Prima lettura del 15 novembre 2024
Possiede il Padre e il Figlio
2Gv 1a.3-9
"Io, il Presbìtero, alla Signora eletta da Dio e ai suoi figli, che amo nella verità: grazia, misericordia e pace saranno con noi da parte di Dio Padre e da parte di Gesù Cristo, Figlio del Padre, nella verità e nell’amore. Mi sono molto rallegrato di aver trovato alcuni tuoi figli che camminano nella verità, secondo il comandamento che abbiamo ricevuto dal Padre.
E ora prego te, o Signora, non per darti un comandamento nuovo, ma quello che abbiamo avuto da principio: che ci amiamo gli uni gli altri. Questo è l’amore: camminare secondo i suoi comandamenti. Il comandamento che avete appreso da principio è questo: camminate nell’amore.
Sono apparsi infatti nel mondo molti seduttori, che non riconoscono Gesù venuto nella carne. Ecco il seduttore e l’anticristo! Fate attenzione a voi stessi per non rovinare quello che abbiamo costruito e per ricevere una ricompensa piena. Chi va oltre e non rimane nella dottrina del Cristo, non possiede Dio. Chi invece rimane nella dottrina, possiede il Padre e il Figlio".
Il credente che vive l'esperienza dell'Antica Alleanza trova nella Legge mosaica il modo per relazionarsi con Dio. Ma nella Nuova Alleanza è Gesù il mediatore attraverso il quale arriviamo al Padre e non per merito, ma per grazia. Questa rivoluzione è il cuore della fede dei discepoli del Vangelo. Giovanni, apostolo e evangelista, approfondisce questo tema nella sua prima lettera affermando con forza che siamo in relazione col Padre attraverso il Figlio. È lui che ci guida sulla via di Dio.
Dal Figlio riceviamo l'amore e il perdono che il Padre ha riservato per noi. È il linguaggio della fede cristiana che Giovanni ci trasmette.
Fuori dall'esperienza di Gesù la tentazione è cadere in un'altra divinità. Ormai per noi il Padre ha il volto del Figlio. Giovanni ci chiede di avere questo criterio per discernere un autentico cammino di fede.
"Sono apparsi infatti nel mondo molti seduttori, che non riconoscono Gesù venuto nella carne".
Con un linguaggio che può apparirci oscuro, Giovanni ci mette in guardia da possibili illusioni nella fede. Egli parla di "seduttori", di chi ammalia come il serpente in Genesi (cfr. Gn 3,1), di coloro che catturano la nostra fiducia per interesse, portandoci lontano dalla verità.
Possono essere anche annunciatori di Gesù, ma prescindendo dalla sua incarnazione reale, drammatica ma salvifica, annunciano un salvatore disincarnato, astratto, figlio di qualche teoria o filosofia alla moda.
"Ecco il seduttore e l’anticristo!"
La seduzione porta in sé una mentalità opposta al Cristo, che segue i dettami della logica di questo mondo.
Mentre il Cristo indicherà sempre la via dell'amore, del dono di sé e del servizio, questi annunciatori seguono le logiche dell'egoismo e dell'auto salvezza.
Solo l'ascolto quotidiano, continuo della Parola, riesce a smascherare queste trame che plagiano le coscienze.
"Fate attenzione a voi stessi per non rovinare quello che abbiamo costruito e per ricevere una ricompensa piena".
L'annuncio instancabile dei testimoni della resurrezione, come Giovanni, è andato incontro a fallimenti, persecuzioni e morte. La loro attenzione non era per il salvarsi la vita, ma per non tradire la verità del Vangelo, annunciando con parresia, con la franchezza ispirata dallo Spirito, la novità portata dal Cristo.
Deviando in religiosità plausibili e che appagano le convinzioni che il nostro intimo approva naturalmente, si finisce per rovinare quello che il Vangelo costruisce nel bene; anche le idolatrie che la Parola demolisce sono liberazione e vita per il nostro cuore.
"Chi va oltre e non rimane nella dottrina del Cristo, non possiede Dio. Chi invece rimane nella dottrina, possiede il Padre e il Figlio".
Andare oltre la croce, che ci fa paura e che continuamente cerchiamo di eludere, fa rimanere con un pugno di mosche in mano, con ciò che marcisce e non resta per la vita.
Il Cristo reale, che si è manifestato nella nostra umanità, che non ha rifiutato la sofferenza e la morte (che generano in noi tanta repulsione), è la garanzia di essere sulla via di Dio. Il Figlio, e solo lui, ci lega al Padre.
Ascoltare i testimoni della morte e resurrezione del Cristo ci apre ad un messaggio nuovo, rivoluzionario, grandioso. Il Vangelo ci consola con la certezza che la nostra eredità è ben riposta; non ci aspettano illusioni di santoni umani, ma il Padre e il Figlio sono la meta del nostro cammino.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di 2Gv 1a.3-9
Commento del 11/11/2022
Salmo 119 (118),1-2
Commento del 04/03/2023
Vangelo di Lc 17,26-37
Commento del 17/11/2023
Chi va oltre e non rimane nella dottrina del Cristo, non possiede Dio!
RispondiEliminaCristo è dono continuo per me
Sempre,dono a cui attingere continuamente,per donare,a mia volta!
"Fate attenzione a voi stessi".
RispondiEliminaTrovato un tesoro
va custodito.
Avuta la libertà
bisogna non perderla.
Scoperta la gioia
non va dispersa.
Acquistata la pace
non va svenduta.
Vigilanza.
Attenzione.
Consapevolezza.
"Fate attenzione a voi stessi".