Salmo del 5 maggio 2023
Rallegratevi con tremore
Sal 2, 10-11
"10 E ora siate saggi, o sovrani;
lasciatevi correggere, o giudici della terra;
11 servite il Signore con timore
e rallegratevi con tremore".
Il Salmo 2 introduce da subito nel Salterio la figura del Messia e degli sconvolgimenti che suscita intorno a sé.
Non è una bella accoglienza quella che gli si prepara. Nella nostra immaginazione chi viene in pace è benvoluto da tutto. In realtà la storia biblica con i profeti prima e col Cristo poi, mostra che il bene suscita riprovazione, aggressività, desiderio di soppressione.
Per questo sullo sfondo del Salmo si sente l'insorgere dei nemici che si organizzano per fermare l'inviato del Signore perché lo ritengono un male alla loro vita.
Nonostante questo il Messia viene incoronato per combattere e vincere. L'inviato, questo personaggio fondamentale di cui parla tutta la Scrittura, trova in Gesù il suo completamento.
La follia umana che si oppone alla volontà di Dio (v. 2) è indice di stoltezza, di mancanza di consapevolezza del proprio limite. Anche di questo il Signore, nel suo amore per l'umanità, sa di doversi prendere cura.
"E ora siate saggi, o sovrani;
lasciatevi correggere, o giudici della terra".
È un appello profetico, paterno, da parte del Signore, nei confronti di chi guida le sorti dei popoli ma che non è esente dal riconoscersi figlio davanti al suo Dio. Com'è difficile per noi la parola "correzione"! Ci ripugna proprio, la rifiutiamo con ogni espediente! Ma il Salmo non dice di subirla, ma di lasciare fare, di sceglierla, di amarla e desiderarla. E' una prospettiva totalmente diversa!
Saggezza salomonica e docilità nella correzione sono le doti fondamentali di un discepolo, ma ancora di più di chi è pastore e guida di un intero popolo.
L'umiltà e l'ascolto rendono capaci di giudicare rettamente il senso delle cose e di comprendere quale vie indicare per il benessere dei sudditi.
"Servite il Signore con timore
e rallegratevi con tremore".
Timore e tremore, nella fede biblica, sono due atteggiamenti essenziali per la saggezza.
Lasciando da parte la paura che sorge sentendo questi due termini, ci dobbiamo far guidare dalla Scrittura per capire in quale accezione vengano indicati come via privilegiata per realizzare la propria vita e per godere della presenza del Signore.
Il "timore" è quello che potremmo definire fiducia filiale, credito dato alla potenza divina, considerandola l'unica che sa realizzare il mondo nel bene.
Il "tremore" indica l'umiltà, la capacità di non partire in quarta nel giudicare le cose. Davanti a ciò che ci accade ogni giorno è necessario fermarsi e guardare la storia non da padroni superbi, ma da discepoli e figli docili, per imparare i tempi di Dio che non sono i nostri, il giudizio suo che corregge ma non distrugge, il suo amore che tutto assume per portarlo alla pienezza.
Sono entrambi doti desiderate, alle quali il discepolo si fa guidare con l'ascolto, che crescono guidate da Parole che danno vita, come dice il libro dei Proverbi:
"Se appunto invocherai l'intelligenza
e chiamerai la saggezza,
se la ricercherai come l'argento
e per essa scaverai come per i tesori,
allora comprenderai il timore del Signore
e troverai la scienza di Dio,
perché il Signore dà la sapienza,
dalla sua bocca esce scienza e prudenza" (Pr 2, 3-6).
È una sfida quella che la sapienza dei Salmi ci indica: possiamo vivere come se tutto dipendesse da noi, ma le storie personali e anche quelle che coinvolgono il nostro pianeta e l'intero universo, si sono mostrate come vie fallimentari e distruttive.
Il Salmo 2 ci mette davanti la possibilità di lottare contro il Signore, opporci ala sua provvidente educazione al bene o arrenderci e correre dietro a lui, facendo nostro il suo progetto che non ci annienta e non ci mortifica. La sua sapiente mano è il casco che ci protegge dal nostro peccato, che valorizza ogni persona, ogni fiammella di bene, ogni anelito del nostro spirito, unendolo al suo Spirito.
