Prima lettura di domenica 10 ottobre 2021

Ho preferito avere lei
Sap 7, 7-11

"Pregai e mi fu elargita la prudenza,
implorai e venne in me lo spirito di sapienza.
La preferii a scettri e a troni,
stimai un nulla la ricchezza al suo confronto,
non la paragonai neppure a una gemma inestimabile,
perché tutto l’oro al suo confronto è come un po’ di sabbia
e come fango sarà valutato di fronte a lei l’argento.
L’ho amata più della salute e della bellezza,
ho preferito avere lei piuttosto che la luce,
perché lo splendore che viene da lei non tramonta.
Insieme a lei mi sono venuti tutti i beni;
nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile".


La Sapienza non è semplice da definire; è vero che è un dono del Signore insieme a intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timore di Dio (cfr. Is 11, 2), ma anche più di questo. Essendo il primo dei doni, possiamo dire alla luce del Vangelo, che è il Signore stesso che si dona e per questo il brano di oggi afferma: "Insieme a lei mi sono venuti tutti i beni"!
La Sapienza rende i nostri occhi capaci di vedere la realtà al di là delle illusioni, con una comprensione profonda che supera la sensorialità.
È necessario sottolineare che in latino sapienza e sapidità hanno la stessa radice, derivano dal termine "sàpere", cioè avere sapore, percepire e vivere del gusto profondo delle cose.
Il sapiente gusta la vita nonostante tutto, trova lo spessore più vero sotto la scorza di esperienze che a prima vista sembrerebbero scialbe e senza senso.

"L’ho amata più della salute e della bellezza".
Il libro della Sapienza deve cercare paragoni tra i più vari per esaltarne la complessa preziosità.
Amare la Sapienza fino al punto di valutarla più preziosa della salute e della bellezza è un affermazione molto coraggiosa.
Noi che mettiamo la salute sempre al primo posto facciamo fatica ad accogliere questo annuncio.
Ma la salute, pur se preziosa, è incerta e passeggera, non rimane stabile nella nostra vita, perché segno più evidente della nostra limitatezza e mortalità.
La Sapienza invece è roccia stabile, rimane con noi nella salute e nella malattia, nella buona e nella cattiva sorte, supera la morte, ci apre alla Vita. La sua compagnia e la sua guida ci sono indispensabili sempre, ma ancora proprio quando il tempo peggiora la salute e fa svanire la piacevolezza esteriore.
La bellezza rende la nostra vita più luminosa, ci attrae perché rimanda alla perfezione divina a cui siamo destinati, ma anch'essa è umana, passeggera e sfiorisce.
Ancorarsi a ciò che dà senso e gusto ad ogni tempo, ad ogni situazione, è vedere la realtà nella sua complessa bellezza, così com'è nel disegno del creatore.

"Ho preferito avere lei piuttosto che la luce".
La Sapienza è prima della luce, e quando la luce di questo mondo non ci sarà più, lei rimarrà a farci luce, quella vera, che non tramonta mai.
Giovanni nel Prologo, per fare la presentazione del Figlio e far entrare nella sconvolgente sapienza dell'incarnazione afferma:
"Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo" (Gv 1, 9).

Il sapiente cerca e trova questa luce, vera e non fugace, ne è illuminato, la segue come faro del cammino.

"Perché lo splendore che viene da lei non tramonta".
La Sapienza anticotestamentaria era profezia del Cristo: il suo splendore è eterno, la sua luce è lanterna ai nostri passi precari e spaventati, lui è il più bello tra i figli dell'uomo (cfr. Sal 45, 3).
Papa Francesco così definisce la Sapienza: "è la grazia di poter vedere ogni cosa con gli occhi di Dio. E’ semplicemente questo: è vedere il mondo, vedere le situazioni, le congiunture, i problemi, tutto, con gli occhi di Dio...
Per questo, dobbiamo chiedere al Signore che ci dia lo Spirito Santo e ci dia il dono della saggezza, di quella saggezza di Dio che ci insegna a guardare con gli occhi di Dio, a sentire con il cuore di Dio, a parlare con le parole di Dio".


Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Salmo 90 (89)
Commento dell'01/05/2020

Seconda lettura di Eb 4, 12-16
Commento del 16/01/2021

Vangelo nella versione di Mt 19, 16-22
Commento del 19/08/2019

Commenti


  1. "Perché lo splendore che viene da lei non tramonta".
    È detto della Sapienza.
    Nella mia vita, sotto i miei occhi, ogni cosa sorge e tramonta.
    Tutto passa, in fretta.
    Cerco ciò che non tramonta.
    Desidero ciò che resta per sempre.
    I miei giorni vanno verso il giorno senza tramonto.
    "Perché lo splendore che viene da lei non tramonta".
    Questa Parola fa rinascere il mio desiderio di eternità.
    Tutto passa Signore,
    tu rimani.
    Tutto tramonta Signore,
    tu sorgi sempre.
    Ogni luce si spegne,
    la tua luce Signore è sempre.
    Dammi la tua Sapienza.
    Dammi la tua luce.
    Coinvolgimi nella tua eternità.

    RispondiElimina
  2. "Ho preferito avere lei piuttosto che la luce".

    Luce è tutto
    Stamattina,ad esempio ho barcollato al buio,per non svegliare gli altri........
    La Luce è essenziale;ieri mi sono imbattuto in uno ,ipovedente e quanta difficoltà ,io, soprattutto nel vederlo così;figuriamoci lui.....
    Ora
    io la luce la preferisco perchè è tangibile,la vivo,la volgio,la desidero;mi fa stare bene!
    La sapienza
    E' come il sale?
    E' un corollario o è qualcosa di insostituibile nelle scelte quotidiane?
    La sapienza?
    Non la vedo.Ma la percepisco in chi incontro ,in chi è in ASCOLTO
    Non in chi sa;è conoscenza quella,sapere di neuroni.
    La vera sapienza è essere permeati della SUA Parola e farne uso.(ridotto al minimo)
    Fa che io possa apprendere dalla TUA sapeinza,quella vera.
    Amen!

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Perché un blog con questo titolo?!

Vangelo del 12 gennaio 2019

Vangelo dei domenica 13 gennaio 2019

Salmo 23 per il mio papà

Prima lettura del 21 agosto 2019