Salmo del 4 settembre 2019

Io confido nella fedeltà di Dio
Salmo 52 (51)

1 Al maestro del coro. Maskil. Di Davide.
2 Quando l'idumeo Doeg
andò da Saul per informarlo e dirgli:
«Davide è entrato in casa di Achimèlec».

3 Perché ti vanti del male, o prepotente?
Dio è fedele ogni giorno.
4 Tu escogiti insidie;
la tua lingua è come lama affilata,
o artefice d'inganni!
5 Tu ami il male invece del bene,
la menzogna invece della giustizia.
6 Tu ami ogni parola che distrugge,
o lingua d'inganno.
7 Perciò Dio ti demolirà per sempre,
ti spezzerà e ti strapperà dalla tenda
e ti sradicherà dalla terra dei viventi.
8 I giusti vedranno e avranno timore
e di lui rideranno:
9 »Ecco l'uomo che non ha posto Dio come sua fortezza,
ma ha confidato nella sua grande ricchezza
e si è fatto forte delle sue insidie».
10 Ma io, come olivo verdeggiante nella casa di Dio,
confido nella fedeltà di Dio
in eterno e per sempre.
11 Voglio renderti grazie in eterno
per quanto hai operato;
spero nel tuo nome, perché è buono,
davanti ai tuoi fedeli.

I salmi sono lode, ringraziamento, inni, ma se in altre preghiere si epurano le difficoltà, sembra che nei Salmi invece esse siano al centro.
È una preghiera di lotta interiore: il vedere tanti soprusi genera la fatica di mantenere la speranza e la fiducia.

Il salmo inizia andando dritto al cuore del problema: "Perché ti vanti del male, o prepotente?".
Non solo c'è chi fa il male, ma vantarsene addirittura è una chiara cecità!
"Si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi" (Fil 4, 19), scrive Paolo ai Filippesi.
La domanda dice la boria dell'arrogante e la doppia sconfitta del povero che non solo subisce, ma è mortificato nella sua dignità.
Sentimenti di ingiustizia e amarezza di fronte ad una situazione paradossale...

Con un atto di fede il salmista si aggrappa alla certezza che "Dio è fedele ogni giorno". Dio diventa il rifugio del povero e dell'oppresso, lui non dimentica e protegge come uno scudo dal male che quotidianamente insidia.

"Tu escogiti insidie; la tua lingua è come lama affilata, o artefice d'inganni!".

I prepotenti e coloro che fanno grosse ingiustizie hanno la forza nella loro lingua, hanno sempre la ragione dalla loro parte.
"Con la nostra lingua siamo forti, le nostre labbra sono con noi: chi sarà il nostro padrone?" (Sal 12,5), così si vantano gli arroganti in un altro salmo.
Ma questa è un'esperienza continua nei nostri giorni!

Con gli strumenti di comunicazione di massa, chi grida più forte, chi turlupina gli altri con comizi fatti solo di promesse vane, ha la meglio e muove masse succubi di benesseri illusori.
La lingua può essere una vera e propria arma che fa vittime tra i piccoli e gli ignoranti.

E quando quelle parole risultano irrimediabilmente fasulle, di seguito alla loro caduta non solo crolla l'economia e la borsa, franano speranze, sogni e progetti per il futuro di tanti.
"La rovina di quella casa fu grande" (Lc 6, 49).


"Tu ami il male invece del bene, la menzogna invece della giustizia".
È denunciata una terribile perversione. L'amore per il male e l'ingiustizia è un altra caratteristica dei sopraffattori. È il loro sistema di vita, sono i loro assurdi valori.
L'inganno che essi perpetrano sugli altri, li ammalia così tanto che alla fine ne sono vittime anch'essi, non camminando attratti dal bene, ma innamorati del male.

"Perciò Dio ti demolirà per sempre, ti spezzerà e ti strapperà dalla tenda".
La preghiera sa chi è Dio: la sua giustizia è l'esatto contrario dell'iniquità, la sua azione estirpa e demolisce il male che c'è in ognuno di noi, impedendogli di dimorare stabilmente nella nostra vita.
"La via degli empi si perde" (Salmo 1, 6), non ha futuro, non ha un seguito, non è fecondo.
Solo il bene è per sempre.

"I giusti vedranno e avranno timore e di lui rideranno".
È proprio il caso di dire che ride bene chi ride ultimo. Ecco che la fiducia nell'opera di Dio è ben riposta. I giusti avranno modo di vedere franare la sicurezza e la tracotanza dei superbi.

"Ma io, come olivo verdeggiante nella casa di Dio, confido nella fedeltà di Dio
in eterno e per sempre".