La qualità del tempo che viviamo ci tolga dall'illusione e dalla smania di onnipotenza, ci faccia tornare a volare insieme al Cristo: è l'occasione di rallegrarsi per la grazia che riempie i nostri giorni.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di At 13, 26-33
Commento dell'08/05/2020
Salmo 2, 7-9
Commento del 13/05/2022
Vangelo di Gv 14, 1-6
Commento del 30/04/2021
L'umiltà e l'ascolto rendono capaci di giudicare rettamente il senso delle cose e di comprendere quale vie indicare per il benessere dei sudditi.
"Servite il Signore con timore
e rallegratevi con tremore".
Timore e tremore, nella fede biblica, sono due atteggiamenti essenziali per la saggezza.
Lasciando da parte la paura che sorge sentendo questi due termini, ci dobbiamo far guidare dalla Scrittura per capire in quale accezione vengano indicati come via privilegiata per realizzare la propria vita e per godere della presenza del Signore.
Il "timore" è quello che potremmo definire fiducia filiale, credito dato alla potenza divina, considerandola l'unica che sa realizzare il mondo nel bene.
Il "tremore" indica l'umiltà, la capacità di non partire in quarta nel giudicare le cose. Davanti a ciò che ci accade ogni giorno è necessario fermarsi e guardare la storia non da padroni superbi, ma da discepoli e figli docili, per imparare i tempi di Dio che non sono i nostri, il giudizio suo che corregge ma non distrugge, il suo amore che tutto assume per portarlo alla pienezza.
Sono entrambi doti desiderate, alle quali il discepolo si fa guidare con l'ascolto, che crescono guidate da Parole che danno vita, come dice il libro dei Proverbi:
"Se appunto invocherai l'intelligenza
e chiamerai la saggezza,
se la ricercherai come l'argento
e per essa scaverai come per i tesori,
allora comprenderai il timore del Signore
e troverai la scienza di Dio,
perché il Signore dà la sapienza,
dalla sua bocca esce scienza e prudenza" (Pr 2, 3-6).
È una sfida quella che la sapienza dei Salmi ci indica: possiamo vivere come se tutto dipendesse da noi, ma le storie personali e anche quelle che coinvolgono il nostro pianeta e l'intero universo, si sono mostrate come vie fallimentari e distruttive.
Il Salmo 2 ci mette davanti la possibilità di lottare contro il Signore, opporci ala sua provvidente educazione al bene o arrenderci e correre dietro a lui, facendo nostro il suo progetto che non ci annienta e non ci mortifica. La sua sapiente mano è il casco che ci protegge dal nostro peccato, che valorizza ogni persona, ogni fiammella di bene, ogni anelito del nostro spirito, unendolo al suo Spirito.
La qualità del tempo che viviamo ci tolga dall'illusione e dalla smania di onnipotenza, ci faccia tornare a volare insieme al Cristo: è l'occasione di rallegrarsi per la grazia che riempie i nostri giorni.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di At 13, 26-33
Commento dell'08/05/2020
Salmo 2, 7-9
Commento del 13/05/2022
Vangelo di Gv 14, 1-6
Commento del 30/04/2021
"Servite il Signore con timore
RispondiEliminae rallegratevi con tremore".
Timore e tremore
ovvero fede e umiltà.
Fede nel suo amore.
Umiltà nel farne esperienza
nella vita.
Fede e umiltà per camminare
nella fiducia.
"Servite il Signore con timore
e rallegratevi con tremore".
Servire il Signore:
servirlo nei fratelli.
Servire il Signore:
riconoscerlo nella creazione.
Servire il Signore:
benedirlo in ogni circostanza.
"Servite il Signore con timore
e rallegratevi con tremore".
lasciatevi correggere
RispondiEliminacerto
Una volta incontrata la verità vi è una repulsione verso accordi e fatti non leciti,fatti passati(alterchi,sopraffazione,competizione,gomitate,sorpassi....e tanto altro)
Signore pietà
Donami sempre la TUA presenza e sarò sempre proiettato sulle TUE strade,
quelle che TU mi hai da sempre preparato con dovizia di particolari,
GRATIS
grazie papà