Prima lettura dell'11 luglio 2024

Comprenderai il timore del Signore
Pr 2,1-9

"Figlio mio, se tu accoglierai le mie parole
e custodirai in te i miei precetti,
tendendo il tuo orecchio alla sapienza,
inclinando il tuo cuore alla prudenza,
se appunto invocherai l’intelligenza
e rivolgerai la tua voce alla prudenza,
se la ricercherai come l’argento
e per averla scaverai come per i tesori,
allora comprenderai il timore del Signore
e troverai la conoscenza di Dio,
perché il Signore dà la sapienza,
dalla sua bocca escono scienza e prudenza.
Egli riserva ai giusti il successo,
è scudo a coloro che agiscono con rettitudine, vegliando sui sentieri della giustizia e proteggendo le vie dei suoi fedeli.
Allora comprenderai l’equità e la giustizia, la rettitudine e tutte le vie del bene".

Il libro dei Proverbi è un'antologia di massime sapienziali. Composto da nove raccolte, è attribuito al re saggio per eccellenza. Tanti sono gli elogi del figlio del re Davide nella Scrittura: “Dio concesse a Salomone sapienza e intelligenza molto grandi e una mente vasta come la sabbia che è sulla spiaggia del mare” (1 Re 5,9).
Colpisce questo paragone che rimanda alla promessa fatta dal Signore ad Abramo, in una notte senza luna nel deserto (cfr. Gen 22,17).
In quella moltitudine di figli promessi vi è anche Salomone, avo e figura del Messia Gesù, che di quella Sapienza divina è apice, completezza e coronamento.
Il capitolo secondo dei Proverbi apre la sapienza a tutti coloro che a questa scuola si affidano col desiderio di gustare e vedere sempre più profondamente.

"Figlio mio, se tu accoglierai le mie parole
e custodirai in te i miei precetti". 

Non è facile insegnare ai giovani la via della sapienza. Non sono atteggiamenti scontati l'ascolto attento e la custodia di parole vitali.
Il saggio ha il compito di risvegliare l'attenzione dei desideri profondi e far crescere nel discepolo l'amore per i precetti che non ingabbiano ma portano freschezza e novità.

"Tendendo il tuo orecchio alla sapienza,
inclinando il tuo cuore alla prudenza".

Orecchio e cuore sono insieme coinvolti in una crescita graduale e attiva. 
L'orecchio è "forato" (Sal 40,6) dalla Parola che nel cuore mette radici. 
Tutti conosciamo la differenza tra sentire ed ascoltare. Il saggio sottolinea subito la necessità di un ascolto profondo, autentico. L'orecchio deve essere attento, desideroso di sapienza, il cuore ha bisogno di orientare le scelte senza fretta, con un atteggiamento di umiltà e attesa fiduciosa. 
Infatti il saggio è prudente, riflessivo; non si fida delle prime impressioni suscitate dalla realtà contingente, ma discerne ancorandosi alla Sapienza che viene dal Signore.

"Se la ricercherai come l’argento
e per averla scaverai come per i tesori".

La sapienza è il tesoro superiore ad ogni altra ricchezza. 
Anche Gesù insegnava come trovare la ricchezza che non marcisce, non va in fumo, mostrando il centro sapienziale che diventa il fulcro dell'esistenza:
"Dov'è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore" (Mt 6,21).
È affascinante eppure impegnativo cercare la Sapienza con la stessa perseveranza con cui un avido di ricchezze carca un tesoro. 

"Allora comprenderai il timore del Signore".
Meta del cammino di ascolto è comprendere che "il timore del Signore" è realizzazione di una vita intera.
È un insegnamento dei Proverbi su cui soffermarsi perché non è quello che a prima vista sembrerebbe.
Intanto non è paura o distacco o necessità di difendersi da un'entità inconosciuta e temibile.
Per la Scrittura è, al contrario, il riconoscersi figli, protetti dallo sguardo del Signore, amati prima di ogni nostro riconoscente trasporto.
Per questo il cuore animato dal timore del Signore è un arrivo per il saggio, è coronamento di chi ascolta e desidera rimanere nell'amicizia con lui più che seguire ogni altra lusinga del mondo.
"Il timore di Dio è un timore filiale, reverente, affettuoso, che teme soprattutto di dispiacere al cuore del padre" (Carlo Maria Martini). 
La via della Sapienza ci svela la bontà del Creatore e a quale dignità ogni sua creatura è chiamata.
Come un aio antico ma sempre attuale, il libro dei Proverbi ci accompagna ad accrescere la nostra fede e a desiderare le vie che il Signore ha preparato con cura per noi. 

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Pr 2,1-9
Commento del 11/07/2022

Salmo 105 (104),5-7
Commento del 21/03/2024

Vangelo di Mt 10,1-7
Commento del 12/07/2013


Commenti


  1. "Tendendo il tuo orecchio alla sapienza,
    inclinando il tuo cuore alla prudenza".
    Orecchio e cuore:
    luoghi della fede.
    Un orecchio per ascoltare,
    un cuore per custodire.
    L'orecchio che accoglie sapienza,
    il cuore che cerca prudenza.
    Sapienza, l'arte di vivere
    ispirati al divino,
    prudenza, l'arte di riconoscere
    le tracce dello Spirito.
    "Tendendo il tuo orecchio alla sapienza,
    inclinando il tuo cuore alla prudenza".

    RispondiElimina
  2. Perché il Signore dà la sapienza,
    dalla sua bocca escono scienza e prudenza.

    Grazie per quello che mi dai
    Doni soprattutto La Sapienza
    quella vera;utile;indescrivibile per me,fino a poco tempo fa;
    Anelare a quello che TU suggerisci,in altri termini immergersi in quell'acqua che mi purifica(la TUA Parola),e fare il buono soprattutto per me e quindi per i fratelli.
    Grazie

    RispondiElimina

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