Salmo del 16 luglio 2024
Sal 48 (47),5-7
"5 Ecco, i re si erano alleati,
avanzavano insieme.
6 Essi hanno visto:
atterriti, presi dal panico, sono fuggiti.
7 Là uno sgomento li ha colti,
doglie come di partoriente".
La città santa Gerusalemme, costruita sul monte Sion, è cantata nei Salmi con grande amore perché più che segno, è nuova tenda e dimora, luogo della presenza del Signore in mezzo al suo popolo.
Il Salmo 48 inizia esaltando il Signore e la sua città; continua ricordando le meraviglie che ha fatto in passato per Gerusalemme, e si conclude con l'invito ad esultare per tanta grazia.
Nei versetti che meditiamo il Salmista racconta un periodo storico emblematico: i re stranieri cercarono spesso di attaccare Gerusalemme, ma Dio, favorevole alla città, li sconfisse proteggendo i suoi figli.
La vera roccaforte, le vere mura invalicabili di Gerusalemme, sono le braccia avvolgenti e protettive del Dio d'Israele.
"Ecco, i re si erano alleati,
avanzavano insieme".
La Bibbia ridicolizza il potere umano che pensa di potersi mettere contro Dio.
Uniti si è più forti: questa convinzione non vale quando le alleanze sono fatte contro l'uomo e la sua dignità voluta dal Signore.
È una via perdente, invano faticano i costruttori, invano si alleano i nemici! (cfr. Sal 127,1).
I re del Salmo non hanno questa consapevolezza, accecati dalla loro vana gloria, forti delle loro possibilità che ritengono eterne.
Nel loro orgoglio e nella loro arroganza pensano di essere invincibili.
"Essi hanno visto:
atterriti, presi dal panico, sono fuggiti".
Il risveglio da un'illusione è sempre amaro!
Davanti all'opera di Dio nessun potere ha la meglio. Il Salmo descrive questi re illusi in fuga con la coda tra le gambe, stupiti di aver fallito e nel panico più totale.
La storia dei nostri giorni ci mostra la stessa arroganza dei potenti che pensano di poter fare meglio di Dio e senza di lui.
Ancora una volta i poteri umani si candidano al fallimento se lavorano contro il benessere collettivo, se pensano di espugnare la città abitata dal Dio vivente.
Ancora una volta l'intervento di Dio, come era stato per la torre di Babele, salva sia il popolo, sia questi poveri illusi, facendo franare la loro mania egemonica.
"Là uno sgomento li ha colti,
doglie come di partoriente".
Il salmista racchiude in una immagine la situazione in cui si trova questo potete arrogante in rivolta nei confronti di Dio.
Al momento di mostrare la sua forza contro la città, i re si trovano disarmati e confusi cone una partoriente presa da doglie improvvise.
Dolori atroci e incontenibili rendono difficile l'opera umana. Tutto si blocca davanti alle cose nuove di Dio che nascono prorompendo nei nostri futili progetti.
È una Buona Notizia per noi che assistiamo sgomenti a strette di mano che suggellano distruzioni e guerre, a coalizioni che pensano solo ad aumentare i capitali, schiacciando popolazioni inermi.
La protezione del Signore vanifica i progetti dei guerrafondai, dei demolitori di città e gli uccisori di cittadini.
Il Signore sorprende sempre. È lui il vero vincitore della storia.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Is 7,1-9
Commento del 12/07/2022
Salmo 48 (47)
Commento del 23/06/2022
Vangelo di Mt 11,20-24
Commento del 14/07/2020
"Là uno sgomento li ha colti,
RispondiEliminadoglie come di partoriente".
Non c'è sapienza
nel sentirsi invincibili.
Non c'è sapienza
nel sentirsi al di sopra
degli eventi.
Non c'è sapienza
a credere che è tutto
nelle nostre mani.
In un attimo
tutto può cambiare,
come le doglie improvvise
di una partoriente,
ci ricorda la Sapienza.
Tutto è nelle TUE mani,
RispondiEliminaInutile accanirsi adducendo la colpa al fato,alle circostanze
Tu conduci la storia,la mia vita.
Lo sgomento mi sorprende,quando operi TU
Grazie papà, la Tua volontà e' buono per me.