Vangelo del 17 giugno 2024

Non opporvi al malvagio
Mt 5,38-42

"In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio” e “dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello.
E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due.
Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle»".


La parola di Gesù diventa paradossale quando l'argomento affrontato è l'amore fraterno.
Nel discorso della montagna alcuni detti sono una vera sfida alla ragionevolezza umana e un invito ad ascoltare profondamente, a soffermarsi con l'intelligenza spirituale per non fare a botte con la razionalità che rifiuterebbe a priori simili parole.
Gesù spinge il cuore nella direzione del bene ed è necessario andare oltre il proprio piccolo orizzonte egoistico.
Sono parole curative che vanno accolte come una terapia per il nostro cuor malato di paura e di egocentrismo.

«Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio” e “dente per dente”».
Non sono parole inedite, ma una tradizione rivisitata con il metro di Gesù che non conosce misura nell'amare!
Qui fa riferimento a un testo del Levitico (Lv 24,19-20), quindi normativo per gli ebrei perché faceva parte della Torah.
Attribuito a Mosè, è sicuramente una raccolta di norme e leggi e in questo caso troviamo una regola conosciuta in tutto il mondo antico per fermare le lunghe e interminabili faide che insanguinavano famiglie per generazioni. Gesù la ricorda ai suoi ascoltatori che la conoscono bene per spingerli a fare un passo ulteriore.
Non basta limitare il male, bisogna allargare le ragioni di azione del bene.

"Ma io vi dico di non opporvi al malvagio".

L'odio non può fermare l'odio, il fuoco non può spegnere il fuoco.
Non opporsi al malvagio non vuol approvarne le azioni, ma non scendere in guerra contro di lui, non scegliere la sua stessa strada, accrescendo il livello di violenza.
Gesù propone una via alternativa alla nostra giustizia che è spesso animata dalla sete di vendetta e dalla rabbia.

"Anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra".
Fa sobbalzare il cuore ogni volta che la si legge, pur conoscendo bene questa Parola del Maestro!
E' proprio che il nostro cuore si ribella a questa soluzione, non sopporta di perdere e subire!
Eppure Gesù propone l'unico modo vero per disinnescare la violenza.
È una immagine efficace che dice di non rispondere al male con il male, ma controbattere ad ogni azione con il bene (cfr. Rm 12,21).
Nessuna di queste espressioni del Vangelo va intesa letteralmente, come se fossero nuove leggi da osservare, ma soffermandoci sopra ci si rende conto che rispondere d'istinto alla violenza è subire di più, perché si viene avviluppati in una situazione di male che non volevamo e non avevamo scelto.

"E a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello".
Il discepolo di Gesù è invitato a cedere, a fare un passo indietro sulla via della sopraffazione, a rifiutarla anche quando ne è offeso personalmente.
Tanti conflitti nascono da un puntiglio, da questioni di principio, che si possono fermare se uno dei contendenti si ritira. Essere discepoli di Gesù significa cedere, non pretendere, perdonare!
La pace è un cammino faticoso e mai scontato, e gli operatori che decidono di perseguirla sicuramente ci rimettono in ego, in sostanze, ma ci guadagnano in bontà, mansuetudine, misericordia.
Un po' prima Gesù aveva annunciato:
"Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio" (Mt 5,9).
Sedersi ad un tavolo di pace vuol dire essere consapevoli che ciò che si perde è ripagato da benessere e fecondità per anni e per intere popolazioni che soffrono.
E' la via della felicità rispondere al male animati dallo Spirito, è fonte di gioia spendersi e sacrificarsi per la pace. La ricompensa è scoprirsi figli del Padre, essere suoi, immagine della sua volontà di bene e di amore per tutti.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di 1Re 21,1-16
Commento del 13/06/2022

Salmo 5
Commento del 15/06/2020

Vangelo di Mt 5,38-42
Commento del 17/06/2019


Commenti


  1. "E a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello".
    Niente è più prezioso
    di un fratello,
    di una sorella.
    Lascio la tunica,
    il mantello,
    e tanto altro,
    pur di non perdere
    un fratello,
    una sorella.
    "E a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello".

    RispondiElimina
  2. "Ma io vi dico di non opporvi al malvagio".
    Si
    Remare contro un fratello che ti fa del male....è facilissimo...MA TU o mio papà mi dici,lascia stare,prega per lui,fai un'altra strada,evitalo, non affrontarlo con le sue stesse armi,
    ma disarmalo col comportamento docile,di condanna si,del suo operato;ma non usando lo stesso metro........
    Vivilo come un momento NO
    che passa
    c'è ALTRO nella mia quotidianità
    Così sia

    RispondiElimina

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