parola cresce portando i frutti di vita eterna voluti dal Padre. "Distogli i miei occhi dal guardare cose vane, fammi

Salmo del 25 giugno 2024

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La tua lode si estende Sal 48 (47),10-11 "10 O Dio, meditiamo il tuo amore dentro il tuo tempio. 11 Come il tuo nome, o Dio, così la tua lode si estende sino all'estremità della terra; di giustizia è piena la tua destra". Dovremmo imparare dalla Scrittura che la fede ha una storia e una geografia. Alcuni luoghi sono memoriali degli interventi del Signore, alcune vicende, spesso le più drammatiche, si rivelano rivelative di salvezza. Dico che dovremmo imparare meditando la Parola perché la nostra vita è così e in questa scuola si possono leggere i giorni, le pieghe dell'esistenza e i posti come sacramenti, segni indelebili impressi nel nostro cuore di come e quando il Signore sia presente e ci parli. Il Salmo 48 ha come luogo privilegiato a cui guardare la città santa, Gerusalemme, dimora del Dio vivente. Invano i nemici tentano di espugnarla, nessun popolo straniero avrà la meglio sulla sua identità. Si alza così questo canto d'amore alla città, fulcro di tanti e

Salmo del 24 giugno 2024 - Natività di San Giovanni Battista

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Meravigliose sono le tue opere Sal 139 (138),13-14 "13 Sei tu che hai formato i miei reni e mi hai tessuto nel grembo di mia madre. 14 Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda; meravigliose sono le tue opere, le riconosce pienamente l'anima mia". Meraviglioso inno al nostro Signore che conosce ed ama ogni cosa! Il salmista ha il linguaggio dell'intimità e della fiducia, di chi ne ha fatto esperienza e si stupisce ogni volta del suo provvidente amore. Solo il Signore conosce veramente, solo lui comprende sino in fondo e ben oltre le apparenze. Sapersi conosciuti così profondamente, eppure senza essere condannati, rende sicuri e sereni. Nessuna tenebra può offuscare questa immagine affascinante del nostro Dio! "Sei tu che hai formato i miei reni e mi hai tessuto nel grembo di mia madre". Formare e tessere è l'opera delle mani operose del Signore che, come una ricamatrice instancabile, punto dopo punto, dà vita ad un disegno armonioso. Al

Salmo di domenica 23 aprile 2024

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Le sue meraviglie nel mare profondo Sal 107 (106),23-26 "23 Altri, che scendevano in mare sulle navi e commerciavano sulle grandi acque, 24 videro le opere del Signore e le sue meraviglie nel mare profondo". Il Salmo 107 innalza il ringraziamento per il pericolo scampato. E' uno sguardo franco, sincero. Se aprissimo gli occhi sulla realtà ci renderemmo conto che centinaia sono le situazioni in cui rischiamo la morte, fisica e spirituale, e mille volte il Signore viene in nostro aiuto manifestando il suo volto di Salvatore. Il salmista fa memoria di quattro situazioni: un carovaniere che rischia di morire di sete nel deserto; un carcerato che vive l'incubo di una cella tenebrosa con le catene che lo bloccano; un malato grave che arriva a sfiorare la morte e un marinaio che rischia di essere inghiottito da una furiosa tempesta marina. Quattro situazioni di pericolo estremo, immagini simboliche che vogliono risvegliare in noi la memoria di arsura, prigionia, malattia e t

Prima lettura del 21 giugno 2024

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Testimoniavano contro di loro 2Cr 24,17-25 "Dopo la morte di Ioiadà, i comandanti di Giuda andarono a prostrarsi davanti al re, che allora diede loro ascolto. Costoro trascurarono il tempio del Signore, Dio dei loro padri, per venerare i pali sacri e gli idoli. Per questa loro colpa l'ira di Dio fu su Giuda e su Gerusalemme. Il Signore mandò loro profeti perché li facessero ritornare a lui. Questi testimoniavano contro di loro, ma non furono ascoltati. Allora lo spirito di Dio investì Zaccarìa, figlio del sacerdote Ioiadà, che si alzò in mezzo al popolo e disse: «Dice Dio: “Perché trasgredite i comandi del Signore? Per questo non avete successo; poiché avete abbandonato il Signore, anch'egli vi abbandona”». Ma congiurarono contro di lui e per ordine del re lo lapidarono nel cortile del tempio del Signore. Il re Ioas non si ricordò del favore fattogli da Ioiadà, padre di Zaccarìa, ma ne uccise il figlio, che morendo disse: «Il Signore veda e ne chieda conto!». All'inizi

Prima lettura del 21 giugno 2024

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Rimase nascosto presso di lei 2Re 11,1-4.9-18.20 "In quei giorni, Atalìa, madre di Acazìa, visto che era morto suo figlio, si accinse a sterminare tutta la discendenza regale. Ma Ioseba, figlia del re Ioram e sorella di Acazìa, prese Ioas, figlio di Acazìa, sottraendolo ai figli del re destinati alla morte, e lo portò assieme alla sua nutrice nella camera dei letti; lo nascose così ad Atalìa ed egli non fu messo a morte. Rimase nascosto presso di lei nel tempio del Signore per sei anni; intanto Atalìa regnava sul paese. Il settimo anno Ioiadà mandò a chiamare i comandanti delle centinaia dei Carii e delle guardie e li fece venire presso di sé nel tempio del Signore. Egli concluse con loro un’alleanza, facendoli giurare nel tempio del Signore; quindi mostrò loro il figlio del re. I comandanti delle centinaia fecero quanto aveva disposto il sacerdote Ioiadà. Ognuno prese i suoi uomini, quelli che entravano in servizio il sabato e quelli che smontavano il sabato, e andarono dal sacer