Salmo dell'1 maggio 2023

Mia gioiosa esultanza
Sal 43 (42), 3-4

"3 Manda la tua luce e la tua verità:
siano esse a guidarmi,
mi conducano alla tua santa montagna,
alla tua dimora.

4 Verrò all'altare di Dio,
a Dio, mia gioiosa esultanza.
A te canterò sulla cetra,
Dio, Dio mio".


Il 43 è il salmo di richiesta di un uomo distrutto, da chi si sente schiacciato da giudizi inclementi.
Ogni parola diventa un grido di aiuto e cresce forte il desiderio di ritornare alla luce.
Quando i legami diventano un legaccio che strozza la vita, ritrovare il rapporto profondo e intimo col Signore riapre alla serenità e a vedere lo spiraglio che riporta esultanza e serenità.

"Manda la tua luce e la tua verità:
siano esse a guidarmi,
mi conducano alla tua santa montagna,
alla tua dimora".

Lasciarsi trascinare dal desiderio di Dio, che è poi il senso profondo di ogni cammino spirituale, è un'avventura che coinvolge tutta la nostra realtà interiore ed è possibile grazie alla luce che il Signore accende sui nostri passi.
Luce e verità per chi è nelle tenebre e nella menzogna: penso che la fede sia un'ancora di salvezza che salva dalla morte proprio nei momenti più difficili per noi.
Il Signore è pastore in valli oscure (cfr. Sal 23, 4), è l'orecchio che ascolta chi si sente abbandonato (cft. Sal 22, 2), è la meta per chi cerca il volto dell'amore (cfr. Sal 25, 6).
Siamo attirati e rimessi in cammino dallo scorgere il monte di Dio, dalla speranza di poter abitare nella sua dimora.
L'unione con il Signore è il sogno di ogni uomo e di ogni donna, per potersi riposare e sentirsi pieni, completi, al posto giusto.

"Verrò all'altare di Dio,
a Dio, mia gioiosa esultanza.
A te canterò sulla cetra,
Dio, Dio mio".

La destinazione già si vede col cuore, già si prova sollievo nel sentirsi attirati e sicuramente accolti.
Dalla tristezza e dalla solitudine al canto e alla lode: questo è il percorso della preghiera!
Cantare al Signore e lodarlo può non essere legato ad un desiderio avverato. E' già la Parola che ci rincuora della sua presenza, che ci spinge ad invocarlo durante il cammino; questo ci apre ad accogliere luce e verità che ci vengono donate in abbondanza.
La lode, da espressione intima, diventa modo di essere e di sentirsi all'esterno. Il canto, la danza, esprimono quello che nel cuore nasce e non si può contenere. Tutta la vita è investita di gioia quando l'esultanza cresce come un seme in un cuore che pensava di non vedere soluzione e possibilità.
"A te canterò" dice chi si sente risollevato e inizia a camminare, esultando davanti al suo Dio.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di At 11, 1-18
Commento del 26/04/2021

Salmo 43 (42)
Commento del 27/09/2019

Vangelo Gv 10, 11-18
Commento del 25/04/2021

Commenti

  1. "Manda la tua luce e la tua verità:
    siano esse a guidarmi".
    Luce e verità per camminare
    nella pace.
    Questo chiedo anch'io.
    La luce per non perdere la strada.
    La verità per non intristire nell'illusione.
    Luce per l'oscurità
    che copre ai miei occhi la meta.
    Verità perché la mia meta sia Dio.
    "Manda la tua luce e la tua verità:
    siano esse a guidarmi".

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  2. A te canterò
    Grazie per la gioia che mi hai donato
    Grazie

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