Seconda lettura dell'1 gennaio 2025- Maria Madre di Dio
Perché ricevessimo l'adozione a figli
Gal 4,4-7
"Fratelli, quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l'adozione a figli.
E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: «Abbà! Padre!».
Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio".
La lettera ai Galati dell'apostolo Paolo è il manifesto della libertà cristiana: è annunciato con forza il Figlio che ci ha sollevati dal giogo della Legge antica e dei tantissimi precetti.
La celebrazione della novità di Cristo che porta salvezza si realizza nella sua carne. Per grazia sua la riceviamo nella fede e senza nessun merito.
Nel testo della lettera ritorna l'insistente supplica ai Galati a non barattare la salvezza-dono con nessun altra realtà, più plausibile, magari, perché rispondente alla mentalità umana. Il richiamo al fatto che il Figlio ha avuto una nascita umana da una donna rientra nella logica che solo Dio poteva immaginare.
"Fratelli, quando venne la pienezza del tempo".
È un vertice, un punto di arrivo, il tempo che matura e che porta il frutto a lungo sognato da Dio.
L'evento del Cristo non spunta dal nulla, ma all'interno di una storia intessuta per secoli, in un rapporto continuo con l'umanità e in particolare con un piccolo popolo salvato più volte dalla schiavitù e dalla morte.
All'apice di questa storia si manifesta la salvezza, appare la grazia di Dio in modo evidente. La luce risplende nelle tenebre e niente può più soffocarla (cfr. Gv 1,5).
"Dio mandò il suo Figlio, nato da donna".
È il fondamento di tutto il discorso della salvezza nel Nuovo Testamento ed è il centro della teologia di Paolo.
Dio fatto carne è entrato nella nostra umanità e fragilità nascendo da donna come tutti gli umani.
Questo legame non ci può fare dubitare della sua fratellanza. Gesù Cristo non è una leggenda, ma uno di noi, il Figlio tra i figli che attira tutti al Padre.
"Nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge".
La Legge non dona salvezza, anzi è stato necessario riscattarci dalla Legge per portarci all'Amore!
La Legge, quella divina che attraversa l'intero Antico Testamento, ha avuto il compito di accompagnarci sino all'incontro con Cristo. Esaurito il suo compito, rischia di diventare un peso, un intralcio che ci dà la falsa convinzione del merito e dell'osservanza.
"Perché ricevessimo l'adozione a figli".
Non più soggetti alla Legge, obbligati a servirla, ma siamo finalmente figli, felici della libertà del Vangelo.
Siamo figli di Dio realmente e questo costituisce il fondamento ultimo della nostra dignità.
Benedetta nascita del Dio Bambino da una donna che rivela in pienezza la novità del piano divino, che passa dall'umiltà e dalla quotidianità che ognuno di noi può sperimentare giorno per giorno, anno per anno.
La pienezza ci ha raggiunto: che questo sia un anno di grazia nel Signore!
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Nm 6,22-27
Commento del 01/01/2023
Salmo 67 (66),1-3
Commento del 01/01/2024
Seconda lettura di Gal 4,4-7
Commento dell'01/01/2022
Vangelo di Lc 2,15-20
Commento del 25/12/2024
"Dio mandò il suo Figlio,
RispondiEliminanato da donna".
Il coraggio di Dio.
La fiducia di Dio.
L'amore di Dio.
Questo contemplo
nel Figlio
nato da donna.
"Dio mandò il suo Figlio,
nato da donna".
"Perché ricevessimo l'adozione a figli".
RispondiEliminaEssere figli è il massimo della protezione che possiamo avere!
Io da papà come mi prodigo per i miei.......
Tanto più il papà eccellente stradona a me e noi tutti.!
Grazie