Prima lettura del 7 ottobre 2021 - Beata Vergine Maria del Rosario
Concordi nella preghiera
At 1, 12-14
"[Dopo che Gesù fu assunto in cielo,] i discepoli ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in un sabato. Entrati in città salirono al piano superiore dove abitavano. C'erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo di Alfeo e Simone lo Zelòta e Giuda di Giacomo.
Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui".
Le prime pagine degli Atti degli Apostoli, con semplici ed efficaci pennellate, ci mostrano piccoli quadri importanti della comunità dei discepoli all'indomani della risurrezione del Signore. Gli Apostoli tornano a Gerusalemme, nel luogo dell'ultima cena e, riuniti con altri credenti in preghiera, ricompattano l'unità e ricominciano un cammino comune nella gioia e pieni di speranza.
"Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera".
Subito dopo l'elenco degli apostoli Luca mette questa annotazione.
Proprio in quella sala, in quella notte memorabile avevano ascoltato le parole del Cristo che, lavando uno ad uno i loro piedi, aveva riposto i panni del Maestro per assumere quello del pari a loro, anzi del loro servo: "Vi ho dato infatti l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi" (Gv 13,15).
L'insegnamento del Maestro, i suoi gesti e le sue parole, iniziano a portare frutto. La risurrezione non è teoria, è un fatto che sbaraglia ogni orizzonte di senso precedente e immerge nella figliolanza così come la viveva il Figlio.
E come lui, iniziano a perseverare nella preghiera, fatta con assiduità, nonostante la persecuzione che intorno a loro stava montando, nonostante la sofferenza per la perdita dell'amico, nonostante i sensi di colpa per essere scappati di fronte alla croce, loro che volevano essere i paladini di un Cristo rinunciatario di ogni violenza e prevaricazione.
La preghiera non è da riservare ai momenti di serenità o quando non si hanno grossi problemi. E' il sostegno di un cuore disorientato e il collante della fraternità che diversamente si sgretolerebbe sotto il peso dei peccati di ognuno.
Luca sottolinea la concordia, l'orientamento comune, che è diverso dall'uniformità o dal pensare tutti allo stesso modo.
Gli occhi e i cuori non hanno come interesse i propri bisogni o le personali aspettative, ma sono rivolti nella stessa direzione, al Signore Gesù che non li ha lasciati soli ma è il vivente, nello Spirito, in mezzo a loro.
"Insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui".
Troppo spesso abbiamo immaginato che la Chiesa primitiva fosse incentrata solo su figure maschili. Gli Atti svelano che la pienezza è data dalla molteplicità dei credenti: parenti e familiari di Gesù insieme ai discepoli, con al centro la madre, testimone e discepola, colei che aveva accompagnato l'incarnazione con gesti, carezze, mani di donna, dal concepimento fino alla morte e al ritorno alla destra del Padre di suo figlio.
"Insieme": questa la parola che non dobbiamo dimenticare anche noi, nelle nostre comunità un po' disorientate dalla pandemia, sviate in direzioni che sembrano opposte.
Uno è il bersaglio, Cristo. A lui, insieme, concordi e unanimi, tutti dobbiamo e possiamo tendere per l'unità e la pace.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Salmo da Lc 1, 46- 56
Commento del 15/08/2020
Vangelo di Lc 1, 26-38
Commento del 25/03/2019 e Commento de 08/12/2019
Salmo da Lc 1, 46- 56
Commento del 15/08/2020
Vangelo di Lc 1, 26-38
Commento del 25/03/2019 e Commento de 08/12/2019
"Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera".
RispondiEliminaÈ il primo lavoro
del credente.
È il modo per rispondere
alla vita.
È il modo per rispondere
a Dio.
"Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera".
Assidui, come il respiro.
Concordi, come un unico stormo in volo.
Preghiera, voce del cuore e della mente accogliente e grata.
"Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera".
"Insieme "
RispondiEliminaUniti
questo è il bisogno del mio Salvatore,che mi rinconcilii con TUTTI e cammini assieme verso la comune mèta:la tolleranza gli uni cogli altri,in altri termini,l'amore che unisce e dà forza nelle avversità e spiana la strada della comunione nella sofferenza.