Prima lettura del 14 ottobre 2021

Non c'è differenza
Rm 3, 21-30

"Fratelli, ora, indipendentemente dalla Legge, si è manifestata la giustizia di Dio, testimoniata dalla Legge e dai Profeti: giustizia di Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo, per tutti quelli che credono. Infatti non c’è differenza, perché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, per mezzo della redenzione che è in Cristo Gesù.
È lui che Dio ha stabilito apertamente come strumento di espiazione, per mezzo della fede, nel suo sangue, a manifestazione della sua giustizia per la remissione dei peccati passati mediante la clemenza di Dio, al fine di manifestare la sua giustizia nel tempo presente, così da risultare lui giusto e rendere giusto colui che si basa sulla fede in Gesù.
Dove dunque sta il vanto? È stato escluso! Da quale legge? Da quella delle opere? No, ma dalla legge della fede. Noi riteniamo infatti che l’uomo è giustificato per la fede, indipendentemente dalle opere della Legge.
Forse Dio è Dio soltanto dei Giudei? Non lo è anche delle genti? Certo, anche delle genti! Poiché unico è Dio".


La salvezza è un dono universale, proprio perché è un dono divino. Questo è un principio solare che teoricamente sbandierano tutte le religioni. Poi cominciano i "ma" e i "però" che sviliscono l'intuizione comune a tutti gli uomini che si sentono fragili eppure amati.
Paolo si trova a spiegare quello che ha imparato dal Vangelo in un mondo in cui, prima del Cristo, c'era un muro insormontabile tra ebrei e pagani, dove la salvezza era esclusivo appannaggio dei primi che si ritenevano giusti e neanche di tutti.

"Non c’è differenza, perché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio".
Paolo ha un punto di vista diverso e risolutivo: ebrei e pagani sono davanti al Signore ugualmente peccatori, entrambi bisognosi di essere salvati dal Dio vivente, Creatore e Padre di tutti gli uomini.
E' una visione che adesso diremmo ecumenica e di dialogo interreligioso. Ai tempi di Paolo era un sacrilegio il solo pensarlo!
Eccome se c'era differenza! E in ogni ambito, in ogni luogo, questa differenza veniva rimarcata per rigettare il mondo pagano che non conosceva le Scritture e ne era escluso, ritenendolo idolatra, impuro e irrimediabilmente perduto!

"Ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia".
Paolo insiste e gira il coltello nella piaga dei suoi ascoltatori provenienti dall'ebraismo come lui, sapendo bene che da questo nodo cruciale passa il messaggio dirompente dell'amore universale di Dio.
"Gratuitamente" significa che non per l'osservanza della legge mosaica si salvano gli ebrei e neanche per l'esaltazione della legge naturale si salvano i pagani.
La salvezza è grazia, donata gratis, senza merito religioso, sociale, morale o sapienziale, senza bontà ostentata e vantata da parte di nessuno.
Tutti gli uomini, "di ogni nazione, tribù, popolo e lingua" (Ap 7, 9) sono raggiunti dalla grazia del Signore.
"Giustificati", cioè raggiunti da un fiume in piena di giustizia, quella del Signore che rende giusti i figli col suo amore gratuito ed immeritato.

"Per mezzo della redenzione che è in Cristo Gesù".
Il mezzo, il tramite del dono, è per tutti Cristo Gesù. Per lui, con lui, attraverso lui, l'intera umanità riceve grazia su grazia, ogni giorno e fino alla fine dei tempi.
Cristo è il salvatore universale "Poiché unico è Dio". Paolo conclude questo ragionamento proprio con l'unicità che gli ebrei portavano a vessillo della loro religione contro i pagani politeisti.
"Non c'è differenza" perché l'unico e solo Dio si è fatto uomo, in mezzo a tanti, affinché l'umanità diventi come Dio.


Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Rm 3, 21-30
Commento del 17/10/2019

Salmo 130 (129)
Commento del 15/03/2019 e Commento del 26/02/2021

Vangelo di Lc 11, 47-54
Commento del 15/10/2020

Commenti

  1. "Giustificati gratuitamente per la sua grazia, per mezzo della redenzione che è in Cristo Gesù".
    È il Cuore del Vangelo.
    È il Roveto ardente.
    È la Sorgente della vita definitiva.
    Giustificati, resi cioè giusti.
    Gratuitamente, senza nessun costo, senza nessun debito da scontare.
    Grazia, dono gratuito, gratis, un regalo allo stato puro.
    Redenzione, riscatto, liberazione, da prigionieri a liberati, ingiusti giustificati, cancellata la condanna.
    Cristo Gesù, inviato perché tutto questo diventi vero per me.
    Impossibile a me, realizzato e reso possibile in Cristo Gesù.
    "Giustificati gratuitamente per la sua grazia, per mezzo della redenzione che è in Cristo Gesù".
    È tempo di ringraziare.
    È tempo di benedire.
    È tempo, finalmente,
    di cantare.

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  2. Legge della fede.
    Non legislazione,giudici,parlamentari....
    Ma la fede mi giustifica;fede in QUELLO che è morto anche per me,ed è morto di croce!
    Più di questo?

    RispondiElimina

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