Vangelo del 19 luglio 2019


I suoi discepoli ebbero fame.
Mt 12,1-8

"In quel tempo Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle. 
Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato». 
Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. 
O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. 
Se aveste compreso che cosa significhi: "Misericordia io voglio e non sacrifici", non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato»".

È un sabato. Nel vangelo quando un racconto inizia così finisce con uno scontro tra Gesù e i farisei.
Se cercate su wikipedia (vedi la voce Shabbat), troverete 39 azioni assolutamente vietate di sabato.
Che fanno i discepoli nel nostro caso? "Ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle",  raccolgono le spighe, ne estraggono i chicchi di grano, li tostano al fuoco e li mangiano, come facevano i poveri spigolando dopo la mietitura. In pratica infrangono 6 divieti, su 39 in un colpo solo!

"Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato»". 
Cosa vedono i farisei? Non gente affamata, dei poveri che raccolgono quello che è avanzato ai mietitori, dei bisognosi da aiutare, ma gente a cui fare la contravvenzione perché fanno ciò che di sabato non si deve fare.
La legge viene prima dei bisogni, per i legalisti, e la sanzione prima della comprensione.
Le regole fatte apposta per organizzare la vita e renderla più facile e più umana, diventano delle catene contro la vita. 
Un classico! L'abbiamo visto col buon samaritano, ma il Vangelo è ricco di situazioni simili.

Gesù risponde. Ma prima di ascoltarlo occorre notare che Gesù usa un ragionamento tipico dei maestri del suo tempo, che a noi apparirà un po' strano, ma che ha come obbiettivo ribadire che "Misericordia io voglio e non sacrifici" (cfr Os 6, 6), come dice il Signore in vari punti della Torah.
La legge se non serve al bene dell'uomo, non viene da Dio!
Addirittura la legge contro l'umanità ha fatto nascere la necessità di un salvatore, e Gesù è venuto per questo e la legge lo ha fatto fuori, riprova che non era per la vita ma per la morte!

Gesù nella risposta fa riferimento ad un episodio della vita di Davide, re di Israele, profeta e antenato del Messia, che abbiamo già visto il 22 gennaio nel testo di Marco, ma che è bene riprendere.
In 1 Samuele 21, 1-10 Davide è in fuga dalla furia omicida di Saul.
Affamati, lui e i suoi, si cibano dei pani sacri offerti al tempio, che potevano consumare solo i sacerdoti.
Questo precedente è un'eccezione alla legge che dà priorità al bisogno di Davide e dei suoi compagni.

Il secondo esempio è ispirato a Numeri 28, 9, dove è scritto: "Nel giorno di sabato offrirete due agnelli dell’anno, senza difetti; come oblazione due decimi di fior di farina impastata con olio, con la sua libagioni". Altra occasione in cui si possono trasgredire tante regole sul sabato proprio per il servizio al tempio.
Gesù sottolinea così che la stessa Sacra Scrittura registrava delle eccezioni.
La Legge è più comprensiva e conciliante dei suoi fanatici interpreti!

"Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio". 
Qui Gesù provoca lo scontro!
Se già mettere in discussione dei precetti imprescindibili per gli ebrei, come quelli del sabato, era motivo di forte disapprovazione, addirittura mettersi al di sopra del luogo più sacro era sacrilegio!
Io sono il motivo di eccezione più grande, dice Gesù di sé stesso, sono superiore allo stesso santo tempio di Dio, che nella Bibbia giustifica il non rispetto delle regole sul sabato.

"Se aveste compreso che cosa significhi: "Misericordia io voglio e non sacrifici", non avreste condannato persone senza colpa".
Gesù introduce un criterio ermeneutico fondamentale nella lettura e nell'interpretazione della Parola.
Comprendere cosa significhi un testo è la base del nostro approccio ad ogni pagina che leggiamo, molto di più è necessario per la Bibbia, redatta in tempi così lontani da noi.
Quale criterio guida la lettura della Bibbia e della riflessione su Dio?
Gesù sottolinea con forza che è la misericordia, l'amore per i fratelli, specie per quelli nella sofferenza.
Ma questi maestri sono troppo impegnati a fare i giudici e i poliziotti per avere altri criteri se non quello del "chi sbaglia paga" e "la legge non ammette ignoranza", principi spesso sbandierati anche da noi perché "è giusto" e che invece denotano inclemenza verso i fratelli.

"Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato". 
Gesù Messia è Signore della legge, che è al suo servizio, ed è quindi a servizio dell'uomo, e non il contrario.
Con quale occhio guardiamo i fratelli che sbagliano, che trasgrediscono la legge di Dio? Ci saltano agli occhi più le colpe che non le loro necessità?
Ecco le vere domande per capire quando ascoltiamo la Parola di Dio qual'è la nostra chiave di lettura.
Quella di Gesù è sempre e solo la misericordia e il venire incontro ad ogni fame dell'uomo.
Lo Spirito ci faccia abbandonare il legalismo per scoprire di quanta misericordia noi e gli altri abbiamo bisogno.

Commenti

  1. Che cosa significa il sabato? Che cosa significa la legge, che vuol tutelare il sabato? Il sabato per Israele è una cosa grandissima;
    ha a che fare con Dio stesso. Il sabato è il giorno primo e pure è anche il giorno extra il tempo, cioè la radice e il fine del tempo
    stesso, della vita, come dire Dio stesso, il suo vivere, il suo
    espandersi, il suo comunicarsi; è la partecipazione della sua vita.

    Gesù di fronte al sabato, di fronte al significato del sabato e di fronte a questa legge così minuziosa e dettagliata che vuol tutelare il sabato, dà un senso nuovo al sabato. In sostanza quello che dice il
    versetto 8: Il Figlio dell’uomo è Signore del sabato, sta a dire che Gesù si identifica col sabato: io sono il sabato; il vero sabato è Gesù.
    (Silvano Fausti)

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  2. Dice un rabbino: Non è tanto Israele che ha custodito il
    sabato (mi ricollego alla legge, sulle nostre interpretazioni della parola di Dio come legge e non come grazia), ma è il sabato che ha
    custodito Israele. Noi, io siamo a volte abituati a pensare che,
    prendiamo il precetto domenicale per fare un esempio, dobbiamo
    custodire questo precetto, noi dobbiamo custodire la domenica, noi
    dobbiamo osservare una serie di regole di vita morale, di vita
    cristiana, nel migliore dei casi. Forse Gesù ci vuole suggerire un rovesciamento di prospettiva, cioè è la domenica o il sabato per gli
    Ebrei, che ci custodisce. È il fatto dell'ascolto assiduo della Parola,
    della frazione del pane, del tentativo di una vita fraterna, che costituisce l'assemblea dei fratelli, l'assemblea dei fedeli chiamata
    da Dio. Non siamo noi che decidiamo di andare a messa, siamo chiamati alla messa domenicale.
    (Silvano Fausti)

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  3. Io ritengo che la forza dell’affermazione “misericordia io voglio…”, sia per dire che ogni norma della Legge deve essere sempre interpretata come espressione, descrizione e incessante approfondimento dell’unica grande “norma” che spiega e giustifica tutto quello che Dio ha detto e ha fatto per il suo popolo, e cioè appunto la sua “misericordia”. Questa Parola di estremo rilievo in tutto il testo biblico esprime la fonte, la ragione e lo scopo di tutto: “l’Amore di Dio”, che è fonte, guida e fine di tutta la creazione e di tutta la storia.
    (Giovanni Nicolini)

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  4. Signore Gesù tu ti sei rivelato come il vero agnello pasquale che non ha trattenuto nulla per sé ma tutto ha donato nell amore per noi e per la nostra vita. Tu sei il Signore del sabato che ci riveli come i precetti di dio siano per la vita dell uomo per la sua gioia non per la sua condanna. Tu sei l unigenito che il padre offre per noi per educarli a vivere la relazione con lui non su ciò che offriamo ma su ciò che riceviamo.

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  5. Grazie per questa capacità di darmi ossigeno giornaliero
    Senza ascolto sarei sotto gravami simili egiziani.
    Imposizioni
    La vera realtà è vivere con la TUA LOGICA perché è la sola che. Mi fa stare bene, mi fa sentire leggero.
    Grazie
    Aiutami nella costanza dell' appuntamento formativo, con TE

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  6. Gesù ci libera dai legalismi di prescrizioni, da pretese di condannare persone senza colpa, da falsa idea di Dio e della relazione con lui. Noi immaginiamo sempre di dover gli sacrificare qualcosa... ma non è l idea esatta ... il Signore non vuole che gli specifichiamo i nostri bisogni. Desidera piuttosto che lo cerchiamo come colui che si prende cura di noi del nostro bisogno della nostra fame e della nostra sete.

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  7. Ciò che Dio vuole non sono i nostri sacrifici ma che viviamo secondo il respiro della sua misericordia. Quella misericordia con la quale egli offri suo Figlio per la nostra salvezza, quella misericordia nella quale ci chiede di prenderci cura gli uni degli altri. Gesù ci ricorda che il figlio dell uomo è Signore del sabato .dobbiamo quindi riconoscere un solo signore: Gesù Cristo. Un Signore che nutre la mia vita liberandoli dalla morte.

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