Vangelo del 20 maggio 2023
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena.
Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l'ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio.
Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre»".
Gesù amava parlare per parabole come gli antichi profeti e i rabbini del suo tempo. È un linguaggio che permette alla Parola di andare oltre le nostre resistenze e i pesanti pregiudizi che mettono un muro tra noi e Dio.
Ma nei discorsi dell'ultima cena, ad un passo dalla morte in croce, gli insegnamenti si fanno più intimi, le raccomandazioni hanno la tenerezza paterna, le rivelazioni sempre più esplicite. È urgente lasciare in dono tutta la verità.
Gli stessi discepoli riconoscono che:
"Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato" (Gv 16, 29).
Tre anni di cammino insieme, di ascolto e confidenza col modo di fare di Gesù, li hanno resi penetrabili dalla Parola del Regno di Dio. E sarà lo Spirito a dare lo sprint aggiuntivo che fa superare la paura, che gli fa affrontare la persecuzione che ha già subito il Maestro, per annunciare con "parresia", con franchezza e senza timori, la croce e la resurrezione.
"Ma viene l'ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre".
È il senso ultimo delle parole e dei gesti di Gesù: fare conoscere il Padre suo e nostro che lui è venuto a farci incontrare.
È la Pasqua di Gesù il culmine dell'insegnamento, l'esegesi della missione che gli ha fatto rinunciare al suo posto da Figlio per essere figlio di un'umanità peccatrice e mortale.
La Pasqua parla del Padre che non lascia nellaorte, che attira alla vita il Figlio per attirare tutti i suoi fratelli nella stessa vita eterna.
La Pasqua rivela l'amore intrepido che non si ferma davanti a nessun ostacolo, che affronta la perdita di sé stesso per il bene dell'amato.
"In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi".
Gesù è il ponte che non potevamo imboccare, la porta che sembrava chiusa irrimediabilmente, l'unico mediatore e intercessore efficace per la nostra salvezza.
La sua Pasqua e il suo Spirito ci rendono capaci di invocare e chiedere da figli, in piena confidenza, con una speranza fondata e una fede che non vacilla.
"Il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio".
Troppo spesso viviamo una specie di complesso che ci spinge a chiedere intercessioni a chiunque.
La Parola ci spinge alla certezza che non vacilla: il Padre stesso ci ama. E questo lo sappiamo perché amiamo Gesù e crediamo in lui!
Questa la grandezza dell'incarnazione che ci ha reso vicino e sperimentabile l'Amore, inviato nel mondo a nostro favore.
È una conoscenza che si realizza tramite Gesù, nella sua vita, morte e resurrezione. Tutto di lui dice il dono di Dio versato nelle nostre mani, l'accondiscendenza che non tiene niente per sè e si dà completamente perché la nostra vita sia portata al "sempre", sia immersa nel Signore.
Attraverso il risorto entriamo in relazione col Padre che ha inondato il mondo del suo progetto, reso palese e gratuito nel Figlio.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di At 18, 23-28
Salmo 47 (46)
Commento del 15/05/2021
Vangelo di Gv 16, 23-28
Commento del 23/05/2020
"Il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio".
RispondiEliminaDio è amore.
Dio ama.
Ogni gesto,
ogni parola di Gesù,
mostra che Dio ci ama.
In Gesù si incontrano i due amori, si incrociano nelle due direzioni,
si intrecciano nell'unico cuore.
"Il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio".
Queste cose ve le ho dette in modo velato.
RispondiEliminaTutto è funzionale ai momenti cruciali del quotidiano.
Dài quello che serve al momento opportuno.
Non mi fai sorprendere
Sei TU,sempre pronto e ti ri " veli" dopo un'azione eclatante.
Faccio memoria di questo e ti conservo,come un bottino.
grazie mio difensore