Salmo del 13 giugno 2023

Apro anelante la mia bocca

Sal 119 (118), 129-131

"129 Meravigliosi sono i tuoi insegnamenti:
per questo li custodisco.

130 La rivelazione delle tue parole illumina,
dona intelligenza ai semplici.

131 Apro anelante la mia bocca,

perché ho sete dei tuoi comandi".

Il salmo 119 è una lunga meditazione sul dono prezioso della Parola di Dio che Israele ha ricevuto dal suo Dio liberatore dalla schiavitù.
Dalla saggezza profonda alla forza liberatrice, la Torah, è celebrata in ogni modo.
Meditandolo con calma emerge un grande amore per la Parola del Signore e il desiderio di vivere della sua forza e della sua luce. È il salmo più lungo con i suoi 176 versetti, quasi a voler assaporare in tutto il suo gusto la Parola che nutre e disseta.

"Meravigliosi sono i tuoi insegnamenti:
per questo li custodisco".
Un dono, una perla preziosa da custodire nella fede: così il credente accoglie la Parola di Dio.
La Scrittura è un libro che raccoglie la sapienza di migliaia di anni, ma, di più, fa trapelare la saggezza di coloro che non vivono solo per se stessi, ma che per la visione della realtà che il Padre rivela, sanno sacrificare tutte le loro mire e i loro miseri interessi.
Insegnamenti meravigliosi, che suscitano stupore; il Signore rivolge a noi la sua Parola fattiva di vita, mostra la cura che ha per la nostra storia, ci narra ciò che ci precede e la volontà amante che ci ha creati.
Custodire nel cuore la Parola la fa crescere come in una culla, la serba in un luogo fertile perché da seme divenga frutto maturo e fecondo.

"La rivelazione delle tue parole illumina,
dona intelligenza ai semplici".
I "semplici" per il mondo sono i perdenti, coloro che non hanno i mass media nelle mani, quelli che non gestiscono capitali e banche per accrescere il loro potere. Falliti dunque e destinati a non fare la storia.
Ma la Scrittura va contro corrente, nella direzione che il Signore sceglie.
Ed ecco che la Parola illumina il cammino dei piccoli, che non rubano vita agli altri per ascendere nei gradini della società; regala intelligenza profonda e fa scoprire il senso della vita nell'infinitamente piccolo, nel dimenticato, in tutte le persone scartate come inutili e non produttive.
C'è un'intelligenza diversa che la fede porta in luce, stoltezza per il mondo, ma concreta e profonda gioia per coloro che credono.

"Apro anelante la mia bocca,
perché ho sete dei tuoi comandi".
La fame e la sete della nostra società non si placano con più soldi, più prestigio e più carriera!
La Parola di Dio è cibo che sazia e disseta, non teoria astratta o aulici concetti su cui filosofare. Fatta pane, fatta acqua, diventa nutrimento essenziale che risponde al bisogno più profondo dell'umanità, quella di trovare vita colmata, piena e definitiva.
Per questo il Figlio ha scelto la stessa via del nutrire e del dissetare che già la Parola aveva.
"Chi mangia di me vivrà per me" (Gv 6, 57).
Apro la mia bocca e trovo eucarestia (rendimento di grazie) che mi riempie.

Apro le orecchie e trovo annuncio che è dolce da ascoltare per il mio cuore.

Apro le mie braccia e sono ricolmata di beni e di gioia.


Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di 2Cor 1,18-22
Commento dell'08/06/2021

Salmo 119 (118), 111.131
Commento del 18/11/2022

Vangelo di Mt 5, 13-16
Commento del 05/02/2023