Salmo del 9 ottobre 2021

A lui si prostrino tutti gli dèi!
Sal 97 (96), 6-9

"6 Annunciano i cieli la sua giustizia,
e tutti i popoli vedono la sua gloria.

7 Si vergognino tutti gli adoratori di statue
e chi si vanta del nulla degli idoli.
A lui si prostrino tutti gli dèi!

8 Ascolti Sion e ne gioisca,
esultino i villaggi di Giuda
a causa dei tuoi giudizi, Signore.

9 Perché tu, Signore,
sei l'Altissimo su tutta la terra,
eccelso su tutti gli dèi."


L'idolatria è la prima nemica della profezia perché gli idoli sono muti, o fanno promesse infondate e divorano la vita degli uomini. La Parola di Dio manifesta invece la fedeltà e l'affidabilità del Signore che ha una promessa ferma e che sicuramente si realizza.
Il divieto biblico di farsi immagini di Dio è motivato dalla necessità di non fare di lui un idolo a propria immagine e somiglianza, come proiezione dei propri bisogni o dei propri desideri.
Il Salmo 97 annuncia l'incontrastata potenza del Signore su tutto, anche sulle menzogne e le illusioni che accalappiano e schiavizzano l'animo umano.
E' la stessa analisi del profeta Isaia che denuncia la falsità degli idoli davanti al popolo: "i loro devoti non vedono né capiscono affatto e perciò saranno coperti di vergogna" (Is 44, 9).

"Si vergognino tutti gli adoratori di statue
e chi si vanta del nulla degli idoli.
A lui si prostrino tutti gli dèi!"

La statua è fatta dalle mani dell'uomo, è cosa conosciuta e forgiata, mentre il Dio vivente non è stato plasmato da nessuno.
Il Vangelo di Giovanni si apre proprio con questa verità: "Dio, nessuno lo ha mai visto" (Gv 1,18); il ricorso alla "materializzare" del Signore non ha proprio senso, è la negazione di ciò che egli è per noi. La diversità e la divinità di Dio è proprio ciò che salva il nostro essere terrestri e limitati.
Fare un idolo è volere ingabbiare ciò che ci sfugge, è negare la trascendenza a cui però siamo chiamati come meta e condizione definitiva.
Chi fa una statua di Dio sta dicendo una menzogna su di lui e sull'uomo; da qui la vergogna che arriva inesorabile, svelando l'inganno.

"E chi si vanta del nulla degli idoli".
Non solo chi costruisce, mette insieme un idolo e un sistema idolatrico deve essere svergognato, smascherato, ma anche chi canta le lodi di divinità vuote, nulle, di cui nessuno può testimoniare opere a favore dell'umanità.
La Bibbia parla di un Dio mai visto eppure storicamente presente nelle vicende umane. La storia della salvezza è il racconto delle meraviglie che ha operato per il suo popolo. Di questo Israele si vanta e i fatti reali ne sono la conferma.

"A lui si prostrino tutti gli dèi!"
All'unico Dio vivente che è creatore di ogni cosa, tutto è sottomesso, niente e nessuno può essergli alla pari. Per la Scrittura non c'è un principio del male contrapposto al bene, non c'è potenza che possa incrinare il suo progetto divino di salvezza universale.
Come fare a non confondere Dio che nessuno ha mai visto, con un idolo immaginato e inconsistente? Sempre Giovanni ci dà la risposta nel Prologo:
"il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato" (Gv 1, 18).

Rimanere ancorati alla verità del Signore si può fare senza passare da creazioni umane ma attraverso il Cristo che distrugge ogni illusione e idolatria.
Egli rivela Dio come Padre di tutti, che annienta le potenze che impediscono la vita con la debolezza, che salva dalla morte passandoci dentro, che nessuno ha mai visto ma la cui immagine e somiglianza è nel volto del Figlio dell'uomo che si rivela e si fa presente in ogni fratello.


Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Gl 4,12-21
Commento del 12/10/2019

Salmo 96 (95), 1-5
Commento del 06/08/2021

Vangelo di Lc 11, 27-28
Commento del 14/08/2019

Commenti

  1. "Si vergognino tutti gli adoratori di statue
    e chi si vanta del nulla degli idoli.
    A lui si prostrino tutti gli dèi!"
    Lavoro inutile.
    Sforzo vano.
    Costruire ed adorare statue è umiliazione della fede.
    Bella ma muta ogni statua, anche quella di un dio.
    Il Vivente, il Parlante, l'Amante, sceglie la Parola, la Scrittura, per mostrarsi.
    Gli idoli si guardano,
    il Dio vivente si ascolta.
    Il legno o un metallo sono solidi, palpabili, resistenti.
    La Parola è fragile, volatile, fraintesa.
    Dio sceglie la via della fragilità per abitare la mia mente e il mio cuore.
    Non un idolo
    ma il Vivente
    mi è venuto incontro.
    L'idolo viene per prendere,
    il Dio vivente viene
    per colmarmi dei suoi doni.
    Davanti a lui non vergogna ma gioia di figli nell'abbraccio del Padre.

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  2. SEI l'ALTISSIMO
    Chi,se non TU!
    L'uomo costruisce solo cose che passano..........
    TU sei in me in eterno
    Ho fiducia in questa TUA Parola!
    Grazie

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