Salmo di domenica 29 settembre 2019


La sua speranza è nel Signore
Sal 146 (145)
"1 Alleluia.

Loda il Signore, anima mia:

2 loderò il Signore finché ho vita,
canterò inni al mio Dio finché esisto.

3 Non confidate nei potenti,
in un uomo che non può salvare.

4 Esala lo spirito e ritorna alla terra:
in quel giorno svaniscono tutti i suoi disegni.

5 Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe:
la sua speranza è nel Signore suo Dio,

6 che ha fatto il cielo e la terra,
il mare e quanto contiene,
che rimane fedele per sempre,

7 rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri,

8 il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,

9 il Signore protegge i forestieri,
egli sostiene l'orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.

10 Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.

Alleluia".


Salmo di lode, abbracciato all'inizio e alla fine dall'Alleluia, caratterizzato da 12 acclamazioni che esaltano altrettante opere divine:
creatore del cielo e della terra,
custode della fedeltà,
operatore di giustizia per gli oppressi,
datore di pane agli affamati,
liberatore dei prigionieri,
colui che apre gli occhi ai ciechi,
che rialza chi è caduto,
amante dei giusti,
protettore dello straniero,
sostegno dell'orfano e della vedova,
colui che sconvolge la via degli empi
e regna per sempre (vv. 6-10).

In quest'unico canto sono raccolte le cose più belle che la Scrittura dice del Signore, Padre e Salvatore.

"Loda il Signore, anima mia".
Dal profondo, con tutta la propria forza vitale, il salmista innalza la lode.
Ogni fibra del suo essere esulta nel Signore. Il canto prende tutta la vita ed egli spinge la sua anima ad innalzarsi, quasi come se questa parte di sè sia la più adatta ad esprimere tutta la gioia.

"Loderò il Signore finché ho vita,
canterò inni al mio Dio finché esisto".

Se prima si parlava dell'intensità della lode ora se ne introduce l'estensione nel tempo: per tutta la vita, finché ogni respiro si faccia lode, per quanto dura il suo esistere. Tutta la vita è ormai solo lode.

"Non confidate nei potenti,
in un uomo che non può salvare".

Qui parla l'esperienza di chi si è affidato al Signore. Questi ha scoperto che nella fatica, nelle lotte, nella prova, il Signore si è sempre manifestato come il Dio vicino, il "Dio-con-noi".

La fedeltà di Dio non sta nelle leggende o in storielle: sta nella storia!
Il nostro Dio è un Dio storico, perché si è "contaminato", lasciato delimitare dalla storia!
Nei fatti storici scopriamo fino a che punto abbia determinato gli eventi, fatto agire concretamente il suo braccio potente, parlato in ogni cosa creata, e mantenuto fede alle promesse dei profeti.
Per questo si distingue dagli uomini potenti: essi ostentano una salvezza che non possono assicurare.

"Esala lo spirito e ritorna alla terra:
in quel giorno svaniscono tutti i suoi disegni".

In fondo cos'è un uomo? Come confidare veramente in lui o temerlo? Quale sicurezza può assicurare o promettere a lungo?
La sapienza di chi conosce il proprio limite e quindi quello di tutta l'umanità, non si illude né teme nessuno. Per quanto un uomo sia grande, potente o abbia progetti grandiosi, tutto finisce.

Beato invece

"chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe:
la sua speranza è nel Signore suo Dio".

Questo non finisce! Questa speranza è riposta saldamente sulla roccia, non può vacillare!

L'eredità più importante di Israele è la fede dei padri, perché Dio si è manifestato concretamente nella loro vita come sostegno e liberatore.
La speranza che non delude è da riporre nel Signore, che non è un Dio anonimo o lontano, ma si è fatto conoscere nelle sue opere, quelle che il salmista nomina una per una.
Rileggerle come opere fatte a me, ripercorrerle e farne memoria nella mia vita, è entrare in una storia salvifica che tutti coinvolge, perché tutti ne attingiamo vita "di generazione in generazione".

Commenti

  1. Dio sconvolge la via degli empi (v. 9c), perché l'empio è una nota stonata, è un'area di tenebre che si oppone alla luce di Dio, è il rifiuto di un piano di pace e di felicità. Ma dobbiamo pensare che Dio possa sconvolgere la via dell'empio per mettergli davanti un'altra via, quella della conversione (Ez. 18: 23.32).

    Dio regna per sempre (v. 10). La storia di Dio non finisce, ma ci introduce nello scenario meraviglioso del mondo nuovo in cui abitano giustizia, pace, pane, verità, liberazione, luce, amore, protezione. Alla lode iniziale del salmo ha fatto seguito l'inno all'azione salvifica di Dio, che è un cantico dell'amore divino nei confronti della povertà umana.
    (Aldo Palladino)

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  2. Anche questo è un salmo che inizia con Alleluia, una forma ebraica che non hanno
    tradotto e in tutte le varie lingue – sia antiche come il greco e il latino, sia moderne – è
    stata conservata tale quale. “Hallelu” è l’imperativo del verbo lodare (HLL), seconda
    persona plurale, quindi “lodate”; “Ya” è la forma abbreviata del nome proprio di Dio,
    Yahweh (YHWH).
    Allelu-Ia = lodate il Signore: è una formula che si ripeteva abitualmente e che è entrata
    nella liturgia cristiana come tipica espressione di festa.
    Insieme ad Alleluia è entrato anche Amen, due parole non tradotte e conservate dalla
    tradizione cristiana perché si è voluto sottolineare questo rapporto con l’origine ebraica.
    Amen è invece la formula conclusiva ed è la forma di assenso, di sottolineatura della
    adesione. Amen significa: è fondato, è solido, è stabile; appartiene alla radice ebraica che
    vuol dire credere, ma indica soprattutto il fondamento solido. Dire “Amen” vuol quindi
    dire: ritengo sia fondato quello che hai detto, quindi ci credo, lo accolgo perché è solido, lo
    accetto, mi va bene, sì aderisco.
    Se ci pensate, la sintesi della preghiera consiste in queste due semplici parole: Amen e
    Alleluia. Qui c’è tutto lo stato d’animo della preghiera: sì accetto, sono convinto, aderisco
    alla parola di Dio, accolgo quello che il Signore mi ha detto, mi ha chiesto, mi ha proposto
    e lodo il Signore, lo ringrazio, lo benedico per quello che mi ha dato; sì, grazie. È la sintesi
    della preghiera, l’atteggiamento dell’anima in relazione con il Signore, con l’atteggiamento
    della disponibilità e della contentezza.
    (Claudio Doglio)

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  3. Ed allora dopo aver compreso il significato qui sopra espresso voglio con tutto il cuore dire: ALLELUIA! AMEN! ora e sempre

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  4. Grazie Signore per la TUA presenza VERA qui al mio fianco
    Tutto è per TUO dono
    Ti appartengo
    Tu sei su di me a Vegliare
    Mi guidi sulla mia strada, ti fai accompagnatore nelle mie scelte, pronto a prendermi se cado....
    GRANDIOSO per me!!!!
    Devo metabolizzare tutto.
    Grazie
    Alleluia per quello che mi fai
    Amen che io pronunci sempre il SI a TE

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  5. Ma dobbiamo pensare che Dio possa sconvolgere la via dell'empio per mettergli davanti un'altra via, quella della conversione.......
    Grazie Padre per la tua costante e fedele presenza, rendi il mio cammino sicuro, non mi lasci in balia della tenebra, ma vuoi per me una vita feconda e piena.

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  6. Signore, apri le mie labbra, e la mia bocca canterà la tua lode.
    Salmo 51,17

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