Prima lettura del 26 novembre 2024

Vendemmia i grappoli
Ap 14,14-19

"Io, Giovanni, vidi: ecco una nube bianca, e sulla nube stava seduto uno simile a un Figlio d’uomo: aveva sul capo una corona d’oro e in mano una falce affilata.
Un altro angelo uscì dal tempio, gridando a gran voce a colui che era seduto sulla nube: «Getta la tua falce e mieti; è giunta l’ora di mietere, perché la messe della terra è matura». Allora colui che era seduto sulla nube lanciò la sua falce sulla terra e la terra fu mietuta.
Allora un altro angelo uscì dal tempio che è nel cielo, tenendo anch’egli una falce affilata. Un altro angelo, che ha potere sul fuoco, venne dall’altare e gridò a gran voce a quello che aveva la falce affilata: «Getta la tua falce affilata e vendemmia i grappoli della vigna della terra, perché le sue uve sono mature». L’angelo lanciò la sua falce sulla terra, vendemmiò la vigna della terra e rovesciò l’uva nel grande tino dell’ira di Dio".


Nelle liturgie di questi giorni delle immagini straordinarie ci vengono regalate dal libro dell'Apocalisse di Giovanni. Ancora una volta dalla natura si attinge per parlare di ciò che il Signore vuole rivelare alla nostra vita.
La mietitura del grano viene dopo la faticosa semina e la paziente crescita. È il momento finale in cui si raccoglie il frutto, l'apice della gioia per un raccolto che porta prosperità e benessere.
Nel Vangelo dello stesso Giovanni un'altra immagine di mietitura la troviamo nell'episodio della donna samaritana che, incontrato Gesù al pozzo, và ad annunciarlo agli abitanti del villaggio e un gran numero si parte per andare ad ascoltarlo.
Vedendoli Gesù dice ai suoi discepoli: "alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura" (Gv 4,35).
La mietitura è per la Scrittura tempo della raccolta dei cuori che l'evangelizzazione muove verso il Signore. È accoglienza dei convertirti dalla Parola annunciata, è tempo in cui si realizza il raccolto dopo tanto lavoro missionario.

"Un altro angelo uscì dal tempio che è nel cielo, tenendo anch’egli una falce affilata".
La visione evoca il tempo della mietitura realizzata in modo divino. La falce non è certo simbolo di morte come si potrebbe travisare, ma segno di compimento, di pienezza del tempo di Dio, strumento che permette di raccogliere per i granai del cielo l'umanità fecondata dalla semina della Parola di Dio e dalla cura del Padre. Infatti nel Vangelo di Giovanni il Signore è chiamato "gheorgos" cioè il contadino, l'agricoltore che ha cura della terra (cfr. Gv 15,1).

"Un altro angelo, che ha potere sul fuoco, venne dall’altare e gridò a gran voce a quello che aveva la falce affilata: «Getta la tua falce affilata e vendemmia i grappoli della vigna della terra, perché le sue uve sono mature»".
Dopo il grano, anche le uve sono mature: è così l'umanità dal punto di vista della storia della salvezza!
Il Cristo risorto ha innescato il tempo finale; i mietitori divini (evangelizzatori, missionari) sono chiamati all'opera decisiva di raccolta affinché nessuno si disperda.
Il fuoco è un simbolo di Dio e del suo amore che riscalda, purifica, avvolge senza distruggere, come scopre Mosè guardando il roveto ardente (cfr. Es 3,3).
L'ordine viene da una voce "che ha potere sul fuoco".
Gesù stesso non vedeva l'ora che questo fuoco divino divampasse sulla terra (cfr. Lc 12,49).

"L’angelo lanciò la sua falce sulla terra, vendemmiò la vigna della terra e rovesciò l’uva nel grande tino dell’ira di Dio".
Non ci turbi il riferimento all'ira di Dio! È l'opera d'amore realizzata con la forza salvifica che libera dal male, che annienta i nemici dell'umanità, che combatte e vince a nostro favore.
Come l'uva passando per il tino è schiacciata e lascia scorrere nettare nuovo, così nella raccolta finale del campo di Dio l'umanità scorre tra le sue braccia, arrivando all'ebbrezza e assaporando l'apice della festa.
La vendemmia e la mietitura nella culture contadine sono sempre occasioni di grande esultanza, di speranza realizzata, di consolazione e energia nuova. Così Giovanni vede, nella contemplazione, l'opera del Padre, così siamo chiamati a vedere, lodando e ringraziando per la festa che già si prepara e ci aspetta.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Ap 14,14-19
Commento del 22/11/2022

Salmo 96 (95),11-13
Commento del 31/12/2022

Vangelo di Lc 21,5-11
Commento del 23/11/2021


Commenti

  1. «Getta la tua falce affilata e vendemmia i grappoli della vigna della terra, perché le sue uve sono mature»".
    È l'ora della raccolta.
    L'Amore ha prodotto frutti maturi.
    È tempo di primizie.
    È tempo di festa.
    (d. Giorgio)

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  2. Angeli
    Danno vicinanza,reggono il mio fracasso
    Fanno solo il BUONO

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