Salmo di domenica 16 giugno 2024

È bello dar lode al Signore
Sal 92 (91),2-4

"2 È bello dar lode al Signore
e cantare al tuo nome, o Altissimo,

3 annunziare al mattino il tuo amore,
la tua fedeltà lungo la notte,

4 sull'arpa a dieci corde e sulla lira,
con canti sulla cetra".


L'amore di Dio e la sua fedeltà sono il motivo per cui il salmo 92 ci invita al canto di lode, alla gioia e alla preghiera.
Nella battaglia quotidiana della vita, quando ci sentiamo più soli e sembra che nessuno sia nostro alleato nella lotta, la fiducia nel Signore fa la differenza e apre alla speranza.
Pur nella sofferenza, con i piedi saldamente a terra e il cuore nei cieli, è sempre possibile cantare le lodi di Dio.

"È bello dar lode al Signore
e cantare al tuo nome, o Altissimo".

È bello, è liberante, è fonte di pace lodare e benedire; questo è vero in ogni esperienza umana perché la gratitudine amplifica il bene.
Tanto più porta completezza e relazione profonda fermarsi davanti ad un evento, un panorama, una persona amata e riconoscere che sono doni, che sono fonte di grazia e che tutti vengono dal Signore.
Ecco che l'Altissimo lo ritroviamo vicinissimo, presente e a nostro favore in ogni circostanza.

"Annunziare al mattino il tuo amore,
la tua fedeltà lungo la notte".

Amore e fedeltà sono le coordinate fondamentali per comprendere chi è Dio per la Scrittura e per Gesù ce lo ha mostrato nella sua vita e con la sua morte.
Dio Padre è amore ed fedele ai suoi figli per sempre. I segni della sua opera seguono l'intera storia e un discepolo li legge e li annuncia ai fratelli. L'annuncio legge nelle fessure di ciò che sembra notte, il penetrare della luce, la presenza radiosa del Signore che si impone su ogni notte, su ogni morte.
La giornata per il salmista si apre e si chiude riconoscendo che tutto è illuminato.
Aprire gli occhi al mattino benedicendo il Signore e chiuderli sereni nel silenzio della notte è circondare le nostre giornate di una contemplazione semplice, di passi concreti che portano alla gioia.

"Sull'arpa a dieci corde e sulla lira,
con canti sulla cetra".

Come nel Tempio di Gerusalemme, in cui gli strumenti rituali sottolineavano i momenti fondamentali del culto, così va cantato l'amore di Dio per noi, riconoscendo che scandisce di gesti salvifici la nostra vita.
È sempre possibile cantare al Signore con gratitudine; la sofferenza diventa leggera portandola con lui, la meraviglia per tanta grazia diventa un fiume che inonda noi e i fratelli, i giorni si rivestono di senso e di bellezza.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Ez 17,22-24
Commento del 13/06/2021

Vangelo di Mc 4,26-34
Commento del 31/01/2020

Commenti

  1. Annunciare
    Questo è quello che fai TU,per me.
    Mi conduci dove io non voglio, mi porti TU mi avvicini sempre più a ciò che.mi sembra insormontabile.
    Mi avvicini TU,o meglio TU ti avvicini con me;Sei con me,in me.
    Forza seme Giulio
    Amen

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  2. "Annunziare al mattino il tuo amore,
    la tua fedeltà lungo la notte".
    Amore e fedeltà:
    il cuore del mio Dio.
    Amore e fedeltà:
    la speranza della mia vita.
    Amore e fedeltà:
    la garanzia del futuro.
    Per questo è bello cantare,
    giorno e notte!
    "Annunziare al mattino il tuo amore,
    la tua fedeltà lungo la notte".

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