Chi guarda al Signore riconosce dove sta il male, non si fa affabulare da lingue ingannatrici, né abbagliare dai metodi del mondo.
Davanti all'albero ormai secco dell'empio, il giusto come olivo sempre rigoglioso prosegue il suo cammino sotto gli occhi del Padre.
Anche se i nemici sono interiori, l'immagine è calzante:
ciò che genera benessere e vita, ha un seguito, una fecondità e una ricchezza.
Il resto inaridisce e si perde. La Parola svela questi meccanismi che sono presenti in ognuno di noi e porta fecondità di ciò che è radicato nel Signore.

E il salmo, che è iniziato nella triste costatazione della superbia dell'empio, si conclude nella lode:
"Voglio renderti grazie in eterno per quanto hai operato;
spero nel tuo nome, perché è buono, davanti ai tuoi fedeli".

È un vero cammino nella speranza che ha compiuto il salmista.
Attraverso tutta una serie di sentimenti, anche contrastanti, è passato dallo smarrimento alla lode, dalla rabbia alla fiducia in colui che è Buono e fa giustizia, quella vera, quella dettata dall'amore.
Il salmo traccia un percorso esistenziale necessario: dal vanto ingiurioso dell'empio, all'abbattimento per il male che sembra avere la meglio e infine alla lode di chi fa della prassi d'amore di Dio la sua fortezza.
Un percorso di preghiera e di fede, che ogni credente compie passando dal ripiegamento su se stessi ad alzare lo sguardo alla protezione amorevole del Padre, non delude "perché è buono" il Signore!

Commenti

  1. Il salmo inizia con una
    domanda - ricca di domande - rivolta a far riflettere un iniquo, ricco e potente, sulla sua posizione assurda. Quale bene gli viene dal fare il male? Quale ragione per arrivare a vantarsi di ciò di cui dovrebbe vergognarsi? Quale ragione per cui è prepotente, con ogni malizia, su colui che fa il bene?
    (www.novena.it)

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  2. Secondo Ger 9,22-23 non ci si deve gloriare neppure del bene. Ma il nemico del salmista si vanta addirittura del male con cui vuole annientare moralmente e fisicamente il suo avversario mediante false accuse. Per questo Dio interverrà e sradicherà l’empio e lo cancellerà dalla terra.

    Questo giudizio di Dio sarà per i fedeli un esempio tremendo e consolante.

    Anche Gesù e la chiesa hanno vissuto e vivono l’esperienza di essere oppressi dai poteri e dai potenti di questo mondo, fino alla minaccia di annientamento.

    Questo salmo insegna che ogni potenza e magnificenza lontana da Dio è simile alla lussureggiante pianta parassita destinata a una rapida scomparsa. Dio lascia crescere fino al cielo soltanto gli alberi piantati nel suo atrio.
    (Lino Pedron)

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  3. "Mi abbandono alla fedeltà di Dio ". Non dice mi abbandono all'onnipotenza, alla magnificenza del Suo amore.

    Dice qualcosa di più forte e incoraggiante:"Mi abbandono alla fedeltà di Dio". Che Dio ci ami da sempre con una fedeltà che"polverizza" ogni nostra paura di perderlo o di stancarlo, lo dicono le pagine più significative del Nuovo Testamento: Dio è fedele per eccellenza. Il suo Amore non s'incrina mai e non viene meno. Anche se noi, tentati e fragili, siamo spesso infedeli a Lui.

    E allora abbandonarsi alla fedeltà di Dio non per un giorno, ma "ora e per sempre", vuol dire lasciarsi afferrare da Lui in un vortice di tenerezza che unifica e pacifica l'esistenza.
    (Casa di preghiera s. Biagio)

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  4. Sia gloria al Padre che il sole fa sorgere
    sopra i campi dei buoni e cattivi:
    ma la giustizia consuma nel Figlio
    e ai suoi poveri dona lo Spirito.

    Preghiamo

    Signore, che hai rovesciato dai loro troni
    quanti fidavano nel solo potere
    e gli umili hai esaltato;
    che hai ricolmato di beni gli affamati
    e rimandato a mani vuote i sazi di ricchezza,
    insegnaci a non confidare in noi stessi,
    ma ad affidarci solo alla tua fedeltà;
    nel silenzio della nostra attesa
    aiutaci a sperare e a confessare
    il tuo nome con la nostra vita.
    Amen.

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  5. Mi abbandono alla fedeltà del Signore... Non per un momento ma da ora è per sempre... per questo con il salmista dico: voglio renderti grazie per sempre... amen!

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  6. Grazie Signore per la TUA UNICA E VERA, REALE
    F E D E L T A'
    IO chi sono?
    Mi devo solo zittire
    Tu sei
    Mi dai, fai, ecc...
    Il male in me va polverizzato
    con il TUO aiuto
    Tu puoi Amen

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  7. Possa anche io fare questo passaggio dalla sensazione di sconfitta alla vittoria dell' abbandono in Dio fedele e buono che non delude...possa io farmi forza sulla sua fedeltà e bontà

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