Salmo del 29 giugno 2024 - Santi Pietro e Paolo

Questo povero grida e il Signore lo ascolta

Sal 34 (33),6-7

"6 Guardate a lui e sarete raggianti,

i vostri volti non dovranno arrossire.

7 Questo povero grida e il Signore lo ascolta,

lo salva da tutte le sue angosce".

Anche un grido può benedire Dio: non bisogna essere grandi santi per farlo. Basta riconoscere la propria inadeguatezza e l'immensa povertà che ci segna in ogni ambito, e la bocca si apre alla lode di chi ci ama nonostante tutto e ci accoglie nella sua casa.
Il Salmo 34 è il canto di un povero in spirito che, con gioia semplice, trova in Dio rifugio nelle battaglie e sollievo alle fatiche della vita.
Il Signore è vera sorgente di gioia e di luce, specialmente nelle tenebre dove ogni altra fiammella di speranza si spegne, dove non c'è riparo alla sofferenza e all'angoscia.
L'amore di Dio provvede il nutrimento ai poveri e si prende cura degli oppressi da ogni schiavitù aberrante.

"Guardate a lui e sarete raggianti".
Il volto luminoso del Signore riflette la sua luce su chi lo contempla. Noi, fatti a immagine sua, guardandolo scopriamo la nostra dignità più grande, contemplando l'Amore ci si rivela l'essere figlie e figli amati, voluti, desiderati. Come chi si espone al sole gode dei suoi raggi, così chi fissa il suo sguardo nel Signore sarà contagiato dalla sua luce che pulsa continuamente. Guardare al Signore nel cammino della vita significa orientare la propria vita e le proprie scelte sulla lunghezza d'onda del cuore di Dio.

"I vostri volti non dovranno arrossire".
La vergogna non h posto nel cuore dei discepoli che pongono la fiducia nel Signore e non nella propria bravura o coerenza.
La speranza è solidamente fondata nella sua fedeltà e non resterà delusa. Paolo nelle sue lettere ce lo ricorda:
"La speranza poi non delude, perché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato" (Rm 5,5).

"Questo povero grida e il Signore lo ascolta".
Senza questa certezza non è possibile pregare.
Mi rivolgo a qualcuno che non mi ascolta?
Col Signore le cose cambiano man mano che si cresce nella fede.
Più si prega e più ci è facile rivolgersi al Signore e aprire a lui il nostro cuore. Tante volte la preghiera è solo grido di dolore, di aiuto, di disperazione. Il Signore è un amante attento e premuroso che non si tira indietro. Raccoglie, comprende, ascolta!

"Lo salva da tutte le sue angosce".
La risposta del Signore ad ogni nostro male, peccato, paura, rimprovero è sempre una: liberazione da ciò che ci fa morire e che ci rinchiude in un orizzonte segnato dalla morte.
Da ogni angoscia ci libera, risolleva ogni uomo e ogni donna che dal profondo delle loro situazioni gridano a lui. Non c'è angoscia che il Signore non possa vincere e consolare.
Anche la più profonda, quella che al solo pensiero ci atterrisce, quella che si prova davanti alla perdita di tutto e in procinto di morire, anche quella angoscia è assunta e curata, compresa e distrutta dalla certezza di addormentarsi nel Signore, in colui che ci ha voluto da sempre e che mai ci lascerà soli.
Possiamo gridare e far uscire ogni male che inquina il cuore: il Signore raccoglie e cura, apre gli occhi ad una salvezza insperata e totalizzante.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di At 12,1-11
Commento del 29/06/2021

Salmo 34 (33)
Commento del 08/03/2022

Seconda lettura di 2Tm 4,1-8
Commento del 06/06/2020

Vangelo di Mt 16,13-19
Commento del 29/06/2022