Prima lettura del 3 ottobre 2021

Questa volta è osso dalle mia essa
Gn 2, 18-24

"Il Signore Dio disse: «Non è bene che l’uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda».
Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di animali selvatici e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l’uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Così l’uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli animali selvatici, ma per l’uomo non trovò un aiuto che gli corrispondesse.
Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio formò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo.
Allora l’uomo disse:
«Questa volta
è osso dalle mie ossa,
carne dalla mia carne.
La si chiamerà donna,
perché dall’uomo è stata tolta».
Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un’unica carne".

In ognuna delle pagine iniziali della Genesi l'attenzione è attirata su un aspetto fondamentale della nostra esistenza. Così si parla del creato, del rapporto uomo donna, della relazione tra fratelli, del nostro tragico rapporto con il male, sottolineando in ogni situazione come il Signore guardi a queste realtà umane per portarle alla loro verità e alla redenzione.
L'uomo e la donna hanno un posto particolare nella creazione, non foss'altro perché davanti a loro il Signore aggiunge, allo stupore per le cose buone: "ed ecco, era cosa molto buona"! (Gn 1, 32).
Creato il terrestre, letteralmente l'Adam, Dio si rende conto che nella sua solitudine non si realizza pienamente e per sanare questa "falla" fa passare davanti a lui ogni creatura, affinché in esse trovi la sua compagna.
Ma l'Adam non trova nessuno che gli corrisponda, in cui possa rispecchiarsi e riconoscersi.
Allora il Signore per creargli un corrispondente "adatto" prende un po' di lui e plasma la parte femminile.
La reazione dell'uomo quando la vede è immediata e meravigliosa.

"Questa volta
è osso dalle mie ossa,
carne dalla mia carne.
La si chiamerà donna,
perché dall’uomo è stata tolta".

Il Signore ha aperto il fianco dell'uomo e ne ha tolto carne e ossa come materia di base per la nuova creatura.
E' un vero risveglio quello su cui apre gli occhi: davanti a lui vede la sua corrispondente, che gli è complementare perché è fatta della sua stessa materia, della stessa pasta!
La bocca dell'uomo che prima aveva "contabilizzato e registrato all'anagrafe" le creature animali, si apre al modo di stupirsi del suo Creatore. E' la prima lode, la prima parola divina che esce dalla sua bocca perché il canto e la gioia la insegna Dio.
Da dominatore del creato, il terrestre diventa il fecondatore di una relazione che crea completezza e diversità, che costruisce alterità e rispetto.

"La si chiamerà donna,
perché dall’uomo è stata tolta".

In ebraico c'è un bellissimo gioco di parole che certifica questo essere persone diverse eppure complementari.
Potremmo tradurre più chiaramente: si chiamerà ishà (donna), perché da ish (uomo) è stata tratta!
Stessa realtà coniugata al maschile e al femminile, stessa dignità e importanza nel creato, ma in due versioni diverse, integrative e indispensabili l'uno all'altra.
La donna, tolta dal fianco, é destinata a restare al fianco dell'uomo, né sopra né sotto, anche lei esultante nell'incontro che le fa trovare il compagno che la fa uscire dal male della solitudine.
Il nome che l'Adam le riconosce non può essere scisso da lui, non è fuori dalla sua realtà ma è il suo stesso nome, per la parte prima mancante e adesso colmata.

La Genesi ci dà le coordinate essenziali per guardare alla relazione uomo-donna oltre ogni pregiudizio e ristrettezza culturale e storica, ci dà la strada per uscire dalla chiusura e dalla presunzione di indipendenza, che è mortale per tutti.
Solo in questo rapporto pacificato e interiorizzato con l'altro, anche il rapporto con la natura può prendere una strada diversa dal dominio e dal possesso che distruggono il giardino messo a disposizione affinché i terrestri vivano in armonia con la terra che li genera.
Il rapporto rispettoso della dignità diversa eppure paritaria tra uomo e donna, su cui ancora tanto bisogna lavorare e che sta a cuore alla più evangelica dottrina della Chiesa, è la cartina al tornasole su cui si gioca tutta l'esistenza universale.


Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Gn 2, 18-25
Commento del 11/02/2021

Salmo 127 (126)
Commento del 21/08/2021

Vangelo di Mc 10, 1-12
Commento dell'01/03/2019

Commenti

  1. "La si chiamerà donna,
    perché dall’uomo è stata tolta".
    È l'esultanza di Adamo.
    È la scoperta di essere parte insieme della stessa carne.
    La stessa realtà vivente in due versioni.
    Si aprono gli occhi e vede il dono.
    Si apre la bocca ed esulta.
    È il punto di partenza per ogni vero rapporto.
    Scoprire l'altro è gioia.
    Gioire per l'altro e con l'altro è vera beatitudine.
    Benedetto il Signore
    creatore di cuori.
    Benedetto il Signore
    fonte di doni.
    Benedetto il Signore sorgente di vita.

    RispondiElimina
  2. Ossa delle mie ossa....
    Si
    È un tutt'uno
    Appartenza già in corso di gestazione
    Unione
    Sia così per me!

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Perché un blog con questo titolo?!

Vangelo del 12 gennaio 2019

Vangelo dei domenica 13 gennaio 2019

Salmo 23 per il mio papà

Prima lettura del 21 agosto 2019