Prima lettura del 18 luglio 2024
Is 26,7-9.12.16-19
"Il sentiero del giusto è diritto,
il cammino del giusto tu rendi piano.
Sì, sul sentiero dei tuoi giudizi,
Signore, noi speriamo in te;
al tuo nome e al tuo ricordo
si volge tutto il nostro desiderio.
Di notte anela a te l’anima mia,
al mattino dentro di me il mio spirito ti cerca,
perché quando eserciti i tuoi giudizi sulla terra, imparano la giustizia gli abitanti del mondo.
Signore, ci concederai la pace, perché tutte le nostre imprese tu compi per noi.
Signore, nella tribolazione ti hanno cercato;
a te hanno gridato nella prova, che è la tua correzione per loro.
Come una donna incinta che sta per partorire
si contorce e grida nei dolori,
così siamo stati noi di fronte a te, Signore.
Abbiamo concepito,
abbiamo sentito i dolori
quasi dovessimo partorire:
era solo vento;
non abbiamo portato salvezza alla terra
e non sono nati abitanti nel mondo.
Ma di nuovo vivranno i tuoi morti.
I miei cadaveri risorgeranno!
Svegliatevi ed esultate
voi che giacete nella polvere.
Sì, la tua rugiada è rugiada luminosa,
la terra darà alla luce le ombre".
"Come una donna incinta che sta per partorire
si contorce e grida nei dolori,
così siamo stati noi di fronte a te, Signore.
Abbiamo concepito,
abbiamo sentito i dolori
quasi dovessimo partorire:
era solo vento;
non abbiamo portato salvezza alla terra
e non sono nati abitanti nel mondo".
L'Assiria, super potenza del tempo in cui scrive il secondo Isaia, invade e conquista la Samaria (cfr. 2Re 17,5). È l'inizio di un tempo di sconfitta e deportazione che segnerà per sempre la storia dell'antico Israele. Politica dissennata, alleanze sbagliate, idolatria, hanno portato alla devastazione.
Il profeta Isaia è spettatore critico e discerne i fatti guardando al dopo, sperando nel giorno del Signore e nel suo intervento salvifico. È quello che la Bibbia chiama "il giudizio di Dio" che rovescia le sorti della storia portando liberazione agli oppressi.
Annunciare questo giorno di liberazione è il compito di ogni vero profeta che nei tempi di crisi indica ai fratelli la strada del bene che il Signore non dimentica di tracciare.
Il capitolo 26 del libro ci mostra una nuova visione, una nuova sapienza che nasce dalla fede che feconda dal di dentro le vicende travagliate della storia umana.
"Come una donna incinta che sta per partorire
si contorce e grida nei dolori,
così siamo stati noi di fronte a te, Signore".
Isaia usa questa immagine forte per indicare la condizione di un popolo che riconosce davanti a Dio il suo errore.
Aver abbandonato la fiducia nel Signore e cercare salvezza alleandosi con popoli stranieri forti, non ha portato alla soluzione ma all'aggravamento dei problemi d'Israele. Cosa partorirà un popolo che si contorce nelle doglie?
"Abbiamo concepito,
abbiamo sentito i dolori
quasi dovessimo partorire:
era solo vento".
Triste e realistica considerazione su tanti sforzi umano mancanti della sapienza divina: tutto diventa uno sforzo inutile!
Fallimento su fallimento, con in più tanta fatica, per rimanere con un pugno di mosche in mano.
Un parto deludente, di sola aria, è il risultato di chi vuole costruire senza Dio, di chi cerca una difesa e una stabilità a prescindere da lui.
Viene in mente un Salmo che ha lo stesso insegnamento:
"Se il Signore non costruisce la casa,
invano si affaticano i costruttori.
Se il Signore non vigila sulla città,
invano veglia la sentinella" (Sal 127,1).
E sulla stessa scia si pone la storia degli apostoli, pescatori che faticano una notte intera per tirare a secco reti vuote (cfr. Lc 5,5).
"Non abbiamo portato salvezza alla terra
e non sono nati abitanti nel mondo".
Finalmente si aprono gli occhi a chi si sentiva furbo e capace di dominare gli eventi avversi. Nessuna novità positiva e nessuna salvezza può nascere senza l'aiuto del Signore. Il profeta denuncia l'errore, la sterilità e mostra l'insegnamento che se ne può trarre.
Non basta impegnarsi senza risparmio; cercare di fare qualsiasi cosa non sempre è positivo.
E poi è inutile cercare appoggi in poteri umani. Sappiamo com'è frustrante dare credito a politici che dovrebbero adoperarsi per il bene comune e promettono aria fritta!
Isaia ci spinge in un'altra direzione che non dia illusioni e vuote chimere umane.
Utile è fermare la corsa verso ideali manipolati dal potere e dal denaro.
Solo nel Signore si trova vera forza e salvezza.
Illuminati dalla Parola la nostra vita ritrova il discernimento nella verità. Vanno abbandonate prima possibile scelte che portano inutile dispendio di forze e di speranze.
La volontà del Padre è dare salvezza a tutti nella terra e che nasca una generazione vitale, operosa nel bene e in cammino sulle vie feconde che solo il suo amore ci può mostrare.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Is 26,7-9.12.16-19
Commento del 16/07/2020
Sal 102 (101),19-21
Commento del 14/07/2022
Vangelo di Mt 11,25-30
Commento del 29/04/2022
Quanti affanni,scelte ,corse...
RispondiEliminaTutto inutilmente.
La autosufficienza porta a questo.
Fallimento.
Non porto giovamento,senza il TUO aiuto, la TUA mano.
Non lasciarmi, papà
Amen
Signore
RispondiEliminaTu ci ridai vita con la Tua Presenza.
Benedetto sei Tu
RispondiElimina"Abbiamo concepito,
abbiamo sentito i dolori
quasi dovessimo partorire:
era solo vento".
Il profeta denuncia
il vuoto dietro a tante
nostre scelte.
La mia preghiera
invoca la liberazione
dalla superficialità,
dal pregiudizio,
dalla chiusura di cuore,
dalla presunzione.
Liberami Signore.