Salmo del 20 luglio 2024

Il malvagio disprezza il Signore

Sal 10 (9),3-4


"3 Il malvagio si vanta dei suoi desideri,

l’avido benedice se stesso.


4 Nel suo orgoglio il malvagio disprezza il Signore:


«Dio non ne chiede conto, non esiste!»;

questo è tutto il suo pensiero".


Al centro del Salmo 10 c'è la figura degli "scartarti", come li chiana papa Francesco, dei "poveri del Signore", come li definisce la Bibbia.

Sono i perdenti, quelli che la storia di questo mondo ha relegato agli ultimi posti senza possibilità di miglioramento.

Per quelli che non contano, gli assegni di sopravvivenza o i redditi di cittadinanza non rappresentano la speranza, ma un contentino per lasciarli dove stanno.

L'unica speranza dei dimenticati è il Signore, schierato dalla loro parte, vicino al loro cuore, attento ad ogni loro passo, come dice il Salmo: "li guardi e li prendi nelle tue mani" (v. 14). 

Gli empi, che li vogliono fare sparire perché indesiderati, non avranno mai la meglio per l'intervento del Signore giudice e salvatore nella loro storia.


"Il malvagio si vanta dei suoi desideri,

l’avido benedice se stesso".

È il trionfo dell'egocentrismo cieco e arrogante. Il malvagio si vanta di ciò di cui dovrebbe vergognarsi e l'avido si autobenedice. È l'atteggiamento opposto a quello del fedele, dell'essere "povero del Signore", consapevole di grazia e bisognoso di essere salvato.

Nella storia umana si possono intraprendere due opposti percorsi esistenziali e di fede: la fiducia in Dio o l'esasperata fiducia nelle proprie possibiltà.


"Nel suo orgoglio il malvagio disprezza il Signore". 

È il triste apice di chi confida solo nelle proprie forze. 

Il Signore, Padre di tutti, con i suoi tempi e i suoi modi, è oggetto di disprezzo da parte di chi desidera un idolo che esegua i propri desideri e assecondi i propri piani egemonici.


"«Dio non ne chiede conto, non esiste!»;

questo è tutto il suo pensiero".

La "fede" del malvagio racchiusa in un paio di affermazioni: Dio non esiste e, se esistesse, non si interesserebbe comunque dei poveri abusati e oppressi. 

È l'uomo fotografato nella sua radicale solitudine e sfiducia verso ciò che invece è vitale e arricchente.

Assistiamo a orrende "soligamie", all'esaltazione di solipsismi che in effetti sono aberranti rinunce alla relazione e all'interconnessione col prossimo.

Chi comanda ha interesse a far crescere questa folle deriva, a rinchiudere in sé stessi gli individui, a fare scoraggiare l'unione e la solidarietà.

"Il mangiagio disprezza il Signore" e così facendo disprezza e uccide i suoi figli!

Si ha interesse a che le persone divengano incapaci di uscire dalla visione miope della realtà, di aprirsi a qualcosa di più grande e diverso. 

La vita di Gesù e il suo Vangelo, gridano e testimoniano il contrario. 

Il Signore fa nuove tutte le cose. Arrendiamoci alla via di Dio, l'unica che ci realizza, che libera da ogni volontà di appiattimento e povertà, che ci porta a scoprire la nostra affascinante dignità di figli e figlie.


Link di approfondimento alla liturgia del giorno:


Prima lettura di Mi 2,1-5

Commento del 18/07/2020


Salmo 10 (9),1-2

Commento del 16/07/2022


Vangelo di Mt 12,14-21

Commento del 20/07/2019



Commenti


  1. "Il malvagio si vanta dei suoi desideri,
    l’avido benedice se stesso".
    Parole che mostrano
    solitudine,
    isolamento,
    tristezza.
    Parole che mostrano
    un uomo intrappolato.
    Attira il mio cuore
    e i miei occhi a te Signore.
    I miei desideri
    davanti a te, Signore.
    Ogni benedizione
    viene da te, Signore.

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  2. Il malvagio disprezza..
    Si
    Tutto, anche se stesso
    Tutto è orientato all'autoesaltazione
    Sottostimato DELL'ALTRO
    Questo è più di una idolatria..
    Essere narciso
    Anulare la propria situazione di comodo,schiaccia chiunque,anche sé stessi,perché la vera vita è relazione e dono.
    Fammi seguire TEsempre e dare a chi non ha.
    Amen

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  3. Errata corrige
    Anulare=Adulare

    RispondiElimina

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