Vangelo del 21 maggio 2019

Bisogna che il mondo sappia!
Gv 14, 27-31

"In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.
Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.
Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco»".

Pochi versetti che contengono le più importanti promesse di Gesù.
Il Dio della Bibbia è Signore della promessa, perché è solo nelle sue mani la realizzazione, e la fede in lui è certezza della sua fedeltà alla parola data.
Così la vive Gesù verso il Padre e così l'annuncia ai discepoli.

"Vi lascio la pace, vi do la mia pace".
La pace che Gesù effonde sui suoi amici è vita donata, se stesso per loro.
E' il dono che nessuno avrebbe sperato avere, la riconciliazione con Dio, il grande "offeso", come da sempre è visto in una religiosità che parte dall'uomo e dal suo peccato.
Paolo definisce Gesù "la nostra pace" (Ef 2, 14), riconoscendo in lui il compimento di ogni promessa di benedizione annunciata dall'antico testamento.
"L’uomo è fatto per la pace che è dono di Dio" (omelia di Benedetto XVI - 01/01/2013).
Nell'accogliere questo dono, l'uomo trova se stesso e si scopre amato dal Signore.
"Pace a voi" è la prima parola che raggiunge i discepoli dopo la lunga tenebra della Passione, il primo dono di luce che fa Gesù risorto (cfr Lc 24, 36; Gv 20, 19.21.26).
E non è solo un saluto o un augurio...
E' quell'acqua viva promessa alla samaritana, è il cibo che non perisce, è dono di vita, di pienezza, di sazietà che solo lui può dare.
In Gesù si realizza la profezia del salmo, impossibile a noi:
"Misericordia e verità s'incontreranno,
giustizia e pace si baceranno". (Sal 84, 11)

La pace che cammina nell'amore con la giustizia!
Di solito vi è l'una o l'altra, perché la giustizia umana porta più che altro lacerazioni e allarga le incomprensioni e i danni del peccato.

"Non come la dà il mondo, io la do a voi".
Le parole di Gesù rimandano ad una falsa pace, drammatica che non porta alla realizzazione dell'uomo ma ad un'illusione che lacera il rapporto con Dio e getta l'uomo in una situazione di morte.
Abbiamo bisogno di un altro tipo di pace, tutti sentiamo che ci manca, l'umanità la cerca e sembra intravederla ora in una ideologia, ora in una religione...
E' più, molto di più dell'assenza di guerra, và oltre la pace mondiale, perché è prima di tutto pace interiore, pace di ognuno, unica via che può far arrivare alla pace per tutti.
Ma il mondo non può darla, perché proprio il mondo lavora per il contrario.
Queste parole non lasciano dubbi: "Io la dò a voi!"
Illudersi di trovarne una più efficace lontano dal Signore, è incamminarsi in una via che porta a rimanere con un pugno di mosche in mano.

"Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”.
Il capitolo 14 inizia con le parole rassicuranti di Gesù ai discepoli terrorizzati di rimanere da soli, perché va a preparargli un posto nella casa del Padre, per poi tornare a riprenderli: "perché dove sono io siate anche voi" (Gv 14, 2-3).
Ora riprende come un eco questa promessa che riscalda il cuore dei discepoli, buttati nello sconforto e nella difficoltà di credergli.
Molti anni dopo, una lettera dell'apostolo Pietro registra la fatica di credere:
"Questo anzitutto dovete sapere: negli ultimi giorni si farà avanti gente che si inganna e inganna gli altri e che si lascia dominare dalle proprie passioni. Diranno: "Dov’è la sua venuta, che egli ha promesso?" (2 Pt 3, 3-4).
Per questo Gesù l'annuncia prima della sua Passione, prima del dramma che sembra cancellare la credibilità nel suo annuncio.
L'annuncia prima perché i discepoli attendano fiduciosi, e tengano le sue parole, a volte incomprensibili, meditandole nel cuore (cfr. Lc 2, 19).

"Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me".
Queste parole mi risuonano sempre in modo doloroso: dovremmo saperlo che il Padre è il più grande, dovremmo saperlo che chi và al Padre fa un cammino verso la vita e non è invece rinchiuso nella morte, come sembra all'evidenza!
Dovremmo... Forse lo sappiamo anche, ma le separazioni sono sempre lacerazioni e abbandoni a cui non ci rassegniamo.

"Viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla".
Qui e in Gv 12,31 Gesù parla di un principe che regna solo sul mondo.
Il "capo" di questo mondo, di illusione e di menzogna non ha alcun potere su di lui, non può bloccarlo, non può incatenarlo o fermare il suo cammino verso la Pasqua.
Le tenebre non possono spegnere la Luce (cfr Gv 1, 5).
E' un'influenza di sofferenza che fa male, ma non è per sempre e Gesù rivela che è al servizio del Signore.
La lotta metterà in luce ancora di più l'amore tra il Padre e il Figlio che è donato a tutti, senza riserve.
È la chiave di lettura più profonda della passione di Gesù secondo il Vangelo di Giovanni, dove è sempre difficile spiegare la presenza di satana, ma che si rivela avere un ruolo importante nella manifestazione della gloria di Dio.

Questo brano è pieno di speranza e di consolazione.
La morte, la vittoria apparente del male, la scomparsa della pace nel mondo, ci gettano in un'angoscia dalla quale non sembra esserci via d'uscita.
Ma "bisogna che il mondo sappia"!
Attraverso tanta sofferenza, brilla di più la salvezza, attraverso la morte il mondo conosce chi è il Salvatore.
Queste parole serbiamole nel cuore, ripetiamocele quando tutto sembra più buio, annunciamole agli sconfortati: la Pace ci è donata, il male non prevarrà perché il Pacificatore è con noi sempre!

Commenti

  1. Nella fedeltà di Dio la nostra pace è custodita. "Avere la pace con un uomo, ci ricorda D. BONHOEFFER, significa poter costruire saldamente sulla sua fedeltà significa sapersi una cosa sola con lui, sapersi da lui perdonati, avere la pace vuol dire avere una patria nell irrequietezza del mondo,significa posare i piedi su di un fondamento sicuro. La mia pace mi ha fatto libero dal mondo, mi ha fatto forte contro il mondo, mi ha fatto maturo per l altro mondo."

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  2. Pace, maturità, dedizione, altruismo
    Argomenti su cui devo essere presente

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  3. “Non come la dà il mondo io la do a voi”. Non si tratta di una promessa di pace quanto di un annuncio profetico di pace; consiste in una vera e propria “alleanza di pace”, di una relazione stabile e duratura; si tratta di un rapporto di riconciliazione prima di tutto con Dio. Se non si è riconciliati con il Signore, non si può essere riconciliati con se stessi e con il prossimo.
    Gesù precisa che si tratta della sua pace e non di una pace qualunque, “non come la dà il mondo”. È come dire: Ti offro me stesso. Io sono la tua pace. Attraverso me tu potrai vivere la pace con il Padre.
    (Onofrio Farinola)

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  4. Ma Dio è Dio di tutta l’umanità: “È forse Dio, Dio soltanto dei giudei? Non è anche Dio dei pagani”, esclama san Paolo (Rom 3, 29). Queste alleanze antiche erano perciò per se stesse temporali, destinate a essere estese un giorno a tutto il genere umano. Infatti i profeti cominciano a parlare sempre più chiaramente di una “alleanza nuova ed eterna”, di una “alleanza di pace” (Ez 37, 26), che da Sion e da Gerusalemme si estenderà a tutte le genti (cf. Is 2, 2-5).
    (Raniero Cantalamessa)

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  5. Quanta consolazione e speranza mi dà questo passo evangelico! Il Signore mantiene le sue promesse.....che sono promesse vitali per me, asciughera' ogni lacrima, dona la sua pace, rischiara il buio, allontana le tenebre vincendo su di esse, ha fatto con noi una alleanza nuova, di pace e che durerà per sempre.
    Signore ti voglio lodare, tutto ciò che viene da te è grazia, ti voglio lodare e cantare per le tue meraviglie.

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  6. "..Vado e tornerò da voi."
    Questa è la tua promessa Signore che non verrà mai meno e noi viviamo in attesa..
    Un'attesa che si ravviva ogni giorno con la tua Parola.
    Una promessa che mi
    consola e mi aiuta ad affrontare le difficoltà di ogni giorno con serenita

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