Seconda lettura di domenica 9 giugno 2024
"Fratelli, animati da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: «Ho creduto, perciò ho parlato», anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi. Tutto infatti è per voi, perché la grazia, accresciuta a opera di molti, faccia abbondare l’inno di ringraziamento, per la gloria di Dio.
Per questo non ci scoraggiamo, ma, se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore invece si rinnova di giorno in giorno. Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria: noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili, perché le cose visibili sono di un momento, quelle invisibili invece sono eterne.
Sappiamo infatti che, quando sarà distrutta la nostra dimora terrena, che è come una tenda, riceveremo da Dio un’abitazione, una dimora non costruita da mani d’uomo, eterna, nei cieli".
Le lettere di Paolo sono il miglior commento al Vangelo di Gesù. Infatti l'apostolo per primo ha affrontato temi di vita quotidiana, dando una nuova visione di fede in mezzo ai pagani, proprio ispirandosi alla Parola del Maestro.
Vita e morte, salute e malattia, forza e fragilità: tutto acquista un senso nuovo alla luce del Vangelo.
La nostra realtà può essere frustrante perché tanto lontana dall'ideale, ma il Vangelo ci libera dalla tentazione di apparire perfetti agli occhi degli altri e intransigenti verso di noi.
La resurrezione di Gesù è una nuova forza di vita che niente può fermare e rende le nostre esistenze degne di essere vissute, preziose agli occhi del Padre, feconde nonostante le nostre aridità.
"Per questo non ci scoraggiamo".
I nostri passi sono assistiti dal Signore, la metà è sua e non mancherà certo l'efficacia della grazia.
"Ma, se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore invece si rinnova di giorno in giorno".
Una bella intuizione di Paolo ci mostra il nostro quotidiano a due velocità. Infatti la fede fa scoprire che c'è in noi un aspetto passeggero ed effimero e un altro che è eterno e fa parte del divino.
Esemplare è la situazione del nostro corpo rispetto al nostro spirito, del nostro uomo esteriore davanti a quello interiore. Mentre il primo si va disfacendo e segue il destino di tutto ciò che è materiale, il secondo acquisisce una nuova vitalità, rinnovandosi e addirittura ringiovanendo, mi verrebbe da dire.
"Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria".
Non c'è proporzione tra le difficoltà del momento presente e la gioia eterna che ci attende. Ma già qui, i nostri giorni assumono un significato e un gusto inimmaginabili se vissuti nella bellezza dell'amore!
A Francesco di Assisi è attribuita questa parola:
"Tanto è il bene che mi aspetto che ogni pena mi è diletto". È il dinamismo della speranza che ci fa attingere forza per l'oggi dal dono futuro che ci è promesso.
"Noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili, perché le cose visibili sono di un momento, quelle invisibili invece sono eterne".
Il discernimento tra ciò che passa e ciò che resta è essenziale per la vita spirituale.
Tante sono le illusioni dell'oggi ad attirare il nostro sguardo ma camminando e ascoltando la Parola di vita ci rendiamo conto che l'invisibile è più reale e ci è più necessario di ciò che si tocca e si vede.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Gn 3,9-15.20
Commento dell'08/12/2021
Salmo 130 (129),5-6
Commento del 19/10/2022
Seconda lettura di 2Cor 4,7-15
Commento del 14/06/2019
Vangelo di Mc 3,22-30
Commento del 22/01/2024
"Il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore invece si rinnova di giorno in giorno".
RispondiEliminaTempo ed eternità
convivono in me.
Impermanente e duraturo
mi abitano.
Con gli occhi vedo
ciò che si va disfacendo.
Con il cuore contemplo
ciò che si rinnova
di giorno in giorno.
Così coltivo
fiducia e speranza.
"Il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore invece si rinnova di giorno in giorno".
"Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria".
RispondiEliminaPuò far ridere,ma risale alla mente il tempo "crudele" del mio accingermi agli studi ed alla pratica universitaria.
Tempi diversi da oggi.
Il pane costava e tanto per la mia condizione sociale;stare al passo con gli altri era un cammino irto e difficoltoso.
E ovviamente avevo momenti di scoraggiamento.
Avevo solo 18 anni,a quei tempi e mi imbattei in una zia che mi sussurrò dall'alto della sua "esperienza":
"Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria".
In altri termini anche si ti costa oggi ,ti devi sforzare più degli altri,POI ne trarrai benefici,ovviamente intendeva,materiali.
Tanto più ora,che sto alla TUA scuola,posso vivere "leggero",sapendo che TU prepari per me,già da stamani,il MEGLIO per me!
Grazie papà.
n.d.r. scusate per il preambolo