Vangelo del 15 maggio 2023

Anche voi date testimonianza
Gv 15, 26-16,4a

"In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l'ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l'ho detto»".

Da Pasqua a Pentecoste i Vangeli delle liturgie che si susseguono diventano sempre più annuncio dello Spirito Santo.
Anche nel brano di oggi il protagonista è lo Spirito che Gesù annuncia sui discepoli che si sentiranno abbandonati e smarriti dopo la croce.
E' proprio sulla croce, secondo il racconto di Giovanni, che Gesù effonde lo Spirito (cfr. Gv 19, 30). Dopo la resurrezione torna al Padre ma, allo stesso tempo, rimane con noi nel suo Spirito.
Abbiamo bisogno di questi annunci affinché il ruolo dello Spirito ci sia prossimo, sia familiare nella nostra vita, ci faccia sentire l'amore del Padre e del Figlio sempre presente e vicino.

"In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli".
Gesù ha dedicato tanto tempo ad istruire i discepoli prima e dopo la sua morte in croce. Li ha scelti, condivide con loro il cammino, li fa testimoni delle sue azioni di grazia e li aiuta ad entrare nella logica del Vangelo.
Come un padre amorevole, li prepara al peggio e al nuovo totalmente sconosciuto, che sta per arrivare perché sarà presente, ma in un modo totalmente nuovo.

"Quando verrà il Paràclito".
Gesù usa un termine molto particolare: "παρακαλέω" (paracaleo) che significa letteralmente in greco "chiamare vicino" o anche "difensore" o "soccorritore" e per estensione "consolatore".
È una parola ricca di sfumature che sicuramente nelle orecchie dei discepoli richiamava tutta questa ricchezza dell'opera dello Spirito nel mondo.
E' un passo importante nella rivelazione: dopo l'incarnazione, una nuova venuta rende vicino il Signore, una discesa definitiva tra noi ci raggiunge per non lasciarci mai più.
E questa volta è il Figlio che direttamente opera:
"Che io vi manderò dal Padre".
Dal Padre per mezzo di Gesù a noi: è questo il percorso vitale con cui ci viene fatto il dono dello Spirito. Il Padre e Gesù sono desiderosi di condividere con noi il loro Spirito. È proprio attraverso lo Spirito che si realizza l'unione del Signore con noi.

"Lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me".
Lo Spirito rende presente il risorto tra noi: è il suo testimone, è colui che ci ricorda le sue parole e i suoi gesti, che rende viva ed attuale la memoria. Questo nome "Spirito della verità" ci dice quanto sia rivelativo dell'amore per noi. Questa evidenza, nel Vangelo di Giovanni, è "la verità", l'amore di Dio per noi.

"E anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio".
E con lo Spirito di comunione anche la testimonianza dei discepoli sarà necessaria all'annuncio del Vangelo.
"Lo Spirito Santo e noi" (At 15, 28), è una formula che ritorna spesso nel racconto degli Atti degli Apostoli; ogni volta che si affronta una nuova situazione i discepoli fanno appello e trovano forza nello Spirito, luce di discernimento, coraggio nell'azione.
Grande missione quella di essere collaboratori di Dio nel sospingere lo Spirito che soffia su tutta l'umanità desiderosa di ascoltare la Buona Notizia!
E' un nuovo modo di rapportarsi a Dio: non è più il lontano demiurgo che non si fa influenzare dalle vicende umane, ma un Padre che ama, un Figlio che ci redime e il loro Spirito che ci attrae nella comunione e ci dà la grazia di collaborare nel grande progetto di salvezza.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di At 16, 11-15
Commento del 10/05/2021

Salmo 149, 4-5
Commento del 23/05/2022

Vangelo di Gv 15, 26-16,4
Commento del 18/05/2020


Commenti

  1. "Quando verrà il Paràclito".
    Parola greca preziosa
    per la mia fede.
    Parola che indica lo Spirito
    come consolatore,
    difensore,
    sostenitore.
    Così Dio mi si fa vicino.
    Così il Signore mi consola,
    mi difende,
    mi sostiene.
    Invocato manifesta
    la sua presenza.
    Invocato allarga il mio cuore
    al dono di Dio.
    Ho bisogno del Paràclito.
    Nella mia vita
    c'è tanto posto
    per il Paràclito .
    "Quando verrà il Paràclito".

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  2. "E anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio".
    Si
    Anch'io partecipo,sono insignito ,inviato....
    Si
    Coi miei limiti
    Posso e devo DESIDERARE di portare TE agli altri,il TUO ristoro.
    Amen

    RispondiElimina
  3. Accendi in noi il desiderio di Te Signore
    e donaci il coraggio di testimoniarti

    RispondiElimina

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