Salmo del 10 luglio 2024

Ricordate le meraviglie che ha compiuto
Sal 105 (104),4-5

"4 Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.

5 Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca".

La storia personale ha sempre una prospettiva: quella di chi la vive e come viene interpretata. Ma le vicende personali hanno una ripercussione comunitaria e il significato può fare da traino o da impedimento a chi l'ascolta.
Il Salmo 105 ripercorre nella preghiera la travagliata storia d'Israele da una prospettiva particolare: quella di Dio. È lui che la conduce e che insegna a leggerla come colma di meraviglie e prodigi per il popolo che egli ama.
Dalla storia dei patriarchi, passando per la storia dell'esodo dall'Egitto, fino al dono della terra, Israele muore e risorge parecchie volte, con passaggi dolorosi e necessari che lo strappano dalla schiavitù e da una condizione di sottomissione, per riconoscersi infine figlio di un Padre fedele e prodigo.
Nella preghiera è riposta la memoria nella globalità degli eventi, sperimentando e celebrando la vicinanza del Signore in ogni tempo e circostanza.

"Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto".

Cercare il Signore, desiderare il suo volto, è il dinamismo della fede che fa sorgere la preghiera.
Nelle tenebre di senso, quando la vita è trascinata in un vortice di dolore senza risposta, cercare il Signore è vitale perché ci fa scorgere le tracce di una presenza, del suo passaggio nella nostra vita e nel mondo che ci circonda.
Noi siamo cercatori di sguardi benedicenti, di visi amici, di abbracci in occhi che ci fanno sentire a casa, voluti e pacificati.
Cercare il volto del Signore esprime tutto questo desiderio di intimità, di comunione e di dialogo.

"Ricordate le meraviglie che ha compiuto".
In ogni rapporto interpersonale è fondamentale fare memoria dei fatti importanti come l'incontro, i dialoghi fondamentali, il cammino in comune e il bene ricevuto reciprocamente.
Anche il rapporto col nostro Dio va ripercorso ad ogni bivio, ad ogni necessaria tappa di crescita.
Fare memoria delle opere e dei suoi doni è il grande insegnamento di tutta la Scrittura e il Salmo ce lo ricorda per farci saldi nella speranza, per non farci perdere la certezza di essere amati e custoditi.

"I suoi prodigi e i giudizi della sua bocca".
In due modi fondamentali si concretizza la Rivelazione, come "eventi e parole intimamente connessi (Dei Verbum 1).
Ogni opera prodigiosa compiuta dal Signore è risposta ad una Parola che l'ha annunciata e voluta.
Mentre i Salmi esaltano il ricordo delle opere prodigiose nella storia del popolo, oggi le riannunciano alle nostre orecchie, le riportano nella nostra mente, ne riattivano l'efficacia e la potente promessa che si realizza puntualmente nel nostro presente.
Il Signore opera prodigiosamente ciò che è impossibile a noi.
Il suo giudizio è guardare alle nostre vite con la misericordia; la sua giustizia fa fruttificare vita e luce.
Il Signore giudica per salvare, il Signore parlando libera.
Ognuno si faccia contagiare dal salmista e faccia memoria delle Parole che hanno portato grazie copiose e meravigliose nella propria vita, affinché semi d'amore siano piantati nel presente e portino frutti nel futuro.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Os 10,1-3.7-8.12
Commento del 08/07/2020

Salmo 105 (104),1-3
Commento del 06/07/2022

Vangelo di Mt 10,1-7
Commento del 12/07/2023

Commenti

  1. "Ricordate le meraviglie
    che ha compiuto".
    Dammi Signore
    una fede ricca di memoria.
    Risveglia nella mia mente
    e nel mio cuore
    il ricordo dei tuoi doni
    e delle tua opere.
    La mia vita
    sia canto di lode
    e di gratitudine.
    "Ricordate le meraviglie
    che ha compiuto".

    RispondiElimina
  2. I giudizi della Sua bocca
    La Parola giudizio è un pò antipatica.....
    Ho impiegato anni per "addolcirla,biblicamente.
    Mi rifaccio a,
    «Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato» (Luca 6,37)
    A questo mi rapporto nel giudizio,Luca esprime in pieno la voglia di giudizio di Gesù.
    Altrettanto col tempo ho imparato ad usarla come parola che,
    vuol dire avere un’opinione, una posizione.
    ..E non mi fa più paura.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Perché un blog con questo titolo?!

Vangelo del 12 gennaio 2019

Vangelo dei domenica 13 gennaio 2019

Salmo 23 per il mio papà

Prima lettura del 21 agosto 2019