Vangelo del 17 maggio 2019


Conoscete la Via.
Gv 14, 1-6

"In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”?

Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi.
E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?».

Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me»".

Siamo durante l'ultima cena, e Gesù ha appena annunciato il tradimento di Giuda e il rinnegamento di Pietro (cfr. Gv 13).
Con una parola egli descrive quello che passa in quel momento nel cuore dei discepoli: turbamento!
I discepoli sono sconvolti in modo violento, nel profondo, e la loro serenità interiore è completamente in frantumi.
Il turbamento non è il dubbio, non è l'incertezza, né la paura di camminare nella fede. È molto di più. È paralisi, è terrore e perdita di speranza.

Ma Gesù lo sa e li supplica: "Non sia turbato il vostro cuore"!
In ogni nostra liturgia eucaristica preghiamo, subito dopo il Padre nostro: "Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni; e con l'aiuto della tua misericordia, vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento".
La fede, in Dio e in Gesù, è la medicina a questa situazione interiore. La misericordia continua del Signore ci riconcilia dal peccato e ci ridona quella sicurezza che il turbamento ci toglie.

"Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore".
Questa frase apre a una riflessione più vasta del nostro orizzonte.
Nell'antico testamento una sola casa è il luogo di dimora del Padre, la "Shekhinah" in ebraico, la sua presenza fisica in mezzo al popolo.
Ma questa affermazione sembra dire che il luogo di presenza di Dio è in tante dimore diverse, possibilità di accoglienza per diversità, per molti.
La casa è il luogo accogliente, il posto dove ci si sente al proprio posto, insieme a chi si ama. Questa immagine mi piace molto e mi dà conforto la pluralità di dimore, di sentirsi a casa, ognuno con la propria identità e diversità. Nessuno verrà escluso da questa casa, con tanti posti per tanti fratelli.

"Vado a prepararvi un posto".

Gesù ci precede sempre nel cammino. Anche nel tratto definitivo della nostra vita, il passaggio decisivo e faticoso che ci porta nella casa del Padre, egli ci precede e prepara un posto, il conforto da ogni sofferenza, le carezze che asciugano ogni lacrima.
Gesù servo sino alla fine, fa la strada più difficile perché è lui che l'ha fatta per primo, fidandosi del Padre, buttandosi nelle sue braccia. Questo è di conforto a noi che facciamo sempre una fatica enorme a fidarci, ad appoggiarci ad una parola.
Il suo precedere i discepoli è necessario per dirigere i loro passi su orme già segnate.
È ancora Gesù impegnato a rassicurare i discepoli: tra tradimento e rinnegamento che fine fa il discepolo?
Tranquilli, il posto lo prepara lui; non se lo guadagna, né lo merita, la nostra fragile e titubante fedeltà.
E tornerà a prenderci, "perché dove sono io siate anche voi"!
Il nostro cuore ha bisogno di riascoltare continuamente queste parole.
Lo Spirito ci conforta ripetendoci continuamente che il nostro posto è con lui.

"Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?»"
Quanto aiuto ci danno i Vangeli ad entrare in un'esperienza di fede che ci accomuna agli uomini che ci hanno preceduto e naturalmente anche agli apostoli!
Tommaso, è uno di noi, "didimo", gemello nostro, e quando parla non fa teorie o sentimentalismi.
La sua concretezza disarmante è la nostra, le sue domande sono quelle che ci salgono spontanee dal cuore.
E' proprio vero: i discepoli non sanno la sua meta, dove va, quale strada sarà la sua e quindi quale è la Via per loro! Non sanno dove li sta portando.
Tutti i miracoli e i prodigi sembrano fargli intravedere il potente, il forte, il salvatore d'Israele...
Ma quando annuncia che deve andare a Gerusalemme per morire, che è "necessario" mettersi nelle mani dei nemici, farsi ultimo, servitore... allora che via è questa? Di affermazione, o di rinuncia? Di salvezza o di morte? Vincente o perdente?

Gesù però aveva portato Tommaso a fare la domanda dicendogli "E del luogo dove io vado, conoscete la via".

La Via Tommaso ce l'aveva davanti, era lui, in carne ed ossa, l'amico e il maestro, la direzione da prendere!
Questa affermazione è fatta a noi che ascoltiamo oggi. Noi la conosciamo?
E' sempre sorprendente rendersi conto che di questo "posto" preparato per noi, la via non è un mistero, ci è stata già svelata.
Gesù è fiducioso: noi conosciamo Lui!
Nel vangelo tutto è Gesù. Sul monte della trasfigurazione i discepoli "alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo" (Mt 17, 8).
E allora Gesù è la Via, la Verità, la Vita, il Pastore, il Salvatore, il Maestro unico, il Pane, la Parola di Dio. Nel nostro cuore bisogna fare largo perché solo Gesù sia risposta e significato.

"Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me".
Chi permette l'incontro tra me e il Padre? Chi mi rende capace di arrivare e di stare davanti al mio Signore? Qual è, tra le tante, la via che mi condurrà sicuramente al Padre?
Abbiamo una via tracciata, un fratello alla sua destra, un uomo con i segni della passione che è andato per rendere confortevole il nostro dimorare, trasformare in casa un posto che non immaginiamo.

Ermes Ronchi dice: "Non c'è allora un sentiero, ma una persona da percorrere!"
Per toglierci dal turbamento ci manca probabilmente un passo, la consapevolezza che ci fa affermare: sei tu la mia via Signore!

Commenti

  1. Non vi turbate. Il testo inizia con un'esortazione: "Non sia turbato il vostro cuore!" E subito aggiunge: "Nella casa del Padre mio ci sono molti posti!" L'insistenza nel conservare parole incoraggianti che aiutano a superare il turbamento e le divergenze, è segno che c'erano molta polemica e divergenze tra le comunità. L'una diceva all'altra: "Il nostro modo di vivere la fede è meglio del vostro. Noi siamo salvi! Voi siete nell'errore. Se volete andare in cielo, dovete convertirvi e vivere come noi!" Gesù dice: "Nella casa del Padre mio ci sono molti posti!" Non è necessario che tutti pensino allo stesso modo. L'importante è che tutti accettino Gesù, rivelazione del Padre e che per amore a lui, abbiano atteggiamenti di comprensione, di servizio e d'amore. Amore e servizio sono la base che unisce i mattoni e che fa sì che le diverse comunità siano una chiesa di sorelle e di fratelli.
    (www.qumran2.net)

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  2. Qui Gesù rivela che nella casa di suo Padre – immagine da lui stesso applicata al tempio, che cessava però di essere tale in seguito alla sua venuta e alla sua purificazione (cf. Gv 2,13-17) – ci sono molte dimore, c’è posto per molti. La paternità di Dio non è solo paternità verso il Figlio, Gesù, ma anche verso i suoi discepoli, dunque la casa di Dio li può accogliere, può essere casa loro come lo è di Gesù: accoglienza che non richiede meriti, ma accoglienza gratuita, paterna, che accoglie tutti i figli con lo stesso amore. Gesù se ne va, lascia visibilmente i suoi discepoli, ma, “passato da questo mondo al Padre” (cf. Gv 13,1), prepara presso di lui i posti, aprendo la via di accesso all’intimità filiale con Dio.
    (Enzo Bianchi)

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  3. Spesso facciamo fatica a comprendere che Gesù è anche “la via”. Questo attributo aggiunge un elemento importante: la gradualità. Tutti noi vorremmo essere persone libere, capaci di amare e di gioire di questo, ma non ci siamo ancora, non abbiamo ancora raggiunto tale libertà interiore. Allora capita che restiamo delusi da noi stessi, ci demoralizziamo, pensiamo che “non ce la faremo mai”. Ma la vita è un cammino, è un costruire, giorno dopo giorno, la strada verso ciò che vogliamo essere, verso una sempre maggiore capacità di dono, che è il senso della vita.
    (www.giovanidehoniani.it)

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  4. Faccio tutto io...
    Il mio motto...
    Oggi mi dai un pugno nello stomaco...
    Giulio sveglia
    Io ti preparo tutto, tu esegui con le tue scelleratezze dei compitini....
    Fatti luce nella Mia verità, poi tutto è più gioioso..
    E forse riuscirò anche a donare, non semplicemente dare.
    Dialogo tra me e ME

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  5. Si attua nel Vangelo di oggi la promessa che gedu fa ai suoi discepoli "Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi" questo è il posto nel quale ci conduce Gesù con la sua pasqua: ci introduce e ci fa dimostrare nella bellezza della relazione filiale con un Dio che ora possiamo chiamare " padre ".... dove sei Adamo dove sei tu... dove sei Nico... dove sei... ora si come rispondere: siamo in te o padre nonostante la nudità del nostro peccato...

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  6. In questi giorni il vangelo non fa altro che rialzarmi, rincuorarmi e ricordarmi che Gesù è l' unica mia via di verità e libertà. Padre ho fiducia in Te, ho fiducia del tuo amore paterno, del tuo amore eterno.

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  7. Il Signore è il mio pastore:
    non manco di nulla;
    2 su pascoli erbosi mi fa riposare
    ad acque tranquille mi conduce.
    3 Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino,
    per amore del suo nome.

    4 Se dovessi camminare in una valle oscura,
    non temerei alcun male, perché tu sei con me.
    Il tuo bastone e il tuo vincastro
    mi danno sicurezza.

    5 Davanti a me tu prepari una mensa
    sotto gli occhi dei miei nemici;
    cospargi di olio il mio capo.
    Il mio calice trabocca.
    6 Felicità e grazia mi saranno compagne
    tutti i giorni della mia vita,
    e abiterò nella casa del Signore
    per lunghissimi anni.(salmo23)

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