Prima lettura del 24 luglio 2024

Io sono con te per proteggerti
Ger 1,1.4-10

"Parole di Geremìa, figlio di Chelkìa, uno dei sacerdoti che risiedevano ad Anatòt, nel territorio di Beniamino.
Mi fu rivolta questa parola del Signore:
«Prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto,
prima che tu uscissi alla luce, ti ho consacrato;
ti ho stabilito profeta delle nazioni».
Risposi: «Ahimè, Signore Dio!
Ecco, io non so parlare, perché sono giovane».
Ma il Signore mi disse: «Non dire: “Sono giovane”.
Tu andrai da tutti coloro a cui ti manderò
e dirai tutto quello che io ti ordinerò.
Non aver paura di fronte a loro,
perché io sono con te per proteggerti».
Oracolo del Signore.
Il Signore stese la mano
e mi toccò la bocca,
e il Signore mi disse:
«Ecco, io metto le mie parole sulla tua bocca.
Vedi, oggi ti do autorità
sopra le nazioni e sopra i regni
per sradicare e demolire,
per distruggere e abbattere,
per edificare e piantare»".


Il profeta Geremia, nome che significa "esaltazione del Signore", inizia la sua attività nel 627 a.C. e la conclude dopo il 587 a.C., in Egitto, dove probabilmente muore.
Il profeta vive gli anni difficili della conquista di Gerusalemme da parte di Nabucodònosor, re di Babilonia, che esiliò il re Ioiachìn e le persone più qualificate della sua corte.
Dieci anni dopo Babilonia diede il colpo di grazia, distruggendo la città santa e deportando la popolazione superstite.
Difficile annunciare la Parola e discernere alla luce della fede la difficile situazione che il popolo sta vivendo!
Nel suo libro non è nascosta la lotta interiore che dilania l'animo del profeta, sedotto da Dio e spinto ad annunciare come pietra d'inciampo e demolitore delle false certezze che avevano portato il popolo ad essere vinto e sottomesso.

"Risposi: «Ahimè, Signore Dio!
Ecco, io non so parlare, perché sono giovane»".

Nel primo capitolo è presentata la vocazione di Geremia. Il Signore, che lo conosce fin dal grembo materno (v. 5), lo chiama ad essere voce sua, forza sopra le nazioni nemiche, pungolo di svolta che il popolo arenato nell'idolatria e nella resa.
Ma Geremia fa resistenza a causa della sua giovinezza; si sente inesperto per questo compito così gravoso, non pensa di poter reggere lo scontro con chi fraintende, rifiuta e fa opposizione alla Parola scomoda del Signore.
Quando un profeta è pronto? Quando ognuno di noi è veramente pronto alla sua missione di evangelizzazione che è propria di ogni battezzato?
Capita anche a noi di rinviare ad un tempo più adatto, più propizio, quello giusto che non sappiamo quando sarà.
Geremia, tra le righe, condanna Dio per la scelta avventata che è caduta su di lui e gli suggerisce di cercarsi qualcun'altro, più preparato e adatto a farsi predicatore di sventura.

"Ma il Signore mi disse: «Non dire: “Sono giovane»".
Il Signore sa quello che fa, sa chi ha scelto, e va oltre la prima istintiva resistenza di ogni fedele.
Non lo ferma Geremia per la giovane età, nè la poca preparazione delle Scritture che un anziano del tempio sicuramente aveva meglio di lui.
Il profeta non è scelto per le sue qualità o per la sua favella.
Il Signore vede oltre le nostre stesse consapevolezze, vede l'albero quando in noi è presente solo il germoglio, coglie frutti che ancora non sono nati.
La sua Parola vede oltre, prepara il nuovo; è il suo Spirito che realizza ciò che lui desidera.

"Tu andrai da tutti coloro a cui ti manderò
e dirai tutto quello che io ti ordinerò".

È una promessa, è certa: "tu andrai", "tu dirai".
Profeta è chi parla in nome del Signore, non a nome proprio.
È luce che illumina la storia con le scelte che il Signore rivela al suo popolo.
E' camminatore che và avanti per primo per indicare la strada che porta al bene.

"Non aver paura di fronte a loro,
perché io sono con te per proteggerti".

La giovinezza e l'inesperienza non devono spaventare Geremia. Non è solo: il Signore sarà con lui.
Il profeta subisce sempre persecuzioni, ma il Signore stesso è sua difesa e suo conforto.
"Io sono con te" è la Parola che ogni annunciatore sente esplodere dentro di sé, è il biglietto da visita del Padre che rivela la sua presenza prossima e costante.
Nella Scrittura per 365 volte viene ripetuto "non temere" e in ogni storia di chi ci ha preceduto emerge una certezza:
"Non temo alcun male, perché tu sei con me" (Sal 23,4).
Una cosa è certa: saremo sempre piccoli e impreparati davanti al Signore che sussurra parole d'amore nelle nostre orecchie e nel nostro cuore!
Lasciamo che lo Spirito cresca dentro di noi, che si faccia largo nella paura di non essere ascoltati, capiti, valorizzati.
Stupiti della Parola che proclamiamo, benediciamo il Signore per la forza che ci sorpassa e ci fa innamorare di lui.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Ger 1,4-5.17-19
Commento del 30/01/2022

Salmo 71 (70),16-17
Commento del 19/12/2023

Vangelo di Mt 13,1-9
Commento del 20/07/2022


Commenti

  1. "Non aver paura di fronte a loro,
    perché io sono con te
    per proteggerti".
    Consolazione,
    forza,
    coraggio,
    ispira questa Parola del Signore
    al profeta.
    Io sono con te.
    Il Signore è con me.
    Non sono solo.
    Non sono abbandonato.
    Si prende cura della mia vita.
    È mio compagno di viaggio.
    "Non aver paura di fronte a loro,
    perché io sono con te
    per proteggerti".

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  2. Ecco, io non so parlare!
    Anche a me è rivolta questa Parola!
    Il Signore invita tutti.
    Anche uno come me!!!!!!!!!!
    Credici
    Amen

    RispondiElimina

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