Vangelo del 25 gennaio 2025 - Conversione di Paolo
Sarà salvato
Mc 16,15-18
"In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro:
«Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.
Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno»".
Il Vangelo di Marco ci consegna un episodio difficile e cruciale per la prima comunità dei discepoli. Si erano dispersi alla cattura di Gesù dopo l'ultima cena e rimangono sconvolti e confusi dalla sua morte in croce. Sono rimasti drammaticamente in undici e in più non credono alle parole di chi lo aveva visto risorto (v. 13).
Nella stessa domenica di Pasqua appare loro per ripescarli, per inviarli di nuovo come pescatori di uomini (cfr. Mt 4,19).
Il risorto li sgrida per l'incredulità ma li rassicura, prendendosi ancora una volta cura della loro umanità e del loro cuore indurito (v.14).
È il lavoro incessante che il Cristo continua ancora oggi nelle nostre vite, per esorcizzare la paura della morte e rilanciarci vivi in mezzo ai fratelli.
"Andate in tutto il mondo".
Ora il Vangelo, il Regno presente qui in mezzo a noi, non ha più confini.
Gesù, superando gli argini della morte, che lo poteva tenere incatenato nel sepolcro come tutti i viventi, supera per sempre ogni steccato, ogni impossibilità, ogni limite.
I discepoli sono sparsi come semi vivi nel mondo per portare il frutto della fede, come lievito che fermenta ogni casa, ogni famiglia.
"E proclamate il Vangelo a ogni creatura".
È il motivo principale per cui Gesù ha scelto e inviato gli apostoli ed è lo stesso motivo che anima la presenza di ogni Chiesa cristiana nel mondo. Ogni creatura, ogni vita chiede salvezza, ha fame di vita definitiva, spera nella gioiosa definitiva completezza, senza ombre, senza più l'incombenza della morte a cui non c'era riparo.
Tutta l'umanità ha bisogno del Vangelo, della Buona Notizia: la morte è sconfitta per sempre!
Il risorto li sgrida per l'incredulità ma li rassicura, prendendosi ancora una volta cura della loro umanità e del loro cuore indurito (v.14).
È il lavoro incessante che il Cristo continua ancora oggi nelle nostre vite, per esorcizzare la paura della morte e rilanciarci vivi in mezzo ai fratelli.
"Andate in tutto il mondo".
Ora il Vangelo, il Regno presente qui in mezzo a noi, non ha più confini.
Gesù, superando gli argini della morte, che lo poteva tenere incatenato nel sepolcro come tutti i viventi, supera per sempre ogni steccato, ogni impossibilità, ogni limite.
I discepoli sono sparsi come semi vivi nel mondo per portare il frutto della fede, come lievito che fermenta ogni casa, ogni famiglia.
"E proclamate il Vangelo a ogni creatura".
È il motivo principale per cui Gesù ha scelto e inviato gli apostoli ed è lo stesso motivo che anima la presenza di ogni Chiesa cristiana nel mondo. Ogni creatura, ogni vita chiede salvezza, ha fame di vita definitiva, spera nella gioiosa definitiva completezza, senza ombre, senza più l'incombenza della morte a cui non c'era riparo.
Tutta l'umanità ha bisogno del Vangelo, della Buona Notizia: la morte è sconfitta per sempre!
A tutti va annunciato che Dio è a favore nostro e vince.
"Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato".
Il battesimo diventa porta di ingresso nel mondo salvato perché immersione nella morte di Gesù per uscirne vivi con lui.
La salvezza non è asettica e indolore: tutti i viventi passano dalla morte ma non ne rimangono tra le grinfie per sempre.
Questo il senso del battesimo che accoglie ogni bambino, nelle acque che simboleggiano l'abisso mortale, per farlo uscire nuovo e vivente in Cristo.
"Ma chi non crederà sarà condannato".
Questa seconda affermazione serve a sottolineare con forza la prima: il Vangelo è salvezza. Senza Vangelo si rimane nella morte perché non si ha speranza.
Le nostre vite, mediante la fede, riemergono dal pensiero ossessivo della morte che incombe sin dalla nascita, che inquina e intossica ogni giorno, ogni momento di felicità.
Il nostro destino non è più il sepolcro, ma il cielo, la dimora col Padre e col Figlio che ci legano a loro nello Spirito.
Chi crede nella forza del Vangelo e del battesimo in Cristo Gesù vive nel presente la condizione di salvato, è già figlio, è liberato dalla morte esistenziale.
Per questo gli inviati sentono l'urgenza della missione, la serietà di un annuncio diverso dagli altri che non promette "Andrà tutto bene" come nei film a lieto fine, ma andrà tutto verso il Figlio!
Questa è il termine di ogni condanna, questa la certezza, che non verrà mai fermata la forza dell'Amore per noi.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di At 22,3-16
Commento del 25/01/2024
Oppure Prima lettura di At 9,1-20
Commento del 19/04/2024
Salmo 117 (116)
Commento del 14/02/2020
Vangelo di Mc 16,15-18
Commento del 25/01/2022
"Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato".
Il battesimo diventa porta di ingresso nel mondo salvato perché immersione nella morte di Gesù per uscirne vivi con lui.
La salvezza non è asettica e indolore: tutti i viventi passano dalla morte ma non ne rimangono tra le grinfie per sempre.
Questo il senso del battesimo che accoglie ogni bambino, nelle acque che simboleggiano l'abisso mortale, per farlo uscire nuovo e vivente in Cristo.
"Ma chi non crederà sarà condannato".
Questa seconda affermazione serve a sottolineare con forza la prima: il Vangelo è salvezza. Senza Vangelo si rimane nella morte perché non si ha speranza.
Le nostre vite, mediante la fede, riemergono dal pensiero ossessivo della morte che incombe sin dalla nascita, che inquina e intossica ogni giorno, ogni momento di felicità.
Il nostro destino non è più il sepolcro, ma il cielo, la dimora col Padre e col Figlio che ci legano a loro nello Spirito.
Chi crede nella forza del Vangelo e del battesimo in Cristo Gesù vive nel presente la condizione di salvato, è già figlio, è liberato dalla morte esistenziale.
Per questo gli inviati sentono l'urgenza della missione, la serietà di un annuncio diverso dagli altri che non promette "Andrà tutto bene" come nei film a lieto fine, ma andrà tutto verso il Figlio!
Questa è il termine di ogni condanna, questa la certezza, che non verrà mai fermata la forza dell'Amore per noi.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di At 22,3-16
Commento del 25/01/2024
Oppure Prima lettura di At 9,1-20
Commento del 19/04/2024
Salmo 117 (116)
Commento del 14/02/2020
Vangelo di Mc 16,15-18
Commento del 25/01/2022
Gloria e lode a te o Signore 🙏🙏
RispondiElimina"Proclamate il Vangelo a ogni creatura".
RispondiEliminaA tutti, sempre, ovunque.
Senza barriere,
senza frontiere, senza confini.
Il Vangelo è la Bella Notizia
dell'amore che Dio ha per me,
per tutti, per ogni vivente.
Ogni creatura ha diritto
alla Bella Notizia,
la aspetta, la desidera, ci spera.
"E proclamate il Vangelo a ogni creatura".
"Ma chi non crederà sarà condannato".
RispondiEliminala condanna è frutto del rifiuto
non gravame di DIO(ndr..molti "padri"ancora oggi lo sostengono----)
Il mio DIO non è fa carneficine,muore con me!
Se lo rifiuto,sono io a perderci......
LUI non mi condanna,mai!