Prima lettura di domenica 31 ottobre 2021
Perché tu sia felice
Dt 6, 2-6
"Mosè parlò al popolo dicendo:
«Temi il Signore, tuo Dio, osservando per tutti i giorni della tua vita, tu, il tuo figlio e il figlio del tuo figlio, tutte le sue leggi e tutti i suoi comandi che io ti do e così si prolunghino i tuoi giorni.
Ascolta, o Israele, e bada di metterli in pratica, perché tu sia felice e diventiate molto numerosi nella terra dove scorrono latte e miele, come il Signore, Dio dei tuoi padri, ti ha detto.
Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore. Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze.
Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore»."
La legge di Dio, i suoi precetti, occupano un posto importante nell'esperienza spirituale dell'antico Israele. Tutta la spiritualità biblica è illuminata dal timore del Signore (fiduciosa sottomissione all'amore divino) che si esprime tenendo nel cuore la memoria storica degli eventi salvifici e indirizzando le scelte secondo l'ascolto della Scrittura.
"Ascolta, o Israele".
È il primo dei comandamenti, che apre la strada a tutti gli altri. Tutto comincia da un orecchio attento e fiducioso che si sintonizza su una Parola credibile, fedele, amante. Dall'ascolto nasce la fede e ascoltando ci si armonizza con una volontà e un progetto che è fuori di noi.
Questo è l'unico percorso di crescita che fa abbandonare gradualmente il proprio ego spropositato per scoprirsi parte della comunione con il Signore e con i fratelli.
"E bada di metterli in pratica".
È così che si compie l'ascolto: custodendo e attualizzando i precetti proprio davanti ai bivi della vita, quando le difficoltà ci disorientano e la paura ci vorrebbe gettare in vicoli senza uscita.
La vita del credente si modella con il mettere in pratica ciò che nell'ascolto ci ha convinto di giustezza e di bellezza. L'invito in questa direzione è continuo in tutta la Parola che non smette di donare cose antiche e cose nuove a chi si sofferma a scoprire il suo tesoro (cfr. Mt 13, 52).
"Perché tu sia felice e diventiate molto numerosi".
Ecco l'obiettivo, la meta dell'obbedienza ai precetti: approdare alla felicità e vivere la fecondità che sgorga dalla Parola di Dio. La Scrittura non ha l'intento di sottomettere e di imporre gioghi insopportabili. Al contrario la sua meta è il superamento delle leggi intese come comandi provenienti dall'alto, come ordini odiosi da eseguire.
La felicità è il superamento degli egoismi personali per gustare l'amore del Padre e dei fratelli, vivere un modo nuovo di porsi verso gli altri, in una terra nuova che è casa comune, dimora accogliente dove è preparata la felicità per tutti.
"Nella terra dove scorrono latte e miele".
A un popolo che faceva fatica a smarcarsi dalla schiavitù egiziana, il Signore mostra una nuovo modo di sfamarsi e dissetarsi: la terra della promessa è dolcezza gratuita che scorre a fiumi, nutrimento essenziale sin dalla nascita a cui succhiare come da una madre feconda e provvida.
Questa nuova terra è promessa dal Signore ad Abramo e alla sua discendenza; è passare dallo sfruttamento degli schiavi, al raccogliere l'abbondanza generosa preparata per ogni figlio.
"Come il Signore, Dio dei tuoi padri, ti ha detto".
Colui che è fedele ha parlato, le sue promesse si realizzano sicuramente!
Alla base dell'ascolto c'è sempre la fiducia nel Signore, perché in passato ogni sua Parola si è realizzata e ha portato il frutto annunciato.
Fissi nel cuore sono i precetti a cui è legato un fatto salvifico; il Signore parla a cuori che hanno sperimentato la salvezza e che non si arrendono al male che sembra prevalere.
Anche noi siamo invitati ad ascoltare e a credere nella misericordia del Padre che è per sempre.
L'ascolto è un incamminarsi e anche noi siamo chiamati a varcare l'ingresso della terra dove sgorga l'amore che nutre di felicità e di bene.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Salmo 18, 1- 7
Commento del 03/04/2020
Prima lettura di Eb 7, 25-8,6
Commento del 21/02/2021
Vangelo di Mc 12, 28-34
Commento del 20/03/2020
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Vangelo di Mc 12, 28-34
Commento del 20/03/2020
RispondiElimina"Perché tu sia felice e diventiate molto numerosi".
È il perché di Dio per noi.
È il perché del suo amore per ognuno dei suoi figli.
È il perché segreto di ogni Parola di Dio.
La mia felicità è la preoccupazione di Dio.
Il vivere tra tanti fratelli è il suo dono per me.
"Perché tu sia felice e diventiate molto numerosi".
Tu non ti arrendo mai, Signore, alla mia infelicità.
Tu non ti arrendi mai, Signore, alla mia solitudine.
..bada di metterli in pratica...
RispondiEliminaCerto
Col TUO aiuto e la TUA presenza stabile al mio fianco,io sarò capace di amare di quell'amore unilaterale che TU vivi,professi,generi.
Amen
Solo nella felicità si prospera,e Tu fin d’allinizio l’hai annunciato , io da sempre continuo a scordare.
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