Salmo del 13 giugno 2024
Benedici i suoi germogli
Sal 65 (64),10-11
la ricolmi di ricchezze.
Il fiume di Dio è gonfio di acque;
tu prepari il frumento per gli uomini.
Così prepari la terra:
11 ne irrighi i solchi, ne spiani le zolle,
la bagni con le piogge e benedici i suoi germogli".
Le grandi opere del Creatore sono contemplate nel Salmo 65, in cui risaltano il tempio, l'universo intero, e la terra promessa, come segni della cura e della fedeltà per il popolo scelto e per ogni popolo della terra.
La natura si veste a festa per il passaggio glorioso del Signore e il canto ci contagia serenità e gioia.
In un campo di grano, in un'alta montagna, in riva al mare, fermarsi e respirare, ammirare l'incredibile bellezza del creato in silenzio, fa nascere la lode (cfr. v.1).
La gioia incontenibile del salmista è attribuita al Signore che come un innamorato accarezza la sua creatura ed esulta insieme a lei.
"Tu visiti la terra e la disseti,
la ricolmi di ricchezze".
La fecondità della terra è segno della visita benedicente e provvidente del Signore.
E' un verso che tanti popoli hanno attribuito al loro Dio o al loro re. Qui Israele riconosce nel suo Signore la fecondità che fa germogliare ogni ricchezza, che è forza creatrice, germogliante e fruttificante.
La terra deserta è seminata di ogni pianta e dissetata dalla pioggia suo dono. La campagna, i fiumi, i boschi: tutto concorre alla florida bellezza che ci viene data in eredità, come dono che rende possibile e bella la vita.
"Il fiume di Dio è gonfio di acque".
Per un popolo costretto ad errare quaranta anni nel deserto, il passaggio nella terra della promessa segna lo spartiacque tra la precarietà e la sicurezza, il bisogno e la pienezza.
Il passaggio nel Giordano è segno della piena premura di Dio che fa passare dalla morte alla vita nuova.
Il Nilo, considerato un dio al tempo della schiavitù, è sostituito con il nuovo fiume nella terra della libertà. Qui è il Signore l'unico Dio che dona acqua in abbondanza, che disseta ogni vivente.
"Tu prepari il frumento per gli uomini".
Dopo l'acqua il Signore si rivela come l'agricoltore, dal greco "gheorgós" d'Israele, colui che coltiva per dare il nutrimento che rimane, che non finisce come la manna nel deserto.
"Così prepari la terra:
ne irrighi i solchi, ne spiani le zolle,
la bagni con le piogge e benedici i suoi germogli".
La terra della promessa è fertile, ricca di doni, irrigata e facile da coltivare. Un vero paradiso per chi di terra non ne aveva mai avuto per sé.
Non c'è da rimpiangere niente dell'abbondanza passata, pagata al caro prezzo della propria libertà.
Il Signore è infaticabile per far nascere il bene; come per la terra, lui si prende cura di far germogliare e fruttificare il cuore dei suoi figli.
Entriamo in questa riconoscenza: noi siamo "i suoi germogli", tratti fuori dall'aridità del nostro stretto egoismo, fecondati, irrigati e nutriti di acqua e cibo in abbondanza.
L'opera dell'agricoltore in noi porti il frutto desiderato e ci colmi di ogni benedizione.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di 1Re 18, 41-46
Commento del 09/06/2022
Salmo 65 (64),10-14
Commento del 12/07/2020
Vangelo di Mt 5,20-26
Commento dell'11/03/2022
"Tu visiti la terra e la disseti,
RispondiEliminala ricolmi di ricchezze".
In abbondanza il Signore
dona vita,
pace,
gioia,
misericordia,
tenerezza.
La sua visita
è sempre benedizione.
È così il mio Dio.
"Tu visiti la terra e la disseti,
la ricolmi di ricchezze".
Così prepari la terra
RispondiElimina"Zappa" nella mia terra
Continua a farlo
Ne gusterò i frutti
Amen