Vangelo del 31 ottobre 2023

E' simile al lievito
Lc 13,18-21

"In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami».
E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata»."

Il mistero del regno di Dio è al centro della predicazione di Gesù. Egli mette tutta la fantasia possibile, tutta la sua capacità educativa nell'annunciare ciò che è nuovo e difficilmente comprensibile a noi, senza una guida che ne sveli tutta la profondità.
L'amore di Dio per noi si manifesta in questo mondo con l'annuncio di un Regno non dipendente dalle capacità umane; ha forze ed energie che superano i nostri parametri.
Gesù parla in parabole per farci intuire, più che spiegare, il Regno già presente in mezzo a noi, e più profondamente, dentro di noi.
Il più piccolo dei semi che diventa un alberello accogliente e il poco lievito che agisce su tanta farina sono immagini efficaci che ci fanno entrare in quello che prima di Cristo era un mistero.

"Disse ancora".
È bello ascoltare Gesù che instancabilmente ci parla di Dio e del suo mistero.
I suoi insegnamenti di una sapienza altissima eppure a portata di mano, comprensibile a tutti, parlano ancora oggi al nostro cuore e alla nostra fede
Quando ero piccola mio padre mi leggeva spesso brani dei classici o del Vangelo. Sembravano favole alle mie orecchie e si sono impresse piacevolmente nella mia memoria. Solo crescendo ho capito quanta verità contenessero e quanta familiarità mi è rimasta con la Parola.

"A che cosa posso paragonare il regno di Dio".
Solo così si può parlare del Regno di Dio, paragonandolo a qualcosa che ci è familiare. E le parabole sul Regno che Gesù racconta hanno quasi sempre a che fare con la vita piena e con la festa. Dio è datore di vita e motivo di festa per noi. Nelle immagini della nostra vita di tutti i giorni Gesù cerca ispirazione per mostrarci la presenza luminosa del Regno di Dio.

"È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata."
Tra le misure sproporzionate del pochissimo lievito in confronto al tanto della farina, Gesù ci fa percepire la forza del Regno in mezzo a noi.
Non di tratta di un presenza simbolica: il Regno è forza che opera dal di dentro, potenza divina che concepisce la vita, realtà feconda piantata nel nostro intimo.
Il Regno non si vede a prima vista ma è fermento di bene, crescita continua secondo il volere benevolo di Dio Padre.
Il lievito, nascosto e confuso nella farina, la trasforma, la rende adatta al miracolo del pane che, profumato e nutriente, è stato nei millenni cibo, convivialità, segno di laboriosa cura della vita familiare e comunitaria.
Così il Regno, nascosto e confuso tra le pieghe della nostra realtà umana. Sembra piccolo e insignificante fermento, forse considerato così debole da scomparire tra le potenze che si fanno beffe della presenza di Dio nella storia dell'umanità.
Eppure il lievito Regno trasforma e divinizza, nutrendo i testimoni della Parola, facendoci figli e contagiando amore. Finché tutto, tutto non sia lievitato dal Padre.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Rm 8,18-25
Commento del 16/07/2023

Salmo 126 (125),1-2
Commento del 25/07/2023

Vangelo di Lc 13,18-21
Commento del 26/10/2021

Commento del 16/07/2023

Salmo 126 (125), 1-2
Commento del 25/07/2023

Vangelo di Lc 13, 18-21
Commento del 26/10/2021

Commenti

  1. "È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata."
    Come il lievito,
    l'amore di Dio nascosto
    nella nostra storia,
    nella nostra carne,
    trasforma ogni cosa.
    L'amore di Dio si mescola
    con tutta la nostra vita.
    "È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata."

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  2. a che cosa lo posso paragonare?
    A qualcosa che ti fa sentire quello che sei;
    a qualcosa che UNISCE le diversità
    a qualcosa che ti fa respirare aria di comunione,mitezza,pace....
    a qualcosa...........
    Grazie papà

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