Prima lettura del 13 luglio 2024

Ha toccato le tue labbra
Is 6,1-8

 

"Nell'anno in cui morì il re Ozìa, io vidi il Signore seduto su un trono alto ed elevato; i lembi del suo manto riempivano il tempio. Sopra di lui stavano dei serafini; ognuno aveva sei ali: con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi e con due volava. Proclamavano l'uno all'altro, dicendo:

«Santo, santo, santo il Signore degli eserciti!

Tutta la terra è piena della sua gloria».

Vibravano gli stipiti delle porte al risuonare di quella voce,

mentre il tempio si riempiva di fumo. E dissi:

«Ohimè! Io sono perduto,

perché un uomo dalle labbra impure io sono

e in mezzo a un popolo

dalle labbra impure io abito;

eppure i miei occhi hanno visto

il re, il Signore degli eserciti».

Allora uno dei serafini volò verso di me; teneva in mano un carbone ardente che aveva preso con le molle dall'altare. Egli mi toccò la bocca e disse:

«Ecco, questo ha toccato le tue labbra,

perciò è scomparsa la tua colpa

e il tuo peccato è espiato».

Poi io udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò e chi andrà per noi?». E io risposi: «Eccomi, manda me!»".


Il capitolo 6 del libro di Isaia racconta l'inizio della vocazione del profeta in una visione avvenuta alla morte di Ozia, tra il 740 ed il 736 a.C.

Inizio difficile visto che questo re era considerato impuro perché "in seguito a tanta potenza si insuperbì il suo cuore fino a rovinarsi. Difatti si mostrò infedele al Signore suo Dio. Penetrò nel tempio per bruciare incenso sull'altare" (Cr 26,16).

Come il re, era impuro anche il popolo e Isaia diventa il profeta inviato ad aprire gli occhi di figli incamminati verso l'idolatria e nella certezza di essere abbandonati. 

La visione di Isaia è una speciale liturgia celeste, ricca di simboli e significati, in cui il Santo dei Santi si rivela con tutto il suo potente amore dentro il tempio di Gerusalemme.


"Allora uno dei serafini volò verso di me".

I celebranti di questa lode grandiosa non sono i soliti sacerdoti, ma particolari angeli.

I serafini non dobbiamo immaginarli come bambini paffutelli, ma, dal nome derivato da sāraph, sono da considerare più come creature "brucianti", "ardenti", animati dal fuoco divino.

Dotati di sei ali si muovono leggeri e veloci verso il profeta per aiutarlo a vincere la paura e a vivere nella verità l'esperienza unica dell'incontro con Dio.


"Teneva in mano un carbone ardente che aveva preso con le molle dall’altare". 

In tutte le liturgie vi è un altare e questo è  significativo perché il re Ozia lo aveva profanato con la sua arroganza. 

I carboni ardenti su cui brucia abbondante incenso portano la certezza della purificazione, non tanto del luogo, ma nella vita del profeta e dell'intero Israele che si reputava impuro per le scelte avventate del suo re. 


"Egli mi toccò la bocca e disse". 

La visione è prima di tutto per un profeta che non si aspettava più salvezza, sentendosi perduto:

"uomo dalle labbra impure io sono

e in mezzo a un popolo

dalle labbra impure io abito".

Non sente per lui nessun privilegio; tutti sono coinvolti nella deriva della fede, tutti hanno bisogno di purificazione per poter lodare il Signore nella verità.

E dal Signore viene la possibilità di tornare a professare la fede. Il peccato del re non può fare nulla davanti alla sua volontà di riprendersi il popolo come figlio prediletto.


"Ecco, questo ha toccato le tue labbra,

perciò è scomparsa la tua colpa

e il tuo peccato è espiato".

La Buona Notizia della riconciliazione con Dio risuona potente in questa pagina scritta 700 anni prima del Vangelo di Gesù.

Il Signore riconcilia a sé il suo popolo e l'intera umanità, compiendo ciò che nessun uomo e nessuna donna con le proprie forze potrebbe fare. 

La riconciliazione è puro dono, fuoco che distrugge la separazione e il peccato e ci riconduce da figli amati tra le braccia del Padre.

Le "labbra impure", incapaci di rispondere con la lode, diventano la voce profetica che annuncia al mondo la salvezza.


Link di approfondimento alla liturgia del giorno:


Prima lettura di Is 6,1-2.3-8

Commento del 06/02/2022


Salmo 93 (92),5

Commento del 09/04/2024


Vangelo di Mt 10,24-33

Commento del 09/07/2022


Commenti

  1. Le "labbra impure"
    incapaci di rispondere con la lode, diventano la voce profetica che annuncia al mondo la salvezza.
    Donami consapevolezza che si colpisce soprattutto con la lingua.......
    Si..............................................................................................................................
    Fammi SOLO lodare TE,mettere pace nelle liti;non serbare rancore;bene dire;esortare,aiutare..........
    Amen

    RispondiElimina

  2. "Ecco, questo ha toccato le tue labbra,
    perciò è scomparsa la tua colpa
    e il tuo peccato è espiato".
    Così il fuoco sacro
    sulla bocca del profeta.
    Buona Notizia per me.
    Buona Notizia per ognuno.
    Il Signore distrugge la colpa.
    Il Signore cancella il peccato.
    È il Dio della riconciliazione.
    È Dio che riconcilia a lui
    e con noi stessi.
    È Buona Notizia.
    È gratitudine eterna.
    "Ecco, questo ha toccato le tue labbra,
    perciò è scomparsa la tua colpa
    e il tuo peccato è espiato".

    RispondiElimina

